AVV. ANNA EGIDIA CATENARO
Innanzitutto volevo fare una precisazione: tutti quanti oggi, io stessa, il cardinale Parolin e tutti voi Senatori, siamo stati convocati da qualcun altro. Non sono stata io ad organizzare, non è stato il facilitatore Senatore Romeo, ma per me che sono credente e consacrata allo Spirito Santo, è lo Spirito Santo che ci ha convocati oggi per darci un grande, importantissimo incarico non soltanto come popolo italiano, ma soprattutto a Voi prescelti, Voi Senatori che avete detto “sì” a colloquiare sul tema della Pace; voi che ogni giorno state nella stanza del bottone dove potete decidere, Voi avete le decisioni per il nostro Paese; Voi potete decidere se i ragazzi che io ho fatto schierare alle vostre spalle (avrei voluto che fossero sulle prime sedie poi sono state riservate a voi però sono dietro di voi) se questi ragazzi li volete mandare in guerra o se volete veramente da oggi cominciare una nuova politica di pace.
L’Italia può essere il capofila per la pace: l’Italia, come ha detto il dottor Fratini, per la sua posizione geopolitica, per la sua tradizione, poi perché abbiamo qui la presenza del Vaticano, l’Italia perché è sede di tante posizioni, di armamenti, può essere la prima ad essere colpita nel Mediterraneo o può essere invece la prima a tirare fuori la bandiera della pace.
Come ricordavo nell’ultimo convegno (questo è il terzo e oggi siamo venuti in quest’aula del Senato così prestigiosa insieme con Voi), ecco al Senatore Romeo con cui ogni tanto mi sono relazionata, avevo riferito di aver perso un po’ le speranze, nel senso che col secondo convegno Voi volevate presentare una mozione e poi non c’è stata. Allora io oggi vorrei dire questo: oggi deve essere un nuovo inizio per la politica italiana. Io dico veramente, insieme al Senatore Patuanelli e chi la pensa come noi, basta con le armi, non è con l’escalation militare, con la forza che dimostriamo chi è più forte :”io sono più forte riesco a vincere”.
Il principe della Pace sappiamo che è Gesù, se Lui volesse in un momento potrebbe risolvere i problemi mondiali, però il Signore vuole servirsi di Voi: vi ha scelti per questo ruolo così importante, siete non soltanto stati votati dal popolo italiano, ma avete anche un’unzione particolare. Quando voi siete lì ad amministrare, il Signore vuole amministrare insieme con Voi la pace. Se Voi da oggi, dentro di Voi, perché in ognuno di Voi, nei vostri cuori ho visto oggi che c’è il desiderio della Pace, c’è il desiderio di voler essere coerenti ai principi etici, sia per chi è credente a principi evangelici, sia comunque per chiunque, perché tali principi sono scritti nel cuore di ogni uomo anche nel non credente – c’è la legge naturale che ti dice la guerra no e la pace si!
Allora non si può più giocare a chi è più forte, a chi ha armi più potenti perché qui abbiamo già visto troppi morti…ce ne sono stati tanti e io ricordo – come ho fatto l’altra volta nel precedente convegno – la mia chiamata vocazionale: io sono qui, non sono famosa, non sono un avvocato di grido, la nostra associazione è un piccolo resto, potremmo dire che è quella pietra scartata, messa proprio all’angolo, eppure il Signore ha utilizzato sempre le pietre scartate, sempre quello che è più fragile, proprio per confondere la mente dei potenti. Proprio perché io sono nessuno allora oggi sono qui insieme a tutti Voi parlamentari.
Magari anche qualcuno di Voi si considera come pietra scartata all’interno del proprio partito, pensa di non avere abbastanza valore; invece, fra tanti parlamentari, siete stati scelti proprio Voi oggi per essere qui in questo convegno.
Nel mio cuore nel 2000 a Rue du Bac, a Parigi, la frase che risuonò nel mio cuore fu questa: “I veri poveri non sono i poveri, ma i ricchi e potenti della terra, perché per loro è più difficile incontrare Cristo, non sarà la globalizzazione a risolvere i problemi mondiali, ma solo se si tocca il cuore del potente della Terra” e il potente della Terra siete Voi. “Solo allora sarà possibile evitare che qualcuno schiacci un pulsante e il mondo salti per aria”. Era luglio del 2000, oggi siamo al 2024: il Signore nel mio cuore mi ha fatto capire che se Voi, che siete nella stanza dei bottoni, siete connessi con il Signore, con lo Spirito Santo per chi è credente, con i principi etici che ciascuno ha nel proprio cuore e allora quando siete in Aula dovete spingere il bottone verde non quello rosso. Voi, cinque, sei, otto Senatori che siete stati prescelti dovete fare da oggi in poi all’interno del vostro partito, dei vostri gruppi, proprio questa attività di essere uomini di pace, portare la pace all’interno del Parlamento, non più mettervi a litigare. Come qualcuno ha detto, anche nel precedente convegno, “Come mai in questo consesso siamo riusciti a parlare senza litigare?” e io vi dico la soluzione: perché all’inizio abbiamo invocato lo Spirito Santo, che è con noi e che vola in quest’aula, anche per chi non ci crede.
Quindi avete un grande compito: da oggi in poi l’agenda politica deve mettere al primo posto la pace! L’Italia deve avere un ruolo principale nel mondo e in Europa. Deve farsi carico di questo bagaglio culturale dei nostri principi, che sono dentro di noi, per cercare di lottare per la Pace, di portare all’interno dell’Europa un progetto, un programma negoziale.
E allora la pace non si può fare senza la presenza dei contendenti. Ieri c’era un giornalista che ha voluto intervistarmi un attimo e mi chiedeva “Ma secondo lei è normale che non ci fosse la Russia lì all’ultimo incontro in Svizzera?” ed io volevo essere super partes, non è un mio tema, non ero presente, non ero io l’organizzatore; ma posso dire da avvocato che per fare una transazione, le due parti si devono ascoltare: ci vuole la terza persona che si mette a fare da negoziatore, da mediatore, ma le due parti noi le dobbiamo ascoltare. E la terza parte, l’avvocato o il mediatore, cerca di convincere uno e l’altro che non si può ottenere tutto o perdere tutto, nel negoziato ognuno perde qualcosa, non si può vincere tutto o perdere tutto, non si può dire pace giusta però rivoglio che tutti i terreni che erano dell’Ucraina siano miei (tanto per scendere nel tema attuale). Dobbiamo dire cosa vuoi tu? E cosa vuoi tu? E chi sta al centro deve cercare di mediare. Come diceva il mio vecchio avvocato, quando facevo pratica: meglio una brutta transazione che una causa, perché è come un sasso e non sai sulla testa di chi va. Meglio avere un brutto accordo, però che sia un accordo di pace piuttosto che continuare questa escalation militare.
Ecco io e noi come Associazione possiamo metterci a disposizione con un pool di avvocati per un Consultorio Permanente sulla pace, possiamo realizzare qualcosa come Osservatorio, se avete bisogno di qualsiasi intervento anche legale, di qualsiasi consiglio. Però che da oggi possa cambiare la politica italiana, che non sia un convegno finito con tante belle parole, ma che sia un convegno realistico e che guardi alla realtà dei fatti.
Grazie