Presentazione dell’Associazione Avvocatura in Missione da parte dell’avv. Anna Egidia Catenaro del foro di Roma
Dopo il saluto dell’avv. Filippo Lubrano, responsabile distrettuale presso il Consiglio Nazionale Forense, l’intervento dell’avv. Catenaro :
Per chi è intervenuto oggi per la prima volta vorrei illustrare il progetto di Avvocatura in Missione e ricordare come esso è sorto e come ha iniziato ad operare.
Il momento in cui il Signore mi ha fatto pensare di organizzare dei convegni, delle conferenze, dei momenti a contenuto spirituale nel nostro ambiente giudiziario risale come data certa al 10 ottobre 1996 in cui io insieme ad un Collega andai in giro per Roma nell’intento di cercare un luogo adatto per svolgere i nostri incontri; approdammo al teatro Brancaccio e così trovo scritto sull’agenda di Studio al 10 ottobre 1996 ‘ teatro Brancaccio 1200 posti’. All’epoca chiesi anche all’allora consigliere avv. Staffa sulla possibilità di usufruire della sala avvocati sita presso il Palazzo di giustizia della Corte di Cassazione.
Iniziai allora anche a scrivere un insegnamento da dare a voi e mi venne in mente la frase di Pietro ‘ Signore da chi andremo solo tu hai parole di vita eterna’.
Ricordo che nel cuore avevo il desiderio di dire a ciascun avvocato, a ciascun magistrato: ‘dove stiamo andando? Fermiamoci un attimo a riflettere!’
Non ricordo come mai nel 1996 non portai avanti questa iniziativa, ma il santo Padre nel 1999 ci ha esortati ad andare ciascuno nel proprio ambiente di lavoro a portare Cristo.
Lì ebbi la conferma al desiderio del mio cuore e fu il momento opportuno per porre in pratica quello che lo Spirito santo mi aveva ispirato.
Organizzai dapprima un convegno presso il Tribunale per i Minorenni di Roma e poi iniziai presso l’Aula Avvocati del Consiglio dell’Ordine di Roma invitando nel 1999 P.Raniero Cantalamessa.
Dal 1999 ad oggi vi sono state circa 10 conferenze, all’inizio mi avvalsi per la collaborazione all’organizzazione di ‘operai a giornata’ cioè di Colleghi che incontravo per strada, in Tribunale o in qualche Chiesa e chiedevo loro di aiutarmi ad attaccare il manifesto, a fare delle telefonate , a consegnare qualche invito.
Man mano negli anni constatavo che c’erano frutti spirituali sia in quelli che partecipavano agli incontri sia in quelli che avevano semplicemente ricevuto materialmente il biglietto d’invito.
Ricordo una volta che un GOA a cui avevo consegnato un invito, mi cercò addirittura sul cellulare , per chiedermi di passare da lui nella sua aula; vedendomi uscì dall’udienza per dirmi ” Quando mi ha dato quell’invito non avevo bisogno di Gesù, adesso sì, ho perso mia moglie, preghi per me e faccia pregare i suoi amici per me”.
Allora vediamo che anche la semplice consegna di un invito lascia una traccia del passaggio del Signore.
Ad un certo momento , circa due anni fa, ho avvertito l’esigenza di avere una equipe fissa che collaborasse con me nella evangelizzazione, così iniziai ad invitare colleghi e qualche magistrato presso il mio studio per un incontro settimanale di preghiera e formazione, siamo andati avanti così in maniera privata, segreta per sostenere con la preghiera questi convegni che avvengono al momento solo un paio di volte l’anno perché non abbiamo abbastanza forze fisiche e spirituali per organizzarne di più al momento.
Da un po’ di mesi il Signore ci ha provveduto una cappella ed una sala per poterci riunire settimanalmente e ciò in Via Leone IV n.2 presso un Istituto di suore., dove abbiamo la possibilità di pregare davanti a Gesù Eucarestia.
Non facciamo nulla di originale, la nostra originalità sta in qualcosa di antico, quello che facevano gli apostoli , riuniti in preghiera nel cenacolo invocavano lo Spirito santo; quindi noi ogni lunedì invochiamo lo Spirito santo su di noi che siamo presenti ma anche su tutti voi che siete qui oggi, su tutti gli avvocati d’Italia e sui magistrati d’Italia e del mondo.
Frutto di queste nostre preghiere è stata la nascita di una equipe a Lanciano (Ch) già da un anno, dal mese di dicembre scorso, dove sono state organizzate due conferenze, da qualche mese è sorta una equipe a Pescara ed inizia ora anche una equipe a L’Aquila. Inoltre si è aperta la strada anche per Napoli e Rieti.
A questo punto io oggi vorrei comunicarvi un po’ dell’ardore per la predicazione, per l’ evangelizzazione. Io ho capito che noi ( avvocati, magistrati) siamo pieni di doni, di talenti, di carismi. Noi avvocati e magistrati abbiamo doni che nella società non sono comuni, a noi sembrano comuni perché siamo abituati ad esercitarli, ma non lo sono per tutti; abbiamo i doni del consiglio, del discernimento, della parola, delle arringhe difensive. Io ho pensato che se mettessimo dentro gli avvocati un po’ di Spirito santo e la Parola di Dio veramente potremmo diventare un esercito di predicatori che portano Gesù fino agli estremi confini della terra.
Si legge nel Novo millennio ineunte di Giovani Paolo II ed in Evangeli Nuntiandi di Paolo VI che chi ha fatto l’esperienza di Cristo non può tenerlo per sé, lo deve comunicare; quindi, se siamo ancora cristiani deboli, fragili, cristiani che non riescono ancora a testimoniare…vuol dire che dobbiamo chiedere forza dall’alto per essere riempiti dello Spirito ed essere testimoni autentici, prima di tutto nel nostro ambiente con la nostra vita, ma non ci possiamo limitare a questo, dobbiamo annunciarlo.
Come Paolo io voglio gridare:” Guai a me se non annunciassi il Vangelo”.
Non è un vanto, non è una gloria, oggi per me l’essere qui non mi fa sentire nella gloria degli uomini, per me è come Paolo una necessità (Cfr 1 Cor 9,16), un ardore e sento ancora mia la frase di Gesù ” Sono venuto a portare il fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già acceso”(Lc 12,49).
Queste piccole luci , che stanno sorgendo mettiamole insieme affinché possiamo veramente divampare, portare il fuoco nella giustizia.
Ultimamente abbiamo sentito come il santo Padre ha richiamato gli uomini della giustizia : gli avvocati, i magistrati, sui temi dell’obiezione di coscienza, sulla verità , sull’ integrità nella professione; cerchiamo di seguire il magistero.