Non potrò essere presente, per un impegno professionale al TAR di Trieste, ma desidero complimentarmi per l’iniziativa che, oggi più che mai, è indifferibile. La pace non può continuare ad essere subordinata alla vittoria militare dell’Ucraina. In primo luogo, non è affatto scontato che l’invio di armi sempre più micidiali possa determinare la sconfitta sul campo della Russia. In secondo luogo, la sconfitta della Russia che interessa al presidente Zelensky comporterebbe l’espulsione delle truppe russe non solo dal Donbass (con il massacro degli ucraini russofoni) ma anche dalla Crimea, che la Russia considera suo territorio. In terzo luogo, si affermerebbe il principio che, se una minoranza invoca autonomia amministrativa, linguistica, religiosa, la maggioranza ha il diritto di sopprimere con i cannoni tali aspirazioni.
Non si è comportata così l’Italia in Alto Adige. Il Canada, che pure sostiene le pretese imperialistiche di Zelensky, non ha represso nel sangue le autonomie delle popolazioni francofone (e cattoliche) del Quebec o quelle anglofone (e protestanti) dell’Ontario. E perchè, allora, sarebbe giustificata l’oppressione ucraina attuata in modo spietato da parte del governo zelensky? Mi auguro che la vostra iniziativa abbia il successo che merita e che anche il governo italiano cominci a ragionare su una alternativa possibile, l’unica, il cessate il fuoco da ambedue le parti, e l’apertura di un negoziato di pace. Dio benedica i costruttori di pace. prof. Paolo Dell’Anno tel. 3356542601 professore ordinario a r. di Diritto Amministrativo già Docente di Diritto Amministrativo e Diritto Ambientale nell’Università Bocconi di Milano dal 2009 al 2018 Commendatore OMRI con D.P.R. del 2002