S.Ecc.Mons.Cuccarese, Vescovo di Pescara
L’Avvocato mi ha invitato per un saluto questa mattina,cosa che faccio con molto piacere, il nostro giudice diceva che siamo pochi ma siamo quasi quanto gli apostoli, anche in più, quindi se gli apostoli hanno rivoluzionato il mondo penso che anche noi possiamo infondere nelle aule di giustizia una speranza; non è mai il numero a decidere delle situazioni dei popoli o della stessa umanità, a maggior ragione per voi.
Sono contento che vi troviate in questa aula, benedetta per noi soprattutto questa mattina, ringraziamo il professore, ringraziamo l’avvocato, ringraziamo tutti voi per questa dolcissima presenza.
Veramente è di grande commozione da parte mia perché ho detto subito all’avvocato quando si è presentato da me che difficilmente sarebbe riuscita a Pescara, però grazie a Dio, attraverso di lei, e adesso attraverso di voi il numero va crescendo e sono convinto che lo Spirito sta illuminando tanti cuori come ha illuminato i vostri e ne illuminerà ancora altri, è importante soprattutto in questo momento in cui tutti parlano di giustizia che un gruppo possa sentire come l’ispirazione dello Spirito dentro di noi per avviare un discorso nuovo: un discorso della giustizia, dell’amore, della carità, soprattutto senza venire meno ad un discorso della giustizia perché la giustizia dovrebbe essere impostata sullo stesso piano della verità, la giustizia dovrebbe andare a braccetto con quelle che sono le esigenze stesse dell’uomo, la verità soprattutto.
E di questo vorrei ringraziarVi, tenendo presente quello che S.Andrea Avellino diceva, di aver abbandonato la professione forense perché una sera gli è balenata una mezza bugia…; vi dico non imitate questo gran santo ma cercate di andare avanti secondo la vostra coscienza perché tutte le situazioni della vita e dell’uomo possono essere difese quando si parte da determinati punti di vista che sono quelle della coscienza e quelle dell’interesse per l’uomo.
Vi dico quello che sento nel cuore, l’ammirazione,la gratitudine e che questo movimento possa crescere non solo qui a Pescara, ma in tutto l’Abruzzo e in Italia.
L’importante è che noi avvertiamo questa bisogno, questa esigenza di far sentire la presenza di Dio, la presenza di Cristo in tutti gli ambienti in cui ci troviamo ad agire, ad operare secondo quella che è la nostra vocazione.
Ora se c’è un campo difficile, delicato, per tante situazioni, perché è un mondo variegato sotto l’aspetto positivo e negativo è proprio il campo che contempliamo oggi, quello della giustizia.
L’intermediazione dell’avvocato tra parte e giudice…, se si riesce a realizzare questo progetto di Dio nella vostra vita, sarete pochi, sarete molti, già potete dire grazie Signore che mi hai illuminato, che mi hai indicato questa strada.
Ognuno di noi che riesce a realizzare il progetto di Dio nella propria vita è come se avesse realizzato il mondo intero affidato a noi.
Questo seme, ogni seme di bontà, di amore, di misericordia, di corrispondenza alla nostra vocazione che è quel progetto che il Signore ha riservato per noi, per l’intera umanità, realizzando questo progetto sono già realizzate le meraviglie di Dio in noi.
Il resto non dipende da noi; da noi dipende la testimonianza, l’apertura, l’evangelizzazione, l’annuncio della buona novella; perché ogni parola di bontà e misericordia è come la buona novella che il Signore ha affidato a noi.
In un mondo così disgregato oggi vedere queste vostre nobilissime figure in questo luogo con la speranza non solo di ampliare e moltiplicare queste belle persone, ma soprattutto per il senso che voi date a questo momento per me è già molto pregnante.
Queste le parole che mi ha dettato il Signore e che ho partecipato a voi.
Vi affido alla Madonna e continuate in questo impegno, in questo lavoro. Sono sempre al vostro fianco, a disposizione per quel poco che è nelle mie possibilità.