Ricevete lo Spirito Santo

22 Nov 2009 | Riflessioni

“Ricevete lo Spirito Santo” (Gv 20,22)

Gesù risorto apparve ai Suoi Discepoli nel Cenacolo di Gerusalemme mentre stavano a porte chiuse e comunicò il Suo soffio vitale, la Sua Ruah, dicendo “Ricevete lo Spirito Santo”!

Dopo la Sua ascensione al Cielo Egli promise che tale presenza dello Spirito sarebbe ancora ritornata sui suoi discepoli e li avrebbe accompagnati nella loro opera missionaria.

Egli dirà in San Luca nel libro degli Atti “Riceverete la Potenza dello Spirito e mi sarete testimoni”. Cosa che accadde in occasione della Pentecoste a Gerusalemme.

Risulta dunque evidente che questa azione dello Spirito ha per scopo la missione dei discepoli e della Chiesa cristiana.

Ma cosa vuol dire oggi per noi cristiani questa promessa di Gesù di “ricevere lo Spirito Santo per essere testimoni” nel contesto attuale dell’evangelizzazione del mondo contemporaneo?

E che tipo di evangelizzazione il mondo moderno ha bisogno?

L’evangelizzazione della Chiesa di oggi, inserita in una società secolarizzata come la nostra, non può essere dissimile da quelle della Chiesa Primitiva.

Anche oggi lo Spirito vuole operare le stesse cose che leggiamo nelle pagine della Sacra Scrittura. Non ha perso nulla della sua potenza, nulla dei suoi doni, Egli è Dio Onnipotente.

L’evangelizzazione nella Chiesa deve essere sempre accompagnata dai divini carismi dello Spirito come descrittoci dal libro degli Atti e da San Marco nel suo Vangelo al capitolo 16,17-20 per confermare la predicazione della Parola.

Al termine del suo ministero terreno e prima di ascendere al Cielo, Gesù disse:

“Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno” (Mc. 16,16-18).

Tali segni accompagneranno sempre coloro che credono in tutti i tempi della storia della Chiesa e in tutti i luoghi, perché Gesù ha promesso la Sua presenza tutti giorni fino alla consumazione dei secoli.

Anche oggi, infatti, il Signore risveglia la realtà dei carismi dello Spirito per intraprendere una nuova evangelizzazione con potenza.

Il Nuovo Testamento rimane, pertanto, il modello fondamentale dell’evangelizzazione nella Chiesa Cattolica oggi:

Nel libro degli Atti, gli Apostoli perseguitati a causa del Vangelo, chiesero a Dio una testimonianza ancora più forte accompagnata da guarigioni, miracoli e prodigi. A questa preghiera il Signore rispose con il dono rinnovato dello Spirito (At 4,30).

San Luca al capitolo successivo descrive come, nonostante la persecuzione, anzi proprio a causa di questa, Dio ha ascoltato la sua Chiesa: infatti “Molti miracoli e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli (At 5,12).

La guarigione miracolosa dello storpio operata da Pietro e Giovanni, conquistò alla Parola di Dio la conversione di ben 5000 uomini! (At 4,4), senza calcolare le donne e i bambini.

La Chiesa cristiana, frutto della Pentecoste, nacque non solo dalla Predicazione della Parola, che produsse 3000 conversioni e battesimi (At 2,41), ma anche dal ministero delle guarigioni che provocò 5.000 conversioni!

Lo Spirito Santo oggi ha bisogno di convertire i peccatori non solo attraverso le prediche e i sermoni, ma anche attraverso i segni che accompagnano la predicazione del vangelo promessi da Gesù e da Lui stesso compiuti! (cfr. Mc 16,20).

I segni stessi contengono l’annuncio della Buona Novella del Regno di Dio e la rivelazione della Messianicità di Gesù Cristo quella Signore e Salvatore.

Dirà, infatti, Gesù in San Luca:

“Lo Spirito del Signore è su di me per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare la liberazione dei prigionieri e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore” (Lc 4:18-19).

Anche davanti alla domanda dei discepoli di Giovanni Battista:

“<<Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?>>. In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: <<Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. E beato è chiunque non si scandalizzerà di me!>>” (Lc 7,19-23).

Ora dal momento che i segni contenevano l’annuncio del Regno di Dio e il motivo del ministero di Gesù, è logico il perché Gesù ha dato ai suoi discepoli il suo stesso potere di predicare, guarire e cacciare, da Lui stesso posseduto, quando li ha inviati ad annunciare