GREEN PASS E COSTITUZIONE CRITICITA’

Il DL n. 44 del 1.04.2021, convertito con L. n. 76/2021, ha disposto l’obbligo alla vaccinazione anti malattia Covid-19 (rectius: per la prevenzione dell’infezione dal virus Sars-CoV-2) per il personale sanitario che svolge l’attività nelle strutture sanitarie.

Inoltre, il DL n. 105/2021 ha disposto per l’accesso a diversi servizi la certificazione verde, che richiede tra l’altro la vaccinazione anti Sars-CoV-2.

Di seguito, il DL n. 111/2021 ne ha disposto l’obbligo per il personale scolastico e per gli studenti universitari.

Tale complessa normativa introduce surrettiziamente un obbligo vaccinale per talune categorie di soggetti e per l’accesso a determinati servizi.

Mentre si evidenzia che i vaccini anti Sars-Cov-2 sono stati autorizzati al commercio con riserva, si osserva altresì che questa disciplina sembra porsi in contrasto con diverse norme costituzionali, tra le quali si focalizza l’attenzione in particolare sugli artt. 11 e 32 Cost.

ART. 11 COSTITUZIONE

Come noto, gli artt. 10, 11 e 117 della Costituzione italiana risultano la emanazione del principio internazionalista, il quale riconosce la pluralità degli ordinamenti giuridici e la efficacia nel diritto interno delle norme esterne ad esso.

Tra queste viene dato rilievo alle fonti del diritto comunitario (i trattati come fonti primarie ed i regolamenti e le direttive come fonti secondarie), che sono equiparate nella gerarchia delle fonti agli atti normativi interni.

In particolare, l’art. 11 Cost. riconosce la possibilità di limitazioni di sovranità (a condizione di parità con gli altri Stati) verso ordinamenti che assicurino pace e giustizia tra le Nazioni.

In questo senso, nella evoluzione della giurisprudenza della Corte Costituzionale, si riconosce il primato del diritto comunitario sul diritto interno, salvo che per le disposizione contrarie ai princìpi fondamentali dell’ordinamento italiano.

Ciò vale in particolare per i regolamenti dell’Unione europea, che costituiscono atti normativi di portata generale e direttamente applicabili negli ordinamenti degli Stati membri, senza necessità di adottare provvedimenti nazionali di attuazione.

Per quanto riguarda la materia della certificazione verde, il Regolamento europeo n. 953 del 14.06.2021 stabilisce che:

  • (considerando n. 36) “È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l’opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate”;
  • (art. 3 comma 6) “Il possesso dei certificati di cui al paragrafo 1 non costituisce una condizione preliminare per l’esercizio del diritto di libera circolazione”;
  • (art. 3 comma 7) “Il rilascio di certificati a norma del paragrafo 1 del presente articolo non comporta una discriminazione basata sul possesso di una specifica categoria di certificato di cui agli articoli 5, 6 o 7”.

Data la premessa sopra accennata relativa alla gerarchia delle fonti, si deve concludere che la disciplina di cui ai DL n. 44/2021, DL n. 105/2021 e DL n. 111/2021 debba essere conformata al regolamento n. 953/2021, con la conseguenza che debba essere espunta ogni norma che impedisca, in assenza di vaccinazione o comunque di certificazione verde, lo svolgimento delle attività o la libera circolazione che essa tenda ad impedire.

Analoga conclusione deve ripetersi quanto all’armonizzazione dei citati DL con l’art. 28 del Regolamento dell’Unione Europea n. 536/2014, in base al quale nessuna ritorsione, sanzione, conseguenza di qualsiasi genere può essere comminata al lavoratore che non presta il consenso ad un trattamento vaccinale tutt’ora solo autorizzato al commercio con riserva nella Unione Europea.

Di conseguenza, non possono trovare applicazione le previste sanzioni avverso la mancata vaccinazione al personale sanitario e scolastico.

Si aggiunga inoltre, quale ulteriore fonte normativa di rilievo internazionale, la Convenzione sui diritti umani e la biomedicina, firmata ad Oviedo il 4 aprile 1997, per la quale la ratifica e l’esecuzione sono state disposte con L. 28 marzo 2001, n. 145.

Trattasi dunque di un accordo internazionale il cui contenuto è stato recepito nell’ordinamento italiano con una legge dello Stato.

L’accordo stabilisce tra l’altro:

  • (art. 5) “Un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato. Questa persona riceve innanzitutto una informazione adeguata sullo scopo e sulla natura dell’intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi. La persona interessata può, in qualsiasi momento, liberamente ritirare il proprio consenso”;
  • (art. 8) Allorquando in ragione di una situazione d’urgenza, il consenso appropriato non può essere ottenuto, si potrà procedere immediatamente a qualsiasi intervento medico indispensabile per il beneficio della salute della persona interessata”;
  • (art. 10) “Ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata allorché si tratta di informazioni relative alla propria salute”.

Si osserva quanto all’art. 5 citato come la normativa contenuta nei DL indicati manchi del requisito ivi stabilito circa il libero consenso informato.

Quanto all’art. 8 citato, si evidenzia come nell’imporre la vaccinazione assuma rilievo unicamente il beneficio della persona interessata, che deve essere concretamente provato, in mancanza del quale non può procedersi all’intervento.

Quanto all’art. 10 citato, la certificazione verde prevista dai DL sopra riportati e le modalità di recepimento delle informazioni vaccinali del personale sanitario stridono con la previsione della Convenzione di Oviedo.

Infine, si deve rammentare che il Consiglio d’Europa con la risoluzione n. 2361/2021 (Considerazioni sulla distribuzione e somministrazione dei vaccini contro il COVID-19, Anno 2021), si è espresso sul tema.

La risoluzione, pur non essendo direttamente vincolante e non venga annoverata tra le fonti del diritto, ha una portata politica preminente, anche perché coerente con la normativa positiva di tutela della salute.

Il Consiglio d’Europa con tale risoluzione ha indicato che la vaccinazione avvenga su base volontaria ed ha affermato che nessuno debba subire pressioni politiche, economiche e sociali per procedere alla vaccinazione.

In particolare, si evidenzia quanto riportato nel punto 7:

7.3 per quanto riguarda la garanzia di un elevato assorbimento del vaccino:

7.3.1 garantire che i cittadini siano informati che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno è sottoposto a pressioni politiche, sociali o di altro tipo per essere vaccinato se non lo desidera;

7.3.2 garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o per non voler essere vaccinato;

7.3.3 adottare tempestivamente misure efficaci per contrastare la disinformazione, la disinformazione e l’esitazione riguardo ai vaccini Covid-19;

7.3.4 distribuire informazioni trasparenti sulla sicurezza e sui possibili effetti collaterali dei vaccini, collaborando e regolamentando le piattaforme di social media per prevenire la diffusione di disinformazione;

7.3.5 comunicare in modo trasparente i contenuti dei contratti con i produttori di vaccini e renderli pubblicamente disponibili per il controllo parlamentare e pubblico.

Anche il confronto con tale atto di rilievo internazionale evidenzia il contrasto della disciplina prevista nei DL citati.

ART. 32 COSTITUZIONE

La norma costituzionale pone una riserva di legge statale per la imposizione di un trattamento sanitario, e delimita comunque il potere dello Stato al criterio del rispetto della persona umana.

La giurisprudenza si è espressa in applicazione di tale principio anzitutto riconoscendo il diritto all’indennizzo (oltre al risarcimento) in caso di lesioni da vaccinazioni obbligatorie, o necessarie (o solo raccomandate), o da contatto con vaccinati (L. 25-2-1992 n. 210; C. Cost. n. 268/2017).

Inoltre, la scelta tra la tecnica dell’obbligatorietà e quella della raccomandazione deve essere fondata su obiettive e riconosciute esigenze di profilassi (Corte cost., 14-12-2017, n. 268).

Si evidenzia poi che il Ministero della salute è responsabile se, all’epoca dei fatti, sia conoscibile, secondo le migliori cognizioni scientifiche disponibili, la pericolosità di un certo tipo di vaccino e se, quindi, il principio di precauzione impone di vietarlo (Cass. civ. Sez. III, 27-04-2011, n. 9406).

Quanto alle conoscenze scientifiche acquisite, occorre individuare con la maggiore precisione possibile le complicanze potenzialmente derivabili dalla vaccinazione, e determinare se e quali strumenti diagnostici, idonei a prevederne la concreta verificabilità, siano praticabili su un piano di effettiva fattibilità.

Si pretende inoltre che vengano individuati e prescritti gli accertamenti preventivi idonei a prevedere ed a prevenire i possibili rischi di complicanze.

Si sottolinea altresì che un trattamento sanitario sia legittimo solo qualora comporti le conseguenze negative che appaiano normali e, pertanto, tollerabili (C. Cost. sentenze n. 258 del 1994 e n. 307 del 1990).

Anche tali profili evidenziano la criticità della normativa introduttiva del cd. Green pass, in quanto ignora gli effetti negativi che possano derivare dalla somministrazione a cui vengono costrette determinate categorie di soggetti.

Roma, 08/09/2021

Avvocatura in Missione

Avv. Anna Egidia Catenaro

Avv. Piero Carletti

Governo padrone o buon padre di famiglia?

L’attuale governo, avendo protratto i termini dello stato di emergenza, il cui presupposto andrebbe meglio  approfondito, si è autolegittimato all’emanazione di norme di urgenza quali i decreti legge  n. 52/2021, in parte già modificato, dopo meno di un mese, con il Decreto-legge n. 65/2021, ed il decreto legge del 23 luglio 2021 n.105 mediante i quali sono state introdotte e via via ampliate le c.d. “Certificazioni verdi COVID-19”, volte  a comprovare lo stato di avvenuta vaccinazione contro il SARS-CoV-2, la guarigione dall’infezione o l’effettuazione, con risultato negativo, di un test molecolare o antigenico rapido al Covid- 19 e tale certificazione sarebbe necessaria ed indispensabile per l’accesso ad  una serie di servizi ed attività.

L’ampliamento è stato notevole, iniziato da pochi servizi o attività e man mano allargate a diverse parti della vita sociale, relazionale, educativa e di circolazione.

A livello esemplificativo si ricordano alcuni servizi ed attività: servizi di ristorazione svolti al chiuso e al tavolo, spettacoli aperti al pubblico, musei, piscine, centri benessere, centri sociali e ricreativi al chiuso queste già dal 6 agosto ed altre attività e servizi che saranno limitati dal mese di settembre tra tutti ricordiamo i viaggi su treni interregionali, su aerei e poi sul sistema scolastico con obbligo per i docenti e operatori scolastici e financo per gli studenti universitari.

Qualche interrogativo sorge spontaneo:

1) ma così facendo, il « Governo degli Italiani » sta davvero agendo per limitare la diffusione del virus?

2) e prima di incidere su diritti costituzionalmente garantiti, ha fatto tutto ciò che, nelle sue proprie competenze, era utile per evitare assembramenti, come ad esempio sui mezzi di trasporto pubblico?

3) ed ancora, ha risolto il problema delle scuole con aule sovraffollate e con insegnanti a numero insufficiente?

In buona sostanza, questo «Governo degli Italiani», cioè «lo Stato», prima di chiedere sacrifici immani al c.d. “popolo”, ai CITTADINI, ha agito come il buon padre di famiglia e cioè con diligenza, razionalità, lucidità e con verità?

Ed allora risponde a razionalità una norma che vieta di sedersi al tavolo del bar se privi di green pass ma ritiene lecito sostare in piedi a fae colazione allo stesso bar?

E’lecito chiedere al popolo, che per motivi sanitari o per libera scelta non ha inteso aderire alla campagna di vaccinazione ancora in fase sperimentale, di dover affrontare la spesa del tampone ogni 48 ore e se in famiglia vi sono più persone che avranno bisogno del green pass, sarà ragionevole affrontare tale spesa?

Il buon padre di famiglia che fa il bene dei suoi, e così pure lo Stato che garantisce serenità alla sua Comunità nel rispetto della dignità di ognuno, piccolo o grande, ricco o povero che sia, può mai emanare norme coercitive col dichiarato intento di spingere tutta la popolazione ad accettare un vaccino, visto che è questo il vero e poco criptato scopo del green pass?

Un vaccino che esce come approvato dalla comunità scientifica sul presupposto che non vi siano ulteriori cure?

Infatti, sia l’AIFA che L’EMA hanno autorizzato l’uso di tali farmaci con procedura d’urgenza “subordinata a condizioni” e da ciò discende, pertanto, che la sperimentazione sugli stessi non può dirsi conclusa.

Il buon padre di famiglia, come certamente dovrebbe essere lo Stato verso i Cittadini, ha accolto o vagliato i vari programmi terapeutici sperimentati da centinaia di medici in Italia e nel mondo, curando « a domicilio », e con successo, all’insorgere della malattia, così oltretutto evitando ospedalizzazioni incidenti sul livello di allerta in modo tale da richiedere cambi di colore delle Regioni con varie restrizioni?

La risposta a questi interrogativi è purtroppo negativa, lo Stato non ha fatto nulla o poco nel settore trasporti e scuola e per quanto concerne la salute, unica terapia consigliata all’insorgere della malattia è risultata essere la tachipirina e la vigile attesa; successivamente, nonostante il Senato della Repubblica avesse approvato all’unanimità il protocollo di cure domiciliari in data 8 aprile 2021, il Ministero della Salute e l’AIFA, disattendendo tale orientamento – hanno proposto appello avverso una ordinanza del Tar Lazio 1421/2021 che aveva disposto la sospensione della nota Aifa del 9 dicembre 2020 che dettava le linee guida per curare a domicilio le persone colpite da Covid-19, prevedendo unicamente la somministrazione di paracetamolo e ”vigile attesa” ed ottenendo addirittura l’accoglimento dell’impugnativa da parte del Consiglio di Stato.

Nell’utilizzo di questa terapia, consigliata a domicilio, sono morti tantissimi italiani costretti ad essere ospedalizzati, intubati, e quindi deceduti; cittadini sfortunati di non aver trovato sul loro cammino medici coscienziosi che li curassero discostandosi da tale piano terapeutico, risultato fallimentare.

Qualche altro interrogativo si aggiunge in merito all’emanazione dei decreti legge restrittivi di diritti:

1) il Governo italiano ha agito in coerenza alle norme del Regolamento Europeo per motivi di omogeneità nella normativa di contenimento del virus?

2) ha veramente agito nel rispetto dei diritti inviolabili sanciti dalla Costituzione?

Purtroppo a tanti di questi interrogativi la risposta è davvero sconcertante, lo Stato non si sta comportando come un buon padre di famiglia ma forse come un padrone a cui tutto sembra ammesso.

Pertanto, anche sotto un profilo più tecnico, il comportamento del Governo non è condivisibile, dato che con questi decreti legge, non preoccupandosi di salvaguardare il principio di ragionevolezza e quello di rispetto della gerarchia delle fonti del diritto, ha posto in essere errori di diritto macroscopici e grossolani, in dispregio del rispetto del diritto stesso e dei diritti tutelati da tali nome, pur di proseguire nella campagna di sponsorizzazione del vaccino.

I principi base del diritto, sono la gerarchia delle fonti, secondo la quale una norma di rango inferiore non può contrastare una di rango superiore.

Ora i decreti legge emanati dal governo italiano sono di rango inferiore alle leggi ordinarie, ed ancora al di sotto dei regolamenti comunitari e ancora al di sotto della costituzione.

Ciò nonostante con l’introduzione del green pass, tanti di quei diritti, inviolabili, garantiti dalla Costituzione, risultano essere violati.

Si pensi ai diritti di libera circolazione, al diritto allo studio, al diritto ad una vita sociale e al diritto a non subire discriminazioni.

Ma ancora il dettato del decreto legge in oggetto risulta vieppiù in violazione di altra norma di rango superiore: il Regolamento del Parlamento europeo nr.953 del 14 giugno 2021 che vieta espressamente qualunque discriminazione all’art.36:  “E’ necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate” ed esplicita “per esempio per motivi medici, perchè non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti covid-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l’opportunità di essere vaccinati o hanno scelto di  non essere vaccinate”.

Così agendo, il Governo non si assume la responsabilità di emanare una legge che obblighi indistintamente tutti, e tenta, invece, di arrivare in maniera surrettizia allo stesso risultato prevedendo sanzioni nei confronti dei non vaccinati o limitazioni di accesso e utilizzo dei servizi comuni.

Perché il governo non emana una legge con obbligo diretto? La risposta è nel diritto: l’obbligo di vaccinazione può essere introdotto nell’ordinamento soltanto con una legge emanata dal Parlamento, ma, restano necessari due presupposti: I° – l’efficacia del farmaco e, II° – la sicurezza per la salute di chi lo assume.

Così come altrettanto necessaria resta, a latere, la previsione di un congruo risarcimento per i casi (e sì che si sono verificati numerosi) di lesioni da vaccinazioni obbligatorie, o da contatto con vaccinati (v. art. 32 Costituzione; L. 25.2.1992, n. 210; sentenza Corte Cost. n. 268/2017).

Ma se il governo volesse emanare tale legge questa sarebbe in contrasto con altro dettato del Parlamento Europeo. Infatti, in data 27 gennaio 2021, l’Assemblea permanente del Consiglio d’Europa ha votato la risoluzione 2361 la quale, appunto vieta di rendere obbligatoria la vaccinazione anti Covid-19, imponendo che gli Stati debbano:

  1. a)assicurarsi che i Cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno è politicamente, socialmente o altrimenti sottoposto a pressioni per farsi vaccinare, se non lo desiderano fare da solo (punto 7.3.1);
  2. b) garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o per non volere essere vaccinato(punto 7.3.2);
  3. c) distribuire informazioni trasparenti sulla sicurezza e sui possibili effetti collaterali dei vaccini” (punto 7.3.4).

La libertà di scelta risulta, quindi, essere garantita e tutelata dalle norme di rango superiore ai decreti legge emanati che risultano quindi anticostituzionali, illogici, irrazionali e non sufficientemente basati su motivazioni oggettive. Detti decreti, con tanta leggerezza hanno messo a repentaglio tante libertà costituzionali fondamentali, quali la libertà personale, libertà di circolazione, di autodeterminazione, il principio di eguaglianza, di legalità, il principio del diritto allo studio scevro da impedimenti sociali ed economici (art 3 e 34 Cost) ed il principio della certezza del diritto.

Con questi decreti legge si è giunti all’assurdo di poter accedere in qualunque Paese Europeo, anche in mancanza di Green pass (magari con semplice richiesta di quarantena) mentre sarà impossibile andare a cena con familiari in un ristorante al chiuso.

Infine, se si volesse fare un discorso di bilanciamento di interessi tra diritti primari e doveri inderogabili (art 2 e 3 Cost) non si può propendere per un interesse collettivo, quando evidenze scientifiche mostrano che il vaccinato (V. per tutti dichiarazioni del Dr. Fauci) può contagiarsi e contagiare, e che il siero non può dirsi sicuro ed efficacie, visto che attende ancora un tempo lungo per l’approvazione definitiva e viste oltretutto le notevoli reazioni avverse, alcune anche mortali per cui già sono state inoltrate decine e decine di richieste risarcitorie allo Stato.

L’ augurio e la speranza è che la ragione e la verità rientrino entro le aule del Parlamento e si faccia davvero il bene del popolo con saggezza e diligenza da parte di tutti i Parlamentari.

Avv. Anna Egidia Catenaro

Presidente

Avvocatura in Missione

COMUNICATO URGENTE RIVOLTO A PROFESSIONISTI DI VARI SETTORI

L’Associazione « Avvocatura in missione », in una videoconferenza tenutasi ieri, ha preso in esame la grave situazione sociale che viviamo.
In particolare si è interrogata sul senso e sul fondamento da attribuire ai molti e spesso contraddittori provvedimenti specie quelli limitativi della circolazione, del diritto al lavoro, del diritto allo studio etc. che lo Stato italiano, primieramente il precedente Presidente del Consiglio con i suoi DPCM ed ora il Governo attuale con i suoi d.l. emanati con lo scopo, più dichiarato che efficace, di contrastare la pandemia da COVID.
L’approfondita disamina dei vari aspetti della vita toccati da questo problema, su espresso suggerimento della Presidente, ha riguardato punti essenziali come quello medico, epidemiologico in modo particolare, l’altro della ineliminabile necessità di avere dati certi, sinceri e non manipolati sugli episodi che nel tempo si sono verificati ed infine le iniziative da assumere in una situazione del genere, pur in aderenza scrupolosa al carisma dell’Associazione.
In particolare sono stati presi in considerazione:
– la mancata informazione libera da parte di Tv e giornali nazionali;
– la conseguente mancata informazione veritiera sui drammatici danni alla salute ed i decessi causati dal virus, ma anche eventi avversi e decessi verificatisi alle vaccinazioni attualmente proposte per contrastare il Cvid-19 e largamente effettuate;
– Le preoccupanti conseguenze per la drastica caduta del lavoro e delle entrate per le famiglie, soprattutto di quelle a modesto reddito e con maggior numero di componenti;
– Le incolmabili disgregazioni che tutto ciò, unito alle incerte e critiche soluzioni assunte fino ad oggi dallo Stato, sta provocando alla vita ed ai rapporti sociali di tutti;
– Le allarmanti conseguenze – disgraziatamente in modo irrimediabile – per la scuola, lo sport, lo svago e la vita a venire delle giovani generazioni che da questo resteranno profondamente e malamente segnate;
– Le iniziative che l’Associazione si sente di assumere, nei limiti e con lo scrupoloso apporto delle Professionalità che vorranno impegnarsi.
Queste le conclusioni dell’Associazione:
1) ha confermato con profonda convinzione di voler agire innanzitutto nello spirito del proprio Carisma, implorando la Sapienza, la Giustizia e l’Amore di Dio con preghiera intensa e continua, che se effettuata con fede e per l’avvento del Suo regno, è capace anche di spostare le montagne;
2) nello specifico, per dare il proprio contributo a contrastare questo stato di gravissimo disagio ed intraprendere una via di uscita “vera” da questo precipizio in cui praticamente l’intera Società sta sempre più sprofondando, all’unanimità dei partecipanti ha deciso di impegnare un pool di Professionisti, al quale hanno già dato la loro adesione alcuni partecipanti alla videoconferenza, per produrre:

– nel breve periodo, “riflessioni e proposte giuridico-costituzionali” capaci di spingere e indurre le Istituzioni al rispetto della Persona nella Verità, e in tempi immediati il Parlamento a riconsiderare profondamento la legislazione d’urgenza attivata;
– nel breve periodo “riflessioni e dati statistici sulla epidemia e sulle conseguenze psicologiche” con riferimento alla situazione epidemiologica, agli effetti avversi da vaccino ed alle limitazioni imposte dal governo che incideranno sullo stile di vita della attuale generazione e futura.
– nel medio periodo, “azioni giurisdizionali di tutela e ristoro” per i casi che oggettivamente meritano la difesa di diritti o il risarcimento di danni materiali e morali subìti a causa delle situazioni di violazione di diritti e lesioni da affetti avversi per cure inappropriate, finanche da vaccino.
La videoconferenza si è conclusa con preghiere di ringraziamento allo Spirito Santo per l’assistenza e l’illuminazione ricevute, ed alla Vergine Maria per aver aiutato tutti i partecipanti, e non solo, ad accettare Gesù come unico, personale ed universale Salvatore.

INVITA
Pertanto, ad aderire a questo progetto i professionisti di vari settori da quello giuridico a quello medico, da quello filosofico a quello psicologico, da quello statistico ai giornalisti al fine di studiare il problema sotto ogni profilo ed approntare documentazione idonea ad incidere sulle Istituzioni per riportare una situazione di verità, di libertà, di giustizia laddove è stata violata o si andrà a violare.

Potete dare la vostra adesione sul canale Telegram di avvocatura in missione, o inviando una mail a info@avvocaturainmissione o inviando messaggio al 3356380723
Roma 10 agosto 2021

Il Presidente
Avv. Anna Egidia Catenaro

DDL ZAN Un’ingerenza disastrosa sulla cultura dei cattolici.

Convinti che l’omofobia sia «spregevole», ma il rimedio non è certo il ddl Zan. La Costituzione parla di uguaglianza e sesso, mentre l’art. 604 bis c.p. regola già i delitti contro l’uguaglianza. Il Ddl Zan interviene sull’art.604 bis c.p. trasformando la formula
«istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi» in «istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità». Modifica che non vale per la propaganda ma solo per l’istigazione. Si è detto, da più parti, infatti che, è una distinzione fondamentale. La propaganda è, secondo la definizione della Cassazione, qualsiasi «divulgazione di opinioni finalizzata a influenzare il comportamento o la psicologia di un vasto pubblico ed a raccogliere adesioni».
Mentre l’istigazione è — sempre secondo la definizione della Cassazione — un «reato di pericolo concreto» e richiede che le affermazioni sanzionate determinino un concreto pericolo di comportamenti discriminatori o violenti, e non si limitino ad esprimere una mera e generica antipatia o odio. Il Ddl Zan dunque modifica la parte dell’articolo 604-bis che riguarda l’istigazione (non la propaganda) a discriminare o compiere violenza sulle persone Lgbt+, le donne o i disabili.
L’articolo 7 del Ddl Zan, poi, istituisce la «Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia» specificando che non è una vacanza ma un’occasione di commemorazione, informazione e riflessione. Ma visto che la legge coinvolgerebbe anche le scuole private, sarebbe messa in discussione la libertà di organizzazione della Chiesa sancita dalla revisione del Concordato, perché il già citato articolo 2 dell’accordo sottoscritto tra Stato e Chiesa dovrebbe tutelare «le garanzie in ordine alla missione salvifica, educativa e evangelica della Chiesa cattolica”. Ricordiamo che la cultura della famiglia, al diritto di ogni bambino ad avere un padre ed una madre: come sarebbe possibile per i cattolici e il magistero della Chiesa una cosa del genere?
Non lo sarebbe, semplicemente. Ne consegue come l’urgenza di fermare questa legge deriva dalla necessità di salvaguardare la libertà, i diritti fondamentali dei bambini e quella cultura della famiglia, rimossa la quale la civiltà occidentale, come ogni civiltà, sembra destinata ad inabissarsi. E lo si può affermare considerando il clima intimidatorio che, in conseguenza di questo ddl, verrebbe ad instaurarsi, con i
pro family che si troverebbero ad agire con la spada di Damocle della minaccia penale,
nell’impossibilità pertanto di promuovere una cultura della famiglia degna di questo nome. «Nel catechismo della Chiesa Cattolica l’omosessualità non è ammessa. Se un
sacerdote, nella sua omelia, lo ribadisce, e se tra i fedeli si trova qualcuno pronto ad agire, che si fa? Lo incriminiamo? E il Papa potrà liberamente parlare ai suoi sacerdoti?
Al riguardo la Segreteria di Stato rileva che alcuni contenuti dell’iniziativa legislativa
–avrebbero l’effetto di incidere negativamente sulle libertà assicurate alla Chiesa cattolica e ai suoi fedeli dal vigente regime concordatario. Tale prospettiva è infatti
garantita dall’Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica italiana di Revisione del concordato lateranense.

Luigi Ferrara

Costituzione. L’art. 604 bis c.p. regola i delitti contro l’uguaglianza.
L’articolo 604-bis c.p. prevede infatti che sia «punito: a) “con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; b) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”. Stabilisce inoltre che «è vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell’assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni. Si applica la pena della reclusione da due a sei anni se la propaganda ovvero l’istigazione e l’incitamento,
commessi in modo che derivi concreto pericolo di diffusione, si fondano in tutto o in
parte sulla negazione, sulla minimizzazione in modo grave o sull’apologia della Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale».
Concordato lateranense, sottoscritto il 18 febbraio 1984. Nello specifico, all’articolo
2, comma 1, si afferma che “la Repubblica italiana riconosce alla Chiesa cattolica la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale, nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica”. All’articolo
2, comma 3, si afferma ancora che “è garantita ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Lettera ai politici per Par Condicio

Preg.mo Senatore / Deputato,
in qualità di Presidente dell’Associazione Avvocatura in Missione vengo a contattarla per un invito a voler prendere in considerazione una richiesta che avanza tra tanti cittadini, che come Associazione vogliamo raccogliere e presentare a Voi Ill.mi On.li.
Da varie fonti si sente il dovere di denunciare un grave squilibrio nella informazione pubblica e di rilevanza pubblica nazionale, soprattutto circa i dati relativi alla campagna vaccinale in corso di contrasto all’epidemia da Covid 19.
Le maggiori reti televisive e giornalistiche da mesi ormai danno voce solo ad alcuni soggetti, tutti orientati in unico senso. Viene totalmente omesso un confronto tra scienziati, medici, virologi ed esperti anche di fama internazionale e si assiste alla presenza di medesimi soggetti invitati ripetutamente in tutti i programmi.
Vi è una proposta unica di notizie, non differenziata, senza alcuna possibilità di dialogo, di confronto, di approfondimento, di ricerca congiunta per una verità scientifica che sarebbe senz’altro necessaria ed indispensabile in questo momento e per questo tema così difficile, di portata mondiale.
Le reti nazionali omettono informazioni importanti oppure a parere di alcuni sembra che operino evidenti distorsioni circa le informazioni che vengono diffuse.
Nel dare voce ad alcuni onnipresenti in TV non si tiene nella dovuta considerazione le situazioni relative ai conflitti di interesse tra soggetti comunicatori e commentatori e le case farmaceutiche, visto che alcuni di questi risultano essere membri di case farmaceutiche o comunque percepiscono fondi da esse.
Tutto questo non assicura quella par condicio tra opinioni diverse che è indispensabile per una democrazia, né una parvenza di trasparenza e lealtà, date varie situazioni di conflitto d’interesse.
In particolare viene omesso tutto ciò che riguarda un corretto uso del vaccino, es. informazioni sanitarie relative al prima dell’assunzione del vaccino al fine di scongiurare eventuali effetti avversi; si omette una corretta informazione sugli effetti avversi dei vaccini, come già verificatisi; si omette di fornire informazioni circa le cure precoci, risultate salvavita per tanti curati da medici volontari e coscienziosi che non si sono fermati alla tachipirina e vigile attesa, anzi risultati silenziati da tutta la stampa ed informazione televisiva.
Si omette di dare le informazioni circa l’orientamento della Unione Europea che prevede che nessuno sia discriminato neppure in caso di rifiuto del vaccino. E si potrebbe continuare per tanti altri temi.
A tal fine chiediamo di farsi parte attiva per presentare una interrogazione parlamentare o in qualunque altra sede ove ritiene più consono, al fine di aprire un dibattito sulla libera informazione.
Questo anche al fine di evitare che gran parte del popolo italiano si riversi su internet per attingere informazioni col rischio di imbattersi anche su fake news.
Alleghiamo una bozza di interpellanza parlamentare che possa essere un semplice spunto di riflessione circa le azioni concrete da intraprendere a sostegno di un dibattito che possa aiutare a trovare le migliori soluzioni per questo nostro già martoriato Paese.
In attesa di cortese riscontro, la saluto distintamente e la ringrazio sin d’ora per quanto potrà fare.
Avv. Anna Egidia Catenaro
Presidente Avvocatura in missione

Maratona di preghiera dall’1 luglio al 9 luglio per i Leaders della terra indetta dall’Associazione Avvocatura in Missione

Maria Regina della Pace

Il 21 Maggio 2021 la Madonna, Regina della Pace, ha pregato, in un modo speciale per tutti i leaders della chiesa e tutti i leaders del mondo, affinché utilizzino il loro potere e responsabilità per lavorare per la pace ed il bene di ogni persona.

A riferirlo è stato il veggente Ivan di Medjugorie.

A questo esempio di Maria – Regina della Pace – di pregare per i Potenti della Terra,

si unisce, con gioia e fervore, l’Associazione: “Avvocatura in Missione” la quale è sorta per ispirazione profetica dell’Avv. Anna Egidia Catenaro, consacrata per questa missione, la quale nel 1999 in risposta all’esortazione di Giovanni Paolo II di andare negli ambienti di lavoro e portare Cristo ha iniziato ad organizzare Convegni a contenuto morale, spirituale, deontologico nei Tribunali. Questa ispirazione è stata confermata nel luglio del 2000, presso la Chiesa di Rue du Bac a Parigi, allorquando ai piedi dell’altare della Madonna ha sentito nel cuore

I veri poveri non sono i poveri ma i ricchi, i potenti della terra,
perché per loro è più difficile incontrare Cristo.
Non sarà la globalizzazione a risolvere i problemi mondiali
ma solo se si tocca il cuore dei potenti della terra”.

Da oltre venti anni l’Associazione si preoccupa di portare il Vangelo tra gli avvocati, magistrati, operatori del diritto e politici e prega e fa pregare per i potenti della terra.

Pertanto, sull’esempio di Maria, Regina della pace, che ha voluto elevare, in questo tempo particolare la sua preghiera al Padre per i leaders della Chiesa e del mondo, l’Associazione avverte l’urgenza a che si elevi una preghiera da ogni parte della terra per i leaders mondiali, perché possiamo avere pace e giustizia nel mondo.

L’Associazione Avvocatura in Missione, a tal fine, propone, una maratona di preghiera, di nove giorni da iniziare il 1° luglio 2021, aperta a tutti e che potrà svolgersi con la partecipazione a livello individuale o di gruppi organizzati, da parte di associazioni e di monasteri, di parrocchie e di diocesi di una ora o più, a scelta, di notte o di giorno, ognuno nel proprio luogo e città, in Chiesa o nelle case.

Le realtà che intendono aderire dovranno inviare una loro adesione all’indirizzo email (info@avvocaturainmissione.it) con specifica del giorno e ora prescelta e del luogo in cui si svolgerà l’incontro di preghiera.

Gli incontri in presenza potranno essere diffusi tramite mezzi social delle singole realtà e comunicate all’indirizzo email dell’Associazione, i video che saranno realizzati saranno inviati anche all’Associazione e potranno essere diffusi e pubblicati mediante il canale you tube e sul profilo facebook di Avvocatura in missione

Vi ringraziamo sin d’ora per la vostra partecipazione e preghiera e vi attendiamo.

Roma, 16 giugno 2021
Associazione Avvocatura in missione
Via Luigi Laterza 30
00123 Roma
info@avvocaturainmissione.it

Clicca sul link di seguito per scaricare lo schema di preghiera

Maratona di preghiera per i Leaders della terra indetta dall’Associazione Avvocatura in Missione

Appello ai Parlamentari

L’Associazione Avvocatura in Missione in merito al decreto legge di prossima conversione che introduce l’obbligo di somministrazione del vaccino anti Covid 19 per gli operatori sanitari, ritiene che allo stato attuale dei fatti le libertà fondamentali riconosciute dalla Costituzione non possono essere compresse.

A tal fine osserva che:

L’art. 4 del Decreto Legge  n. 44 del 1 aprile 2021 introduce l’obbligo di vaccinazione anti COVID-19 per “gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie e parafarmacie e negli studi professionali”.

L’obbligo risulta costituzionalmente illegittimo, in quanto i presupposti per la introduzione di un obbligo di vaccinazione sono, per giurisprudenza costante, legalmente individuati in due parametri: efficacia del farmaco e sicurezza per la salute di chi lo assume, oltre alla previsione di un indennizzo (e del risarcimento) in caso di lesioni da vaccinazioni obbligatorie, o da contatto con vaccinati (v. art. 32 Costituzione; L. 25-2-1992 n. 210; sentenza Corte Cost. n. 268/2017).

In particolare la sentenza della C.Cost. n.258/1994 ripresa da ultimo dalla sentenza n. 5/2018  ( Relatore l’attuale Ministro della Giustizia Marta Cartabia) ha individuato i requisiti necessari affinchè l’obbligo vaccinale possa ritenersi compatibile con i dettami dell’art. 32 della Costituzione:

  1. a) “se il trattamento sia diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri, giacché è proprio tale ulteriore scopo, attinente alla salute come interesse della collettività, a giustificare la compressione di quella autodeterminazione dell’uomo che inerisce al diritto di ciascuno alla salute in quanto diritto fondamentale (cfr. sentenza 1990 n. 307);
  2. b) se vi sia “la previsione che esso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che vi è assoggettato, salvo che per quelle sole conseguenze, che, per la loro temporaneità e scarsa entità, appaiano normali di ogni intervento sanitario e, pertanto, tollerabili” (ivi);
  3. c) se nell’ipotesi di danno ulteriore alla salute del soggetto sottoposto al trattamento obbligatorio – ivi compresa la malattia contratta per contagio causato da vaccinazione profilattica – sia prevista comunque la corresponsione di una “equa indennità” in favore del danneggiato (cfr. sentenza 307 cit. e v. ora legge n. 210/1992). E ciò a prescindere dalla parallela tutela risarcitoria, la quale “trova applicazione tutte le volte che le concrete forme di attuazione della legge impositiva del trattamento o di esecuzione materiale di esso non siano accompagnate dalle cautele o condotte secondo le modalità che lo stato delle conoscenze scientifiche e l’arte prescrivono in relazione alla sua natura” (sulla base dei titoli soggettivi di imputazione e con gli effetti risarcitori pieni previsti dall’art. 2043 c.c.: sentenza n. 307/1990 cit.)

Inoltre la detta sentenza postulava:” Siano individuati e prescritti in termini normativi, specifici e puntuali, ma sempre entro limiti di compatibilità con le sottolineate esigenze di generalizzata vaccinazione, gli accertamenti preventivi idonei a prevedere ed a prevenire i possibili rischi di complicanze (Sentenza 258/1994 C. Cost.)

I vaccini anti Covid 19 non rispondono assolutamente ai principi enucleati nelle predette sentenze: gli stessi, infatti,  sono ancora in fase sperimentale; l’Agenzia del farmaco europea (EMA) e quella italiana (AIFA), ne hanno consentito il commercio con procedura “subordinata a condizioni”: ciò significa che devono essere forniti ulteriori dati su questi medicinali, tra cui quelli relativi alla effettiva efficacia e durata della protezione, entro il 2023/2024.

Le predette autorità hanno richiesto, altresì, alle aziende produttrici del vaccino di continuare gli studi relativi agli effetti della somministrazione, per capire, tra l’altro, se può provocare cancro, malattie genetiche, infertilità, danni in gravidanza, allergie, malattie autoimmuni, complicanze da interazione con altri farmaci, impatto nocivo su soggetti gravati da altre patologie.

Le stesse autorità hanno ritenuto di mantenere l’obbligo per i vaccinati di essere soggetti a tutte le precauzioni generali ( mascherina e distanziamento), in quanto non risulta ancora garantita l’efficacia per tutti i vaccinati, né per tutte le varianti del virus, né l’impedimento del contagio verso altre persone.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità riguardo all’obbligo vaccinale ha comunicato espressamente che in questa fase i passaporti per le vaccinazioni non possono essere previsti come un requisito per l’ingresso o l’uscita da uno Stato perché non vi è sicurezza che il vaccino prevenga le trasmissioni.

In data 27 gennaio 2021 l’Assemblea permanente del Consiglio d’Europa ha votato la risoluzione n. 2361, la quale vieta di rendere obbligatoria la vaccinazione anti Covid-19.

I contenuti più pregnanti di tale provvedimento a tutela dei diritti umani sono:

(punto 7.3.1) assicurarsi che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno può essere politicamente, socialmente o altrimenti sottoposto a pressioni per farsi vaccinare, se non lo desidera sceglierlo autonomamente;

– (punto 7.3.2) garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o per non volere essere vaccinato;

– (punto 7.3.4) distribuire informazioni trasparenti sulla sicurezza e sui possibili effetti collaterali dei vaccini.

Si evidenzia inoltra che si moltiplicano giorno dopo giorno le notizie circa i gravi effetti collaterali, anche mortali, derivanti dalla somministrazione dei vaccini anti Covid, tanto che si susseguono i provvedimenti delle Autorità nazionali europee per la limitazione o la sospensione delle inoculazioni.

La Corte Costituzionale al punto c) ha affrontato il tema della responsabilità dello Stato per i danni cagionati da vaccino, a ciò si collega che la richiesta di sottoscrizione del consenso informato per la inoculazione del vaccino non può essere preteso a chi obbligato per legge, perchè viene meno la libera autodeterminazione presupposto imprescindibile per il consenso stesso,  per cui tutta la responsabilità risarcitoria deve risiedere sullo Stato, in caso di eventi avversi o mortali.

Di fatto, sono sempre più frequenti le notizie su decessi ed effetti avversi gravi conseguenti alla somministrazione dei vaccini anti Covid 19, per cui non si può chiedere una sottoscrizione di consenso informato a fronte di un obbligo impositivo su un vaccino  di cui non si conosce, nè a breve, nè a medio, né a lungo termine gli effetti sulle persone, sul virus e sull’efficacia.

Si rammenta che il Ministero della Salute è ritenuto responsabile quando è conosciuta la pericolosità di un vaccino e il principio di precauzione impone di vietarlo, salvo che per quelle sole conseguenze negative sulla salute che appaiano tollerabili (v. sentenze Cassazione n. 9406/2011; Corte Cost. n. 258/1994 e n. 307/1990).

Le persone stanno prendendo sempre maggiore consapevolezza della difformità tra dati reali riguardanti la somministrazione dei vaccini, gli effetti benefici e negativi, e la diffusione del virus da un lato, e quelli riferiti tramite i maggiori mezzi di comunicazione.

Risulta anche evidente ormai che l’alta mortalità da Covid 19 viene fortemente ridotta ove si ricorre alle cure precoci. Per tali ragioni si sottolinea l’importanza di procedere alla lotta alla diffusione del coronavirus confidando non solo sul vaccino, ma anche e soprattutto sulle cure sinora dimostratesi efficaci, la cui adozione però è stata limitata ad un numero esiguo di intrepidi medici, in riferimento ad esempio sia agli interventi di terapia domiciliare precoce, sia all’utilizzo di risorse come gli anticorpi monoclonali o il plasma iperimmune.

Ciò premesso,

SI CHIEDE

di non approvare alcun obbligo vaccinale in sede di conversione del decreto legge n. 44 del 1 aprile 2021, e di sostenere la predisposizione e la diffusione dei protocolli di cure precoci per la epidemia da Covid 19.

Roma, 21.04.2021

Avv. Anna Egidia Catenaro

Presidente Avvocatura in Missione

Covid-19 : Nous restons à la maison. Pour être guéri

Il y a une vie au-delà du paracétamol. Pourquoi alors se moquer des médecins qui opèrent “en bonne conscience”, comme l’a jugé le Tribunal Administratif Régional du Latium ? L’association “Advocacy in Mission” lance un appel urgent à la politique.

En Italie, seuls les paradoxes sont certains. Comme le fait que, un an après l’annonce de la pandémie du CoViD-19 (le “19” signifie “2019”, mais le mois n’est pas précisé…), les malades ne sont traités qu’avec du paracétamol – conformément à la directive de l’Agence Italienne du Médicament aux médecins généralistes – et… en attendant avec vigilance à la maison. Mais attendre quoi ?

Des ambulances bloquées devant les urgences en raison d’un manque de place ? De patients arrivant à l’hôpital alors qu’il est le plus souvent trop tard pour soigner une pneumonie ? Des médecins généralistes qui se voient retirer le devoir de soigner car ils croient en la science ? De tant de morts, déjà incinérés sans que les autopsies soient autorisées ?

Face à tout cela, les soins à domicile pour les patients du CoViD-19 deviennent stratégiques et nécessaires.

Aujourd’hui, par le biais de Facebook, l’avocat Erich Grimaldi, du barreau de Naples, a créé, en mars 2020, une initiative ad hoc, développée par la suite pour devenir le“Comité des soins à domicile Covid-19“.

L’association ” Avocat en Mission “que je préside, lance un appel aux forces politiques et à leurs représentants de bonne volonté pour qu’ils soumettent au ministre de la Santé, Roberto Speranza, par le biais d’une question parlementaire, une demande formelle de comprendre pourquoi la manière la plus simple de soigner les malades immédiatement et à domicile n’a pas encore été prise en compte.

Comment se fait-il que les voix des médecins qui ont traité des patients CoViD-19 à domicile, ou même en ligne, et qui ont obtenu des résultats positifs sans hospitalisation ne soient pas entendues, qu’elles soient même moquées, voire réduites au silence ? Peut-être que la “télémédecine” ne sert qu’à prescrire desavortements à domicile, même à des mineures?

Le 4 mars, le Tribunal Administratif du Latium a accédé à la requête préventive déposée par les médecins du comité de soins à domicile de Covid-19, représentés par l avocat Grimaldi, jugeant fondée la demande des médecins de prescrire les médicaments qu’ils jugent les plus appropriés “en toute conscience”. Parfois, la justice fonctionne. Une révision immédiate des directives ministérielles s’impose désormais.

En bref, il est temps de changer de rythme, de mettre le citoyen au centre avec ses droits à la liberté, à la santé et au travail. Il est temps de remanier le NHS, d’investir dans l’augmentation du nombre de médecins généralistes, de leur fournir les schémas de traitement qui ont fonctionné et peut-être de retirer quelqu’un du banc qui s’est avéré incapable de prescrire un traitement différent, même lorsque celui-ci fonctionne.

Roma, 30 marzo 2021

Carissimi Colleghi ed Amici,

Io sono la Resurrezione e la Vita

               E ’ trascorso un anno da quando questa pandemia è iniziata, pensavamo e speravamo che finisse, invece dopo un anno siamo ancora in lock down con la speranza che presto tutto sia un brutto ricordo.

Quale Presidente dell’Associazione Avvocatura in Missione, vengo a parteciparvi le attività che abbiamo svolto in questo tempo e che potete trovare sul nostro canale You tube “Avvocatura in missione” a cui chiedo di iscrivervi, sul nostro sito o su facebook.

La nostra attività culturale è proseguita, abbiamo organizzato conferenze on line su tematiche di attualità inerenti il problema del Coronavirus, sul caso che fece discutere : la nomina di Amy Barret alla Corte Suprema negli USA, sui diritti non negoziabili e le elezioni Usa, sulla ‘Vita come dono sempre’ in occasione del mese di febbraio dedicato proprio alla vita, il tutto con eccellenti Relatori.

Sullo stesso canale You tube abbiamo iniziato a pubblicare alcune catechesi con riflessioni spirituali da me dettate tempo fa su Radio Mater, che vogliono essere delle piccole tracce di approfondimento della nostra spiritualità e ne pubblicheremo altre a cadenza quindicinale.

Inoltre, stiamo portando avanti per piccoli gruppi una formazione spirituale on line, sulla Parola di Dio, se qualcuno è interessato, potrà comunicarci la sua adesione.

Da ultimo sul problema Coronavirus che ha investito tutto il mondo, alla luce delle varie testimonianze di medici che nel nascondimento o tramite la rete creata su Facebook hanno salvato tante vite mediante una cura precoce a domicilio, a seguito della sentenza del TAR Lazio del 4 marzo 2021, il quale ha accolto l’istanza cautelare presentata dai medici del Comitato Domiciliare Covid-19 ritenendo fondata la richiesta dei medici di prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni ‘in scienza e coscienza’ contro la nota dell’AIFA che prevede nei primi giorni di malattia la sola vigile attesa  e la somministrazione di paracetamolo, abbiamo fatto  un appello ai politici di buona volontà affinchè presentassero al Ministro Speranza una Interrogazione parlamentare  al fine di ottenere una immediata revisione delle linee guida ministeriali.

Ad oggi ben quattro politici hanno raccolto il nostro appello ed hanno presentato interrogazione (trovate i testi sul ns. sito www.avvocaturainmissione.it), siamo in attesa che il Ministero possa ‘in scienza e coscienza’ aggiornare le linee guida al fine di salvare e curare a domicilio immediatamente chi risulta essere positivo al corona e questo andrebbe senz’altro a liberare i posti in terapia intensiva .

La nostra preghiera come associati è continua, per ciascuno di voi, per la nostra categoria, per i magistrati, per i politici, per noi che abbiamo redini di responsabilità all’interno della società, per noi che vogliamo essere coerenti ai principi etici e vogliamo testimoniarlo con la vita e la professione.

Soprattutto in questo tempo restiamo uniti, come possiamo, anche spiritualmente, la Pasqua ci ricorda che dopo un periodo di tormento e tentazione e persino di morte vi è stata la Resurrezione del Signore, se Lui è risorto, e ogni anno i credenti celebrano la Pasqua, è per ricordarci che, vi è speranza anche per noi, usciremo fuori da questo tunnel, da questa prova.

Se Lui è risorto anche noi risorgeremo.

Questo è l’augurio per ciascuno di voi,

Buona Pasqua di resurrezione.

Anna Egidia Catenaro

Se vuoi contribuire alla nostra missione, puoi inviare una offerta o quota associativa sul conto intestato Avvocatura in missione Iban :IT51X0760103200000058366337

Oppure donaci il 5X1000 indicando il C.F. : 97351010588

In risposta all’ appello di Avvocatura in Missione anche il Sen Calandrini ha presentato interrogazione parlamentare in tema di terapie domiciliari.

Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05133

Atto n. 4-05133
Pubblicato il 24 marzo 2021, nella seduta n. 307
CALANDRINI – Al Ministro della salute. –
Premesso che:
con l’ordinanza n. 1557/21, il TAR Lazio ha accolto l’istanza cautelare presentata dai medici del
“comitato Cura domiciliare COVID-19” presieduto dall’avvocato Erick Grimaldi e affiancato dalla collega
Valentina Piraino contro il Ministero della salute e l’AIFA per una nota relativa al trattamento
domiciliare dell’infezione da coronavirus;
per i casi lievi, e per quelli solo probabili, durante i primi giorni di malattia l’AIFA ha raccomandato
infatti la sola “vigile attesa” in associazione a trattamenti sintomatici, ad esempio attraverso il
paracetamolo. È stato inoltre indicato il non utilizzo di tutti i farmaci impiegati ormai da mesi, a loro
dire con successo, da molti medici di medicina generale. Una limitazione contro la quale il comitato ha
presentato ricorso, vedendolo accolto;
il contenzioso risale all’inizio del mese di dicembre 2020, quando l’agenzia regolatoria nazionale rese
disponibile sul proprio portale il documento “Principi di gestione dei casi Covid-19 nel setting
domiciliare”, contenente le raccomandazioni “sul trattamento farmacologico domiciliare dei casi lievi e
una panoramica generale delle linee di indirizzo Aifa sulle principali categorie di farmaci utilizzabili in
questo setting”. Per casi lievi, ha specificato l’AIFA, si intendono tutti i pazienti che presentano sintomi
alla stregua di febbre (temperatura superiore ai 37 gradi centigradi), tosse, cefalea, dolori muscolari
(mialgia), diarrea e perdita dell’olfatto (anosmia) e gusto (ageusia) non altrimenti spiegabili. Si è poi
specificato che i pazienti non devono presentare alcun segno di difficoltà respiratorie (dispnea),
disidratazione, alterazione dello stato di coscienza o sepsi. In questi casi, infatti, si sarebbe trattato di
pazienti non lievi;
fatta questa premessa, l’AIFA ha specificato che per tali pazienti “possono essere formulate le seguenti
raccomandazioni generali”: vigile attesa, trattamenti sintomatici, quali il paracetamolo, idratazione e
nutrizione appropriate; non modificare terapie croniche in atto; non utilizzare supplementi vitaminici o
integratori alimentari; non somministrare farmaci mediante aerosol se in isolamento con altri
conviventi, per il rischio di diffusione del virus;
può essere considerato un approccio “attendista”, quello dell’agenzia regolatoria, una sorta di “non
protocollo” criticato da molti medici, alla luce dei successi terapeutici conseguiti trattando subito i
sintomi con farmaci adeguati e bloccando così la malattia prima dell’aggravarsi della situazione,
evitando quasi sempre il ricovero;
i giudici amministrativi del Lazio, nella valutazione propria della fase cautelare, hanno ritenuto fondato
il ricorso dei medici del comitato, in relazione alla circostanza che i ricorrenti “fanno valere il proprio
diritto/dovere, avente giuridica rilevanza sia in sede civile che penale, di prescrivere i farmaci che essi
ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza, e che non può essere compresso nell’ottica di
una attesa, potenzialmente pregiudizievole sia per il paziente che, sebbene sotto profili diversi, per i
medici stessi”. Da qui l’ordinanza di sospensione con effetto immediato dell’efficacia del protocollo
AIFA, rinviando la trattazione del merito al prossimo 20 luglio;
risulta evidente che il COVID-19 sia una malattia che debba essere affrontata ai primi sintomi nella
propria casa, evitando così in molti casi un peggioramento verso una forma più grave che costringa al
ricovero in ospedale;
sarebbe da stabilire un protocollo nazionale di cura domiciliare e sarebbe necessario che fosse
rafforzata la medicina territoriale, anche attraverso la creazione in ogni Regione delle unità mediche
pubbliche di diagnosi e cura domiciliare del COVID-19 USCA (unità speciali di continuità assistenziale)
previste dalla legge nazionale ma istituite solo in alcune Regioni. Chiaro è che l’epidemia si affronta a
casa prima che in ospedale;
lasciare i pazienti senza cure precoci a domicilio è assolutamente inaccettabile e, alla luce di quanto
esposto, sarebbe necessaria una revisione immediata delle linee guida ministeriali,
si chiede di sapere:

come intenda procedere il Ministro in merito alle linee guida ministeriali afferenti al trattamento
domiciliare dell’infezione da coronavirus e se non ritenga necessario revisionarle, recependo la
richiesta che proviene dalla popolazione che sta lottando contro il COVID-19 e da tanti medici che con
grande professionalità, da mesi, stanno operando a fianco di pazienti, come volontari, per far sì che
possano avere una pronta terapia domiciliare in grado di ridurre i ricoveri ospedalieri;
se non ritenga, oltre a stabilire un protocollo nazionale di cura domiciliare, di disporre un’azione di
rinforzo della medicina territoriale, anche attraverso la creazione in ogni Regione delle USCA, previste
dalla legge nazionale ma istituite solo in alcune Regioni.

COMUNICATO IN TEMA DI VACCINI OBBLIGATORI

L’Associazione Avvocatura in Missione si oppone fermamente alla improvvida proposta di introduzione dell’obbligo di somministrazione del vaccino anti Covid 19 per gli operatori sanitari, in quanto illegittima ed inopportuna.

La libertà di scelta deve essere garantita e tutelata in questa particolare e delicata situazione, sulla base delle indicazioni ufficiali fornite dalle autorità preposte.

Posto che la somministrazione dei vaccini da un lato pone la speranza  su buoni risultati nel contenimento della diffusione del coronavirus, dall’altro fa emergere  l’insorgenza di effetti collaterali negativi anche gravi, nondimeno occorre ricordare che i presupposti per l’obbligo, che può essere introdotto solo con legge emanata dal Parlamento, sono legalmente individuati in due parametri: efficacia del farmaco e sicurezza per la salute di chi lo assume, oltre alla previsione di un indennizzo (e del risarcimento) in caso di lesioni da vaccinazioni obbligatorie, o da contatto con vaccinati (v. art. 32 Costituzione; L. 25-2-1992 n. 210; sentenza Corte Cost. n. 268/2017).

Quanto alla efficacia dei vaccini sinora autorizzati, sia l’agenzia italiana del farmaco (AIFA) sia quella europea (EMA), ne hanno consentito il commercio con procedura “subordinata a condizioni”: ciò significa che devono essere forniti ulteriori dati su questi medicinali, tra cui quelli relativi alla effettiva efficacia e durata della protezione, entro il 2023/2024.

Inoltre dette autorità hanno ritenuto di mantenere l’obbligo per i vaccinati di essere soggetti a tutte le precauzioni generali (ad esempio la mascherina, o il stanziamento), in quanto non risulta garantita l’efficacia per tutti i vaccinati, né per tutte le varianti del virus, né l’impedimento del contagio verso altre persone.

Quanto alla sicurezza dei vaccini autorizzati, si rammenta che il Ministero della salute è ritenuto responsabile quando è conosciuta la pericolosità di un vaccino e il principio di precauzione impone di vietarlo, salvo che per quelle sole conseguenze negative sulla salute che appaiano tollerabili (v. sentenze Cassazione n. 9406/2011; Corte Cost. n. 258/1994 e n. 307/1990).

Infine le predette autorità hanno richiesto alle aziende produttrici del vaccino di continuare gli studi relativi agli effetti della somministrazione per capire, tra l’altro, se può provocare cancro, malattie genetiche, infertilità, danni in gravidanza, allergie, malattie autoimmuni, complicanze da interazione con altri farmaci, impatto nocivo su soggetti gravati da altre patologie.

Alla luce di tale situazione, è evidente che costringere gli operatori sanitari a farsi iniettare un farmaco sperimentale, la cui completa efficacia è ancora sotto esame, significa esporli ad una scelta drammatica e ingiustificata, e richiede maggior oculatezza nel proporre soluzioni sanitarie repressive e abnormi, sganciate dai dati concreti che la scienza mette a disposizione, e che portano a riaffiorare ricordi di un passato che si auspica svanito per sempre.

Per tali ragioni si sottolinea l’importanza di procedere alla lotta alla diffusione del coronavirus confidando non solo sul vaccino, i cui studi devono certamente andare avanti, ma anche e soprattutto sulle cure sinora dimostratesi efficaci, la cui adozione però è stata limitata ad un numero esiguo di intrepidi medici, in riferimento ad esempio sia agli interventi di terapia domiciliare precoce, sia all’utilizzo di risorse come gli anticorpi monoclonali o il plasma iperimmune.

A tal proposito si confida nella ormai indifferibile modifica del protocollo nazionale terapeutico e si menziona, a proposito di una eventuale discussione in parlamento sull’obbligatorietà dei vaccini che in data 27 gennaio 2021 l’Assemblea permanente del Consiglio d’Europa ha votato la risoluzione 2361 che vieta di rendere obbligatoria la vaccinazione anti covid-19. I contenuti più pregnanti a tutela dei diritti umani sono: (7.3.1) assicurarsi che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno è politicamente, socialmente o altrimenti sottoposto a pressioni per farsi vaccinare, se non lo desiderano fare da soli;(punto 7.3.2) garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o per non volere essere vaccinato;(punto 7.3.4) distribuire informazioni trasparenti sulla sicurezza e sui possibili effetti collaterali dei vaccini.

Roma,19 marzo 2021

Avv. Anna Egidia Catenaro

Presidente Avvocatura in Missione

SENATO DELLA REPUBBLICA

Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05051
Attiva riferimenti normativi

Atto n. 4-05051
Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05051

Pubblicato il 10 marzo 2021, nella seduta n. 305

DE BERTOLDI – Al Ministro della salute. –
Premesso che:

l’associazione “Avvocatura in missione”, in relazione all’emergenza epidemiologica determinata dal coronavirus sull’intero territorio nazionale, è intervenuta pubblicamente, nell’ambito delle procedure previste per le terapie di cura adottate per fronteggiare la pandemia, attraverso una formale richiesta al Ministro in indirizzo, al fine di approfondire i motivi per i quali il servizio sanitario nazionale non abbia considerato sin dall’inizio della crisi sanitaria l’opportunità di curare i malati direttamente nella propria residenza;

l’associazione si domanda i motivi per i quali i medici che hanno curato a casa o addirittura attraverso internet i malati di COVID-19, e che hanno riscontrato risultati di guarigione e non di ospedalizzazione, non sono stati ascoltati e considerati adeguatamente, a differenza del personale sanitario prescelto, nei confronti del quale è stata prestata maggiore attenzione attraverso l’uso dei social media;

l’interrogante rileva come il 4 marzo 2021 il Tribunale amministrativo del Lazio ha accolto l’istanza cautelare presentata dai medici del “comitato cura domiciliare COVID-19”, ritenendo fondata la richiesta dei medici nel prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni “in scienza e coscienza”, contraddicendo pertanto la nota dell’Agenzia italiana del farmaco, che invece aveva previsto nei primi giorni di malattia la sola “vigile attesa” e la somministrazione di paracetamolo;

a seguito della decisione del TAR, il documento dell’associazione “Avvocatura in missione” evidenzia pertanto la necessità di una revisione in tempi rapidi delle linee guida ministeriali, al fine di mettere al centro il cittadino con i propri diritti alla libertà, alla salute e al lavoro, rivedendo al contempo l’impostazione del servizio sanitario nazionale per aumentare il numero dei medici di base, fornendo loro gli schemi di terapie che hanno funzionato,

si chiede di sapere:

quali valutazioni il Ministro in indirizzo intenda esprimere con riferimento a quanto esposto;

se condivida le osservazioni da parte del “comitato cura domiciliare COVID-19” finalizzate a contrastare tempestivamente gli effetti causati dal virus direttamente a domicilio, tutelando il diritto alle cure senza alcuna limitazione in ogni regione;

quali iniziative urgenti intenda intraprendere al fine di rivalutare, alla luce del rapporto tra rischi e benefici, l’utilizzo di terapie precoci domiciliari da parte dei medici nei pazienti delle tipologie indicate dallo stesso comitato.

Al Presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai
Sen Alberto Baracchini

Ai membri della Commissione di vigilanza

Ill.mo Presidente il ruolo libero ed autonomo del servizio pubblico radio televisivo ha un limite che risiede nel rispetto di tutti gli utenti paganti il canone rai. Quanto è accaduto quest’anno a Sanremo è stato un travalicare i limiti del consentito,i limiti della decenza,i limiti della libertà personale degli utenti, i limiti del diritto di religione,i limiti del rispetto della religiosità del popolo italiano, per chi crede i limiti invalicabili di profanare i sacri cuori di Gesù e l’ immagine di Maria e di torturare ancora quel Cristo morto per tutti con il vilipendio dell’ utilizzo di una speudo corona che doveva scimmiottare la corona di spine.Se i soggetti che preferisco non nominare,perché non meritano alcuna attenzione dal pubblico, avessero fatto la minima parte di quanto azionato in scena a Sanremo contro il Dio dei musulmani oggi avremmo morti da contare.Non è tollerabile che su un palco che dovrebbe rappresentare la musica italiana vadano soggetti che idolatrano religioni contrarie alla religione cristiania in maniera così volgare. Appare inaudito che non abbiate vigilato prima che andasse in onda il tutto.La discriminazione avvenuta contro i cattolici credenti non è tollerabile in una TV pubblica pagata da tutti.Il vilipendio della religione e la blasfemia sono balzati agli occhi di tutti, ed hanno fatto orrore anche ai non credenti.
Roma, 08.03.2021
Avv.Anna Egidia Catenaro
Avvocatura in Missione

Appello ai politici di buona volontà

È paradossale che il nostro governo con la schiera di medici del CtS dall’ inizio della pandemia ad oggi non abbia trovato una cura che funzioni per i malati di covid19 ed abbia emanato attraverso l’Aifa direttive ai medici di base di utilizzo solo del paracetamolo e restare in vigile attesa.Attesa di cosa? Di ambulanze ferme davanti ai pronto soccorsi per carenza di posti,di malati che arrivano in ospedale quando per lo più è già tardi per subentrata polmonite, di tanti morti, addirittura cremati senza permettere autopsie,di medici di base spogliati del loro dovere di cura e diritto di curare i pazienti come ritengono in scienza.Ma da questo coro nefasto alcuni medici hanno continuato invece a curare secondo scienza e coscienza ed hanno salvato vite nel nascondimento o in adesione ad un comitato sorto su facebook e fondato dall’ avv. Grimaldi. l’ Associazione Avvocatura in missione a tal fine propone un appello ai politici di buona volontà perché presentino al Ministro della Salute Speranza una interrogazione parlamentare per comprendere come mai non è stato fin’ora preso in considerazione la via più semplice di curare i malati subito e a casa.Come mai le voci di medici che hanno curato a casa o addirittura on line e che hanno avuto risultati di guarigione e non ospedalizzazione non sono stati ascoltati, sono stati derisi,o zittiti, per ascoltare attraverso i media solo quei medici scelti, e in base a quali criteri? I risultati sono stati milioni di morti. Ma giunge ad hoc una sentenza del Tribunale Amministrativo del Lazio in data 4 marzo 2021 il quale ha accolto l’istanza cautelare presentata dai medici del Comitato Cura Domiciliare Covid-19, rappresentati da Avv. Grimaldi, ritenendo fondata la richiesta dei medici di prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni “in scienza e coscienza” contro la nota dell’Aifa che prevede nei primi giorni di malattia la sola “vigile attesa” e la somministrazione di paracetamolo. A questo punto ora si esige una immediata revisione delle linee guida ministeriali. A volte la giustizia funziona e, diciamo che tutte le sentenze in tema di DPCM e salute sono state sempre accolte a scapito del Ministero della salute e del governo.E’ ora di cambiare passo, è ora di mettere al centro il cittadino con i suoi diritti di libertà, salute e lavoro, è ora di rivedere il sistema nazionale sanitario, è ora di spendere per aumentare il numero dei medici di base, di fornire loro gli schemi di terapie che hanno funzionato e magari fare scendere dallo scranno chi fin’ora non è stato capace di prescrivere o prevedere una cura se non il paracetamolo. Roma, 6.03.2021
avv.Anna Egidia Catenaro Presidente di Avvocatura in Missione.

COVID 19 – QUALE VERITA’ FRA CURA E VACCINI?

Venerdì 29 maggio 2020 ore 16:00

Auguri Santa Pasqua  2020

Carissimo/Carissima,

in questa Pasqua così cara al Signore proprio perché così sofferta, ci vogliamo sentire ancora più uniti e fratelli e vogliamo offrire al Dio Risorto le sofferenze, le limitazioni ed il lavoro svolto in questa Quaresima.

Cogliamo l’occasione degli auguri di Santa Pasqua per relazionarvi sugli eventi delle ultime settimane che hanno visto protagonista Avvocatura in Missione, anche grazie al contributo dei 100 firmatari che hanno dato forza alle nostre proposte ed agli aiuti di quanti hanno collaborato attivamente alla formulazione delle idee e alla loro realizzazione pratica.

Ci siamo ritrovati, dai primi giorni di quaresima a dover vivere da credenti, fuori dalle Chiese a causa della sospensione delle liturgie e alla chiusura delle chiese in gran parte d’Italia per far fronte all’epidemia di Coronavirus che ha sconvolto il mondo e in particolare il nostro Paese.

La questione ci ha visti impegnati in prima linea dapprima con una lettera indirizzata alla CEI il 14 marzo.

In data 16 marzo (reperibile su Avvenire.it) siamo stati coinvolti insieme ad altre associazioni e gruppi ad una comunicazione di appoggio alle istituzioni ecclesiastiche nella difficile situazione di dover prendere una decisione così estrema e unica nella storia per l’obbligo morale della difesa preminente della salute rispetto a tutto il resto.

Nella successiva discussione pubblica, che si è sviluppata sui media e dietro le quinte rappresentate dalla rete e dai social, abbiamo scelto di percorrere la strada dei giuristi: studiare e informare in funzione della tutela di valori forti e decisivi per noi credenti, vale a dire la libertà di culto che risulta violata, calpestata, considerata dai decreti legge meno importante di una sigaretta, meno di un giornale. Questi sì ammessi come necessari, il culto invece è stato equiparato alle attività ludiche di cui si può fare a meno.

Così in data 28 marzo, a seguito del D.L. del 25 marzo ci siamo sentiti in dovere di scrivere nuovamente alla CEI richiamando almeno l’applicazione del Can. 918 C.I.C., laddove si contempla la possibilità di ricevere l’Eucarestia “ fuori della Messa”, chiedendo che ciò potesse avvenire, in maniera singola, senza assembramenti.

Dall’altro, poiché il problema dirimente era il modulo di autocertificazione che non consente lo spostamento se non motivi di necessità, e la libertà religiosa e di culto non erano considerate tra queste necessità, ci siamo prodigati per ottenere dal governo, mediante un Appello ai Politici di buona volontà, la modifica del modulo di autocertificazione affinchè fosse consentito almeno l’accesso ai luoghi di culto.

Qualcosa, anche se di poco, si è mosso, la Cei  ha chiesto chiarimenti ed il Ministero Interno ha autorizzato, pur non cambiando il modulo di autocertificazione,in prima battuta, l’accesso per una visita in Chiesa, possibile solo se la Chiesa fosse stata di strada per andare al supermercato e poi ha ancora allargato di poco, dicendo che è possibile purchè la Chiesa non fosse lontana  dall’abitazione.

Da giuristi e Avvocati, abbiamo quindi offerto ai Parlamentari italiani delle note al D.L. n. 19 del 25 marzo 2020, con un excursus analitico e argomentato circa tutte le norme di rango costituzionale e sovranazionale violate con le arbitrarie limitazioni al diritto di culto e violazione dei Patti Lateranensi.Infine abbiamo inviato ad alcuni Parlamentari una proposta di emendamento volto a modificare le norme restrittive di accesso alle Chiese, rappresentando anche lì con un processo logico e argomentativo stringente, la necessità di consentire come motivo legittimo degli spostamenti quello di recarsi in chiesa.

Ci siamo rivolti infine alla Segreteria di Stato Vaticano il 1° aprile, lamentando la pericolosa ingerenza dei provvedimenti legislativi dello Stato Italiano in quelle che sono le prerogative proprie della sovranità della Santa Sede, e chiedendo di intervenire perché “Non sia lo Stato italiano a decidere per noi”.

Il nostro Appello ai Parlamentari e alla Cei sono stati riportati e pubblicati il 27 ed il 3 aprile sulla Bussola Quotidiana, testata web.

La nostra presa di posizione evidentemente rappresentava delle esigenze sentite da gran parte dei cattolici in Italia ed all’estero, tanto da essere stata ripresa il 3 e 4 aprile dalle  pagine web del National Catholic Register  e da Breitbart negli Stati Uniti.

In Parlamento le nostre istanze sono state fatte proprie da alcuni deputati che hanno potuto trarre qualche spunto dalle nostre proposte (emendamento decreto “Cura Italia” e hanno trovato condivisione anche su sponde politicamente differenti si veda  per tutti l’editoriale “La forza dei simboli” di Antonio Polito sulla prima pagina del Corriere della Sera del 5 aprile).

Pertanto,con le varie attività svolte abbiamo ottenuto che i media parlassero di questo problema rimasto oscurato per giorni fino, finchè Salvini ha colto lo spunto per parlare di un gruppo di avvocati a difesa del diritto di culto e parlò di apertura chiese per pochi e nel rispetto delle distanze; anche il presidente Conte subito dopo si è sentito chiamato a spendere qualche parola sul tema religioso e delle feste pasquali.

Purtroppo, Venerdì santo abbìamo letto il nuovo DPCM che procastina le misure contenitive sino al 3 maggio e  all’art 1 lett.g) notiamo che le misure in tema di culto sembrano quasi identiche al precedente, vi è leggera apertura all’accesso alle Chiese, da stabilire con la Cei, ma non dice se sarà dato un modulo ad hoc, e comunque  continua a sospendere le cerimonie religiose quindi anche messe con partecipazione di poche persone distanziate.

Sappiamo, quindi, che i giorni dopo Pasqua continueranno ad essere animati dalla nostra perseveranza nel difendere con  zelo il diritto di culto.

Cari/e amici/e, in questo periodo così delicato e impervio in cui viviamo le difficoltà di tutti, vogliamo essere vicini a quanti soffrono, a chi ha perso una persona cara, a chi è stato colpito dal virus, preghiamo sempre per tutti e proseguiamo nell’essere un’associazione chiamata a dare una testimonianza autenticamente cristiana in un ambito pubblico così refrattario e a volte ostile, nel contempo invito a chi vuole essere parte attiva nelle nostre attività di contattarci.

Usciremo da questa prova più uniti e solidali fra noi e con la coscienza di aver svolto fino in fondo il nostro compito.

Vi auguriamo dal più profondo del cuore una Santa Pasqua.

Roma, sabato santo 11 Aprile 2020

Avv. Anna Egidia Catenaro
Presidente Avvocatura in Missione

info@avvocaturainmissione.it

TEMATICHE Affrontate Sentenza della Corte Costituzionale su Eutanasia

Il diritto  alla vita cede il passo verso un pendio scivoloso. Sta al futuro Parlamento, si spera, non certo a quello attuale, su cui per i temi etici non ci possiamo contare, a mettere paletti e ritornare indietro verso la riforma delle Dat dove si è aperta la bocca della morte  che ora vorrebbe iniziare ad ingoiare grazie alla sentenza della Ill.ma Corte di legittimità.

sentenza 242 corte costituzionale 2019 su eutanasia(clicca qui)

NEWS Celebrazioni Eucaristiche entro i tribunali in vista del Natale

12 Dicembre 2019 h.12 Aula Avvocati Palazzo di Giustizia P.zza Cavour-ROMA .Celebrante Mons. Fabio Fabene (Sottosegretario del Sinodo dei Vescovi)

13 Dicembre 2019 h.12 Aula 1 Mediazione Palazzo di Giustizia Nocera Inferiore. Celebrante  P.Michele Saraciu

16 Dicembre 2019 Salerno

19 Dicembre 2019 Cappella del Centro Direzionale p.za Coperta NuovoTribunale -Napoli. Celebrante D. Diego De Rosa

19 Dicembre 2019 h.12 Aula Avvocati Palazzo di giustizia L’Aquila . Celebrante Mons. Giuseppe Molinari

20 Dicembre 2019 h.12 Aula Avvocati palazzo di Giustizia Lanciano(CH) Celebrante D.Camillo Di Campli Sanvito (Cancelliere dell’Arcidiocesi di lancino-Ortona)

 In ogni città ove siamo radicati organizziamo Convegni a contenuto spirituale, deontologico e con crediti formativi . Elenco delle Conferenze già realizzate: Convegni organizzati da Avvocatura in Missione

Convegno 18 ottobre 2019 h. 17 Chiostro P.za S. Francesco a Salerno “Dalla Corte costituzionale un via libera all’Eutanasia?” programma: Eutanasia Programma Salerno . Tavola Rotonda con esponenti politici , giuristi e medici a confronto.

CONVEGNO 23 Settembre 2019 Sala Avvocati Palazzo di Giustizia P.zza Cavour Roma per programma vedi manifesto:

Manifesto 23 settembre 2019 Eutanasia “Il 24 settembre 2019: dalla Corte Costituzionale un via libera all’Eutanasia? interventi:

Intervento Dr.Muzzetto —-  Intervento avv. Catenaro Convegno 23.9.2019 Video: https://www.youtube.com/watch?v=7hyChR1Mlqw&feature=youtu.be&fbclid=IwAR21aWA3Mg3QGbxLS7MoMUrqQstCtB4M8zBLjez9_KOtwxCt32DA-A1hWD8

Incontro di preghiera mensile:

Primo lunedì di ogni mese  ( 2 dicembre 2019 h. 20 Chiesa dei Miracoli p.zza del Popolo a Roma intercessione  per il mondo giudiziario e legislativo incontro di preghiera a Roma

Ultimo mercoledi del mese Cappella Del Centro Direzionale Napoli h.11,30

SONO INIZIATE LE OPERE DI CARITA’

Opere di carità a favore di ragazzi down. l’Associazione offre ad un gruppo di ragazzi Down laboratori di musicoterapia MISSIONE DOWN

DONA ADESSO PER SOSTENERE LA CAUSA!Clicca su questo pulsante e invia la tua offerta


Pellegrinaggio annuale a Lourdes ultima settimana di luglio per iscrizioni info@avvocaturainmissione.it

WhatsApp Image 2018-08-01 at 15.42.15WhatsApp Image 2018-08-01 at 15.43.25

14 luglio 2018. Celebrazione Eucaristica, funzione svolta dall’Arcivescovo Emerito Mons. G. Molinari.  Consacrazione allo Spirito Santo.

roma 18Mons. Molinari 18omelia 18 romaconsacrazione 14 luglio 18

Convegno del 29 giugno 2018, Auditorium San Domenico Savio, Nocera Inf. SA

“Avvocati e Giustizia: una sfida per la ricerca della verità”. Dal codice deontologico di Sant’Alfonso M. De Liguori ai vizi e le virtù tra l’etica laica e religiosa”.

presidente ordineanna

palmisciano

gargiulo

avvocato

SABATO 16 GIUGNO 2018 H. 9.30, RITIRO SPIRITUALE PRESSO IL MONASTERO – Eremo SS. Salvatore DEI CAMALDOLI, SUORE BRIGIDINE, DI VIA Cupa Verdolino, 8, 80131 Napoli.

ritiro spirituale Camaldoli Napoli 16 giugno 18preghiera camaldoligruppo camaldoli

Ogni anno vengono organizzate Celebrazioni Eucaristiche  in vista del Santo Natale entro i Tribunali.

12 dicembre 2017 h. 12 Aula Avvocati Palazzo di Giustizia P.zza Cavour RomaCelebrazione 2016 in C.Cass Roma

13 dicembre 2017 h. 12 Aula 1. Mediazione Palazzo di Giustizia di Nocera Inferiore Celebrante Don Marco Limodio

don marco noceracelebrazione natalizia Tribunale Nocera Inferiore Natale 17

14 dicembre 2017 h. 12 Cappella centro Direzionale Napoli             Celebrante Mons. Lemmo

15 dicembre 2017 h. 11 Aula” Parrilli” Tribunale di Salerno             Celebrante Mons. Moretti

19 dicembre 2017 h. 12 Sala Avvocati Palazzo di Giustizia L’Aquila Celebrante Mons. Molinari

21 dicembre 2017 h. 12 Aula Avvocati Tribunale di Lanciano        Celebrante Mons. Cipollone

Si è svolto

26 settembre2017 Convegno a Roma presso  Aula del Palazzo dei gruppi  – Camera dei Deputati – Roma sul Tema: ” Il consenso informato tra responsabilità  del medico e l’autonomia decisionale del paziente nel disegno di legge approvato alla camera dei deputati il 20 aprile 2017. Quale morale nella laicità contemporanea” scarica documento di Sintesi inidirizzato e inviato ai Senatori Osservazioni sulla proposta di legge DAT 

convegno datCamera dei Deputati 26.09 2017 convegno DAT

Sabato 24 giugno 2017. Palazzo di Giustizia di Nocera Inferiore “Aula Biblioteca Coa”.

Il consenso informato tra responsabilità del medico e l’autonomia decisionale del paziente nel disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati il 20 aprile 2017. Quale morale nella laicità contemporanea?

convegno dat 17convegno dat Nocera Infdat 17 nocera

Puoi aiutare la nostra Associazione mediante offerte, donando il 5X1000 o iscrivendoti come membro simpatizzanate o aderente o puoi chiedere di fare un cammino spirituale ed iscriverti come membro effettivo.

Puoi chiedere di far celebrare una messa in suffragio per un defunto o chiedere grazie per un vivo presso la nostra Cappella.

Le offerte per contribuire all’ Opera di evangelizzazione vanno inviate sul conto dell’Associazione. Avvocatura in Missione c/c n. 58366337 oppure bonifico : Iban : IT51X0760103200000058366337 

Specificare nella causale la destinazione dell’offerta.

conto corrente dell’Associazione: Avvocatura in Missione c/c n. 58366337 oppure bonifico : Iban :IT51X0760103200000058366337 

 cappella

Anno 2016 Attività svolte:

Anno del Giubileo l’Associazione Avvocatura in Missione  e le sue  iniziative per il mondo della giustizia

22 giugno festa di S.Tommaso Moro,h.19 si è svolto

Il grande Giubileo per il mondo giudiziario e legislativo insieme alla Diocesi di Roma .Giubileo 22.6.16Giubileo 22.6.16 Raggi-Catenaro

L’Avv.Catenaro saluta la Collega e Sindaco di Roma Virginia Raggi, le regala il libretto di Preghiere dell’Associazione”Le tue preghiere per i grandi della terra” e le promette di sostenerla con la preghiera.

Sono stati invitati Parlamentari, Avvocati, Magistrati ed operatori del diritto , presso Sala Dell’Università Lateranense P.zza S.Giovanni con meditazione P.Occhetta, a seguire passaggio della Porta santa di S.Giovanni in Laterano e Celebrazione Eucaristica con il Card.Vallini.

Il 16 Marzo 2016 h. 12-14   si è tenuto

Convegno “Misericordia e Giustizia ” con 2 crediti formativi  presso Tribunale di Napoli  sala Uif Centro Direzionale  Relatori: Mons. Lemmo, Pres. Casavola, Avv. Catenaro, Avv.d’AmbrosioConvegno Napoli 2016Convegno Napoli 2016 Mons.LemmoConvegno Napoli Mi

Manifesto Napoli Misericordia e Giustizia

21 Marzo h.9 Celebrazione  eucaristica organizzata dalla Associazione in vista della Pasqua   presso aula Avv. della Corte  di Cassazione Palazzo di Giustizia P.zza Cavour Roma – Celebrante Mons. Lorenzo Leuzzi Celebrazione 2016 in C.Cass RomaCelebrazione Roma 2016 - 1

21 Aprile 2016 H.11,30-13,30

Convegno “Misericordia e Giustizia ” con 2 crediti formativi presso sala Avvocati Palazzo di Giustizia P.zza Cavour -Roma ( relatori Mons. Leuzzi, On.le Vietti, Pres. Tricomi, Avv. Catenaro, Avv.GallettiConvegno Misericordia e Giustizia Roma 2016Roma 2016 Convegno Misericordia e Giustizia Convegno Roma 2016 Misericordia e Giustizia

23 maggio h.15,30 -18,30   Convegno “Misericordia e Giustizia” Tribunale di Salerno con eccellenti Relatori  Mons. Moretti, Prof. Giuseppe Acocella, Dr. Corrado Lembo,Dr.Pasquale Andria, Avv.Fabio Moliterno, Avv. Ersilia Trotta, Avv. Catenaro

convegno Salerno 2016-1Convegno Salerno 2016

23 5 16 Misericordia e Giustizia

 Potete compiere Opere di carità ed elemosina a favore dell’Associazione al fine di poter stampare inviti, brochure e quanto necessario per la organizzazione di tutti i nostri eventi di evangelizzazione. Lo potete fare con offerta libera o con versamento quota associativa come simpatizzante euro 20,00 o membro aderente euro 50,00 su c/c postale intestato a Associazione Avvocatura in Missione c/c n. 58366337 oppure bonifico    :  Iban :IT51X0760103200000058366337  oppure donando il 5X 1000 indicando C.F. 97351010588). Oppure acquistando un nostro libro.

Appuntamenti di preghiera: ogni Mercoledi a Roma h. 13,30-15 presso Cappella S.Giovanna Antida Circ. Clodia n.1 (angolo V.Amato vicino C.App. Civ)

Ogni ultimo venerdì del mese a Napoli presso Cappella del Centro Direzionale Tribunale h. 11,30- 12,30

Ogni ultimo sabato h.15, Pecara presso Cappella Suore Filippine zona Fontanelle

Giovanni Paolo II e il suo discorso sulla Famiglia, così odiernamente attaccata da ogni parte.

Di seguito Relazione finale del Sinodo conclusosi il 24 ottobre 2015

http://press.vatican.va/content/salastampa/fr/bollettino/pubblico/2015/10/24/0816/01825.html

Affidiamo noi e l’Opera di evangelizzazione del mondo giudiziario e legislativo  a Giovanni Paolo II e a S.Michele   Preghiera: S.Michele Arcangelo,difendici nellea lotta. Sii il nostro aiuto contro la malvagità e le insidie del diavolo.Ti preghiamo supplichevoli:comandi su di lui Dio!E tu principe delle milizie celesti,con la forza divina ricaccia  nell’inferno satana e tutti gli altri spirti maligni, che vagano per il mondo a rovina delle anime.

S.Michele Arcangelo
Cammino che l’Associazione propone è quello della consacrazione dei propri membri allo Spirito Santo ( Ci sono avvocati consacrati allo Spirito santo  senza voti o promesse e consacrati con voti di povertà castità ed obbedienza).

Potete unirvi alle nostre preghiere per le vocazioni che il Signore ci vorrà donare, recitate questa preghiera e … se potete venite ai nostri incontri….CONSACRAZIONE ALLO SPIRITO SANTO

 Riflessione :catechesi annuncio della parola

Motu Proprio Nullità Matrimoniali Papa Francesco ( è l’ultima novità in materia canonistica sul Sacramento del matrimonio. In sintesi: Procedura più snella e veloce per la salvezza delle anime, competenza diretta dei Vescovi Diocesani su situazioni di nullità matrimoniali palesemente fondate, eliminazione del secondo grado di giudizio se le parto sono d’accordo).

Papa Francesco a Csm: giustizia fatta di valori, reprimere ma anche educare

Nuova sfida di papa Francesco:L’anno Giubilare della Misericordia

Lettera del Santo Padre per Giubileo Misericordia ( Tutti i sacerdoti potranno rimettere il peccato di aborto, anche i sacerdoti della fraternita di S. Pio X daranno assoluzioni valide, i carcerati riceveranno l’ indulgenza mediante il passaggio alla porta della Cappella del carcere)

Papa Francesco ed evangelizzazione

Papa Francesco Giustizia e misericordia

 Presentazione del Libro “Dio mi chiama” in Abruzzo: Parrocchia S. Zeffirino (Caldari) 26.03.2015

20150326_213156_9IMG-20150328-WA0000

Parrocchia Madonna  delle Grazie  con Mons. Cipollone  27.3.2015(S.Apollinare CH) IMG-20150328-WA0004

FB_20150125_09_21_02_Saved_Picture

In occasione dell’anno dedicato alla vita consacrata l’Avv. Anna Egidia Catenaro pubblica il libro “Dio mi Chiama . Questo libro vuole essere un piccolo strumento per riconoscere la chiamata di Dio e ciò viene fatto attraverso un breve percorso biblico in cui si ricordano le chiamate più importanti di personaggi famosi della Bibbia e poi mediante l’ascolto di una serie di racconti di vita vera, di chiamate reali e di risposte concrete, di consacrati e di consacrate che attualmente vivono la loro vocazione dove il Signore li ha chiamati. E’ un libro avvincente perchè le storie sono vere,vuole essere non solo una testimonianza che Dio continua ancora oggi a chiamare, ma vuole anche essere un aiuto per coloro che non conoscono ancora la volontà di Dio nella propria vita. Vuole essere, inoltre, un aiuto per coloro che non si sono mai chiesti: “Signore cosa vuoi che io faccia?” ed ancora per coloro che, lontani dalla fede, hanno giudizi istintivamente negativi verso i consacrati e le consacrate.

Per acquistarlo scrivi a: info@avvocaturainmissione.it                             e lo spediremo a casa oppure acquistalo in formato ebook.

Testimonianze:

“Ho letto buona parte del tuo libro “Dio mi chiama”: trovo che sia ben scritto, che offra molti spunti di riflessione per la vita quotidiana, e che da esso traspaia nitidamente il tuo contagioso entusiasmo per quel che di bello fai”.

Avv. A.I. (Roma)

“Grazie, gentile Collega, per la premura che hai voluto nell’invio…

Rilevante è la lettura dei libri, che ho già avviato e che s’incanala perfettamente nelle riflessioni che mi fascinano da lungo tempo, intensificatesi dagli inizi del 2014. 

Avverto, se posso esprimere le prime sensazioni, un senso di bellezza e di tenerezza nella lettura delle pagine sulle quali mi sono soffermato, arrestando il tumulto degli eventi esterni sul limitare della vita interiore. Credo, in proposito, che una delle ricchezze della miseria umana sia quella d’esser padroni del proprio tempo (che deve restare a servizio della vita, non viceversa).

Abbi un fine settimana di serenità e di gioia.”

Avv.R. G. A.(Roma)

“Bellissima l’immagine.

Bellissima l’idea.

Complimenti.

Se mi viene in mente per la presentazione qualcosa ti faccio sapere.

Dio benedica il tuo lavoro benemerito.

Cari saluti”.

Avv.V.L.(Roma)

Spirito Santojpg

Veni Sancte Spiritus

 “Offerte per Messa e per l’Associazione

Viens Esprit de Dieu

Plus d’articles en français

Veronesi e Antonio Zichichi

25 Ottobre 2014, Papa Francesco difende la famiglia “bastonata” dal relativismo

Benedetto XVI: «Oggi avere una Fede chiara, secondo il Credo della Chiesa è etichettato come fondamentalismo»

Sinodo sulla famiglia dal 5 ottobre 2014

LE SFIDE PASTORALI SULLA FAMIGLIA NEL CONTESTO DELL’EVANGELIZZAZIONE

Tutti gli aggiornamenti sul Sinodo dal Sito Ufficiale della Santa Sede

Relazione Finale sul Sinodo (dal Sito Ufficiale della Santa Sede)

Francesco al Sinodo: Chiesa ha porte aperte, no a tentazioni buoniste e rigoriste

11a Congregazione generale: “Relatio post disceptationem” del Relatore generale, Card. Péter Erdő, 13.10.2014 (dal Sito Ufficiale della Santa Sede)

Commenti alla Relatio Post Disceptationem della Presidente Avv. Anna Egidia Catenaro

“Evangelizzatori con Spirito – spiega Papa Francesco – vuol dire evangelizzatori che si aprono senza paura all’azione dello Spirito santo. Egli infonde la forza per annunciare la novità del Vangelo con audacia (parresìa), a voce alta e in ogni tempo e luogo, anche controcorrente. Invochiamolo oggi, ben fondati sulla preghiera” (EG, 289).

Il documento preparatorio del Sinodo sulla Famiglia

 info@avvocaturainmissione.it

 Per ascoltare l’ultimo intervento a Radio Mater dell’Avv. Catenaro dell’11 settembre 2014 “Soffia su queste ossa Ez.37” clicca su play per ascoltare →

Per maggiori informazioni e se vuoi ascoltare altre catechesi on line dell’Avv. Catenaro clicca qui

Papa Francesco: Gesù è un buon avvocato difensore Il video                    Dalla nostra parte abbiamo il migliore avvocato difensore…Il Testo Integrale dell’Omelia

 Testimonianza del mese: Lavoro è preghiera, Preghiamo l’Angelo Custode. Per tutte le testimonianze clicca qui

Finalità Statutarie:

L’Associazione Avvocatura in Missione ha come  finalità primaria  quella di essere missionaria e fare missionari nel proprio ambiente di lavoro ed in particolare nel mondo giudiziario e legislativo, portando una rinnovata moralità e dentologia tra gli avvocati, i magistrati ed i politici…

L’ulteriore finalità è quella di essere missionaria attraverso varie opere di carità a favore dei disagiati, promuovendo la cultura a favore dei disabbienti e fornendo contributi umanitari adottando progetti a livello regionale, nazionale ed internazionale.

Il  carisma: preghiera, contemplazione e missione rivolta all’ evangelizzazione dei potenti della terra.

EQUIPE ROMA si incontra ogni mercoledì h. 13-15  ed ultimo giovedì del mese (24 aprile) h. 20 presso cappella S.Giovanna Antida Circ. Clodia ang.Via Amato

Lettera aperta al Presidente del Consiglio Renzi…

_____________________________________

Per iscriverti come Membro Aderente all’Associazione Avvocatura in Missione : scarica questo modulo richiedi ammissione membro aderente

_____________________________________

Per versare quota associativa- per offerte detraibili – utilizzate il c/c postale N. 58366337 intestato ad Associazione Avvocatura In Missione, Via L.Laterza n.30, S.Maria di Galeria, ROMA – Coordinate Iban: IT 51 X 07601 03200 000058366337 **************************

__________________________________________________________

Solo dalla contemplazione parte la missione.

Adorazione eucaristica, consacrazione allo Spirito Santo e Missione fra i potenti della terra che detengono le redini della giustizia e del potere legislativo.

Solo toccando il cuore dei potenti della terra è possibile risolvere conflitti mondiali, la fame e le diseguaglianze sociali ( E’ quello che nella Cappella di Rue du Bac a Parigi, nel luglio del 2000, il Signore ha messo nel cuore della fondatrice del Movimento Avvocatura in Missione).

________________________________________________________________________

L'abbraccio tra Papa Francesco e il Papa Emerito Benedetto XVI durante il loro incontro nel palazzo apostolico di Castelgandolfo, 23 marzo 2013. ANSA/ OSSERVATORE ROMANO ++HO - NO SALES EDITORIAL USE ONLY++

L’Associazione vuole essere in obbedienza al Magistero, ed al Santo Pontefice. Ama Papa Benedetto e ama Papa Francesco considerandoli due doni per il nostro tempo.

________________________________________________________________________

papa-francesco4“Gesù è il nostro avvocato, ci difende sempre dalle insidie del diavolo”
“Come afferma san Giovanni nella sua Prima lettera Egli è il nostro avvocato”. “Ma che bello sentire questo, no? Quando uno è chiamato dal giudice … la prima cosa che fa è cercare un avvocato perché lo difenda. Noi ne abbiamo uno, che ci …difende sempre, ci difende dalle insidie del diavolo, ci difende da noi stessi, dai nostri peccati! Carissimi fratelli e sorelle, abbiamo questo avvocato: non abbiamo paura di andare da Lui a chiedere perdono, a chiedere benedizione, a chiedere misericordia! Lui ci perdona sempre, è il nostro avvocato: ci difende sempre! Non dimenticate questo!”
Papa Francesco, all’udienza generale di mercoledì 17 aprile 2013… leggi

________________________________________________________________________

Il SANTO PADRE Benedetto XVI agli avvocati presenti all’udienza del 18.1.2012 ha detto:”mentre li ringrazio per la loro presenza, desidero incoraggiarli a svolgere la loro delicata professione mantenedosi sempre fedeli alla verità, presupposto fondamentale per l’attuazione della giustizia”.

L’Avv. Catenaro ha donato al Santo Padre il libro che raccoglie l’evangelizzazione svolta dall’Associazione dalla sua fondazione 1999, oltre 10 anni di missione avvenuta entro i Tribunali in italia ed a Parigi: “Quale giustizia oggi? Un volto cristiano” (18.1.2012) (Vedi le foto) (richiedi il libro a info@avvocaturainmissione.it, per maggiori informazioni sul libro e sugli altri testi dell’associazione clicca qui)

Le immagini dell’incontro con il Papa della Presidente dell’Associazione: Udienza Papa 18.1.2012. 1 Udienza papa 18.1.2012- 2 udienza Papa 18.1.2102- 3 Udienza papa 18.1.2012 -4

Scarica depliant dell’Associazione[/fusion_text][/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]