Messaggio del 25 luglio 2006
“Cari figli, in questo tempo non pensate solo al riposo del vostro corpo ma, figlioli, cercate tempo anche per l’anima. Che nel silenzio lo Spirito Santo vi parli e permetteteGli di convertirvi e cambiarvi. Io sono con voi e davanti a Dio intercedo per ognuno di voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
COMMENTO
Il fulcro di questo messaggio è l’invito a cercare il silenzio. Il silenzio è il primo ed imprescindibile gradino per entrare in un atteggiamento di unione con Dio: secondo la definizione di San Josemarìa Escrivà, esso è “il portinaio dell’anima”. Anche Madre Teresa di Calcutta diceva che “il frutto del silenzio è la preghiera”.
L ‘ esperienza mi dice che invece più di ogni altra cosa temiamo e fuggiamo il silenzio ed abbiamo sempre bisogno di parlare, di chiacchierare, di stare con qualcuno; ci sono delle persone che, non appena entrano in macchina, accendono lo stereo, prima ancora di accendere il motore….Horror vacui, dicevano i latini, Terrore del vuoto.
Siamo convinti che inondare continuamente gli altri e noi stessi di parole sia vitale, ed è qui che sbagliamo. Se qualcuno per esempio ci parla di un problema, spesso non facciamo che soffocarlo con inutili chiacchiere, che magari servono a tranquillizzare più noi stessi che lui. Padre Jozo, santo sacerdote parroco di Medjugorje all’inizio delle apparizioni, è continuamente circondato da pellegrini che cercano da lui conforto ed anche guarigioni da gravi malattie. Quando qualcuno si presenta a lui e gli racconta i suoi problemi, Padre Jozo impone le mani, prega in silenzio, e poi scappa via. Se la persona continua a parlargli dei suoi problemi, Padre Jozo si volta bruscamente e dice: ” Che vuoi ancora? Ho pregato! Va bene così!” . Questo perché Padre Jozo è uomo di grande fede, che lascia parlare lo Spirito e non il suo Ego.
In realtà, il silenzio ed in genere il trovarci soli con noi stessi ci fa provare la non piacevole esperienza della nostra miseria e del nostro nulla, dal quale vorremmo fuggire, illudendoci di trovare grandezza per il nostro Ego. Se cominciano a tacere e a rimanere nel silenzio, il nostro Io immediatamente si ribella e soffre: e tuttavia questo è il vero grande passo per incontrare Dio. Infatti solo un animo umile e vuoto di se stesso può essere terreno fertile per lo Spirito Santo; un cuore pieno di chiasso ed orgoglio non può percepire alcuna voce spirituale se non forse quella del maligno.
Ricordo di aver sentito un monaco certosino, ex avvocato penalista, dire di essere entrato nella clausura proprio per passare dalle PAROLE alla PAROLA. Un proposito per questo mese potrebbe allora essere quello di cercare di ritagliarsi qualche momento di silenzio in cui leggere e meditare la Parola di Dio. Una buona forma di preghiera è anche quella di recitare lentamente, assaporando e meditando frase per frase, il PADRE NOSTRO.
In ogni caso, mai ci dobbiamo sentire soli: Maria, ormai quasi in ogni messaggio, ci assicura la sua materna vicinanza, sempre e dovunque.
Umberto