Sen. Maurizio Gasparri (F.I.)
Intanto grazie dell’invito all’ Avvocatura in Missione e a chi ha promosso questo nuovo appuntamento ricordo come diceva il senatore Romeo in una precedente occasione esterna al senato e questa volta siamo qui. Voglio però esprimere un apprezzamento a Mons. Mennini perché, io ne ho viste tante in Parlamento, ricordo tra le esperienze più interessanti l’audizione che noi avemmo nella commissione Moro, in cui la franchezza e la sincerità, nel dire e non dire su vicende delicate, Mons. Mennini sinceramente è rimasta per me diciamo memorabile perché la sua lezione di vita a tutti quelli che volevano sapere, non sapere, cioè insomma si può dire e non dire in alcuni casi, insomma Mons. Mennini in quella vicenda così drammatica è stata una prima linea familiare morale non era manco giusto scandagliare oltre certi limiti, insomma sì è stato fatto capire bisogna poi come dire accettare gli eventi che non pretendere, poi ci rispose in maniera molto franca insomma ricordando anche il fatto di essere un prete ci disse una cosa del genere che quindi prima di tutto lui faceva il pretere quella vicenda, insomma questo è una cosa che mi ricordo che tu vuoi far ricordare che ciascuno deve fare il suo e diplomatico i militari il prete il politico abbiamo tutti funzioni diverse nella vita. Non la voglio fare molto lunga, ovvio che non si può come dire di fare un appello alla pace alla convivenza tra i popoli e voglio dire qui verso la parte del politico della mia parte, io faccio parte di Forza Italia il nostro movimento è stato fondato e guidato da Silvio Berlusconi, che è mancato un anno fa, nell’ultima parte della sua vita alcune sue affermazioni, carpite, ufficiali non ufficiali, suscitarono ampia discussione, perché sulla vicenda diciamo dell’Ucraina Berlusconi era stato di una certa franchezza; io ovviamente come dire non voglio riprendere quelle espressioni che forse erano dovute a un’esperienza di vita a situazioni, mutando completamente lo scenario Mons Menini ha vissuto anni di piombo del terrorismo in una posizione di prima linea molto particolare, Berlusconi ha avuto una vita internazionale molto intensa, un uomo che ha parlato con Putin con tutti e quindi forse a volte la real politik prevale nelle visioni che tutti abbiamo; ma al di là di quella fase critica e io dico alla fine gli uomini di pace sono quelli che parlano coi cattivi. San Francesco parlava col lupo non con le pecore perché alla fine le pecore sono buone era il lupo che poi si rivelò buono nell’esperienza di San Francesco e Berlusconi parlava con Gheddafi, con Putin parlava con personaggi difficili, è chiaro che Gheddafi era un personaggio ostico e difficile…poi alcuni vollero una guerra, lo uccisero e fu ucciso è migliorata la situazione? Non mi pare perché prima avevamo un interlocutore ostico ora abbiamo una situazione magmatica variabile non si capisce chi comanda se il generale che sta di là quell’altro che sta di qua… le elezioni… sono state annunciate varie volte ma chi può garantire qua ancora litighiamo sui tempi italiani se il computo è corretto non è corretto figuriamoci lo scrutinio a Tripoli o a Bengasi quali polemiche può suscitare ci auguriamo un futuro di democrazie e quindi la realtà politica fa parte anche della politica non è che tutti gli interlocutori sono come noi desidereremmo come quando a volte noi facciamo le discussioni gli orsi nel Trentino alcuni dicono poverini perché vedono i cartoni animati winni Depoo poi quello che c’ha l’albergo il turista eccetera del benessere di notte se ce ne sono troppi che dobbiamo fare? Un equilibrio nel mondo ci deve essere no e quindi io credo che la real politik dovrebbe indurre alcuni contesti ad un negoziato in più convinto, dico alla luce di una considerazione storica e l’ho ricordato credo anche nell’altro convegno ripeto, ma la storia è quella non la posso modificare a metà dell’800 il conte di Cavour mandò i bersaglieri del Regno di Sardegna a fare la guerra di Crimea, che la Crimea era distante, cioè da quando il mondo è stato creato noi siamo credenti quindi come dire la genesi del mondo, poi si è credenti non credenti, la Crimea sta lì c’era una guerra a metà dell’800, perché non Putin neanche Stalin che ne ha fatte di tutti i colori all’ucraina ma lo zar voleva la Crimea e le zone limitrofe, quelle zone hanno delle situazioni ibride in alcune regioni, ci sono popolazioni russofone, ci sono situazioni di confine. Prima veniva ricordato la situazione, tu hai evocato Nova Gorica. Io non frequento Nuova Gorica io frequento Gorizia, il sindaco Zibenno è un mio amico uomo un patriota quindi appartiene anche alla comunità della diaspora, tuttavia da sindaco fa la capitale della cultura Gorizia-Nuova Gorica…a volte sono più io, quando me ne parla, perplesso, lui che è di famiglie di persone che hanno subito la vicenda della fine della seconda Guerra Mondiale la vive in maniera positiva, è contento, rivendica mezzi, investimenti al ministro della cultura; quindi credo che noi abbiamo fatto dopo la seconda Guerra mondiale lo statuto speciale delle province di Bolzano che era bilingue, poi De Gasperi ci ha infilato Trento, che ha avuto un sacco di opportunità non avendo la condizione di Bolzano dove in effetti come dire ci sono delle componenti linguistiche diverse, Trento stava là e hanno ottenuto gli stessi benefici di Bolzano con una situazione meno, come posso, dire pesante sotto il profilo della convivenza, eppure poi si è continuato a discutere se il monumento dalla Vittoria che c’è nella piazza di Bolzano, quelli della componente di lingua tedesca per non loro era una sconfitta la vittoria, ma noi era una vittoria, quindi voglio dire anche i simboli a volte è difficile, però si è riusciti ….io faccio anche parte di Forza Italia che si chiama Forza Italia siamo qui insieme con l’associazione Volks Spartai che oggi non è un partito che vuole perseguire le persone di lingua italiana ci sono delle difficoltà delle frizioni che ha avuto anche dialettiche accese… si può realizzare una convivenza non solo all’interno di una nazione, cito il caso della componente linguistica altoatesina, ma parlo di politica, io faccio pure che siamo nello stesso partito europeo che è partito uguale europeo, il sindaco di Gorizia e di Forza Italia Anzibella fa la capitale di Nuova Gorica, Berlusconi che tanti hanno criticato, anche da quelli che parleranno dopo di me, è stato più pacifista di tanti altri leader, perché poi alla fine si metteva lì parlava faceva la impostava sullo scambio commerciale e voi vi comprate i nostri prodotti agroalimentari noi prenderemo il gas…insomma il mondo… il conte di Cavour mandò il bersaglieri per sedere al tavolo del negoziato, manco sapevano bene dove stava la Crimea mica c’era la Cnn, Al Jazeera, le televisioni, uno non sapeva la Crimea era un concetto vago, le mappe erano ancora imprecise a meta dell’800 non è che c’era il posizionamento col telefonino per la Crimea, eppure l’hanno fatto perché volevano inserirsi nel negoziato internazionale diplomatico per poi far sì che il Regno di Sardegna avesse le alleanze coi francesi e gli altri e fare l’Unità d’Italia, per questo che Cavour mandò i Bersaglieri: mandò dei militari a fare una guerra per uno scopo di unità nazionale, di pacificazione di una nazione non unita, quindi come vedete si mischia la politica, la pace, la guerra, i soldati, gli ambasciatori…il mondo è un misto di elementi o la religione o quant’altro; quindi concludo per dire che bisognerebbe rafforzare l’aspetto negoziale. Poi è chiaro, perché io faccio parte del partito che esprime il ministro degli esteri in questo momento, se fosse qui Tajani direbbe se Putin che non la finisce di aggredire di bombardare con chi negozi; poi se ci spostassimo a Gaza o a Israele, qui ne parliamo di meno ma anche lì c’è un’altra tragedia, si dice due popoli due stati ..ci sono due popoli, ma c’è uno stato perchè Israele è uno stato, piaccia o non piaccia, si vota si è votato per 4 o 5 anni hanno votato 7, 8, volte, adesso non stanno votando perché c’è la guerra… ditemi le elezioni della Palestina l’ultima dell’Autorità Nazionale Palestinese è del 2005 ditemi è molto dubbio lì comanda Hamas, quindi riconosco che ci sono due popoli, ma non ci sono due stati, c’è uno stato può piacere non piacere può essere criticato, ma Israele è uno stato assimilabile a una democrazia occidentale oggi in uno stato di guerra perché c’è un governo di guerra, in Palestina non c’è uno stato come noi lo potremo qualificare, quindi mondo è una cosa complicata se…qualcuno fa un appello alla pace anche alla conoscenza della storia perché se uno pensa a Cavour poi arriva oggi può ritenere non scandaloso che anche la conferenza l’ha detto nome prima io pure quando ho visto questo quando ho letto 22 voti 78 all’inizio non avevo capito bene chi partecipasse a questa cosa una conferenza di pace a Lucerna poi ne ho parlato anche con Tajani poi c’erano tutti praticamente però meglio che ci siano tutti a parlare di un complicato processo di pace che non ci sia nessuno, forse non c’erano quelli determinanti quindi il voto dell’Algeria il voto della Slovenia ahimè quanto incide sulla guerra Russo Ucraina, però intanto c’era un consesso planetario che si è riunito e quindi ci vuole la religione, gli eserciti, la politica, la real politik non c’è una formula specifica quindi anche parlare di pace anche su quel versante non è scandaloso, fermo restando che c’è un aggredito e un aggressore e poi concludo davvero, io sarei molto cauto non tanto con l’adesione all’Unione Europea, che ci può stare, Berlusconi voleva addirittura che la Russia e Israele entrassero in Unione Europea, ne aveva una visione ottimistica della vita, voleva degli accordi con la Nato a pratica di mare ci furono gli accordi Russia Repubblica federativa russa e Nato e c’era già Putin e già cercava di far diventare lupo un po’ più mansueto, però l’ingresso nella Nato mi sembrerebbe una scelta temeraria perché far entrare l’Ucraina nella Nato, dopodiché noi siamo la Nato ci sta l’articolo non so quale della Nato dopodichè io e Romeo che forse… io sicuramente mi mettono a fare l’ufficio stampa dell’esercito, ma qualcuno più giovane lo mandano a fare la guerra in Ucraina perché se attaccano la Nato, se stiamo nella Nato…. un po’ di Real Politik anche nell’evitare adesioni alla Nato che determinerebbero una deflagrazione. Grazie un saluto davvero con grande stima e deferenza anche fra gli altri al Mons. Mennini ci ha dato una lezione di vita in Parlamento