Inaugurazione intergruppo parlamentare in Italia

19 Dic 2024 | Evangelizzazione dei politici, News

Il 27 novembre 2024 è una data importante perchè, su sollecitazione dell’Associazione Avvocatura in Missione ed a seguito del convegno in Senato del 19 giugno 2024, ufficialmente parte in Italia l’Intergruppo Parlamentare per la pace e la diplomazia.
Ben quarantadue senatori della Repubblica hanno aderito e tra questi i capigruppo dei vari schieramenti politici.

Nella presentazione dell’Intergruppo parlamentare del 27 novembre 2024 viene data la parola al Sen. Delrio perché sia lui ad iniziare.
Sen Del Rio
Farò io rapidissimamente un ringraziamento. Intanto ringraziamo Suor Anna che è qui con la sua Associazione Avvocatura in Missione, noi abbiamo cominciato un percorso attraverso un paio di appuntamenti in un momento molto simile all’attuale credo, in cui si parla molto di schieramenti, di armamenti, eccetera, ma eravamo appunto testardamente convinti che bisognasse continuare a mettere la politica, la diplomazia al primo posto dell’azione degli Stati, dei Governi, quindi abbiamo cominciato quel percorso e abbiamo poi deciso che c’era questo anelito comune a fare in modo di tenere all’ attenzione il ruolo della diplomazia e della politica come guide per ristabilire la Pace, per mantenere pace. Abbiamo deciso poi di costituire questo Intergruppo che oggi presentiamo, non c’è bisogno di comprendere, a parte me, l’autorevolezza dei capigruppo che sono qua; insomma io sono un peones, ma fanno parlare me per primo per questo motivo ecco, perché sono il più innocuo, allora l’autorevolezza di quest’intergruppo. L’intergruppo ha fattori comuni, diciamo ovviamente che abbiamo posizioni differenti su tante cose, ma su questo punto, sul fatto che la politica deve avere il primato, che la diplomazia sia, diciamo in linea con la costituzione, la soluzione per risolvere i conflitti e sul fatto che crediamo molto nell’azione multilaterale, nel dialogo multilaterale, questa cosa qua secondo me sembrerà banale, ma ci pare che in questo momento storico sia necessario ribadirla e anche per questo abbiamo deciso di darci un minimo di obiettivi che definiremo adesso con i membri che hanno aderito all’ Intergruppo che non sono ancora definiti puntualmente, ma è una serie di appuntamenti con le persone che sono protagoniste di questa azione diplomatica, che hanno dimostrato, con questa azione di mediazione, di politica e anche diplomatica, come si possano costruire soluzioni anche ai problemi più complessi attraverso questa via. Ecco questa è diciamo la cornice in cui ci muoviamo e quindi credo di essere stato nei tempi e do la parola al senatore Magni.

Sen Magni
Grazie Graziano di questa introduzione, io credo che sia molto importante da un altro punto di vista; credo che tra di noi ci siano posizioni molto diverse da un punto di vista sulla questione degli armamenti, della guerra e tutto quello che succede, però c’è un punto mi pare importante che ha trovato, almeno questo è la cosa più importante, quello di ridare senso ai luoghi in cui si costruisce una mediazione, quindi il ruolo diciamo dei luoghi che questa avveniva se noi sappiamo che le Nazioni Unite hanno di fronte a questa guerra sono state fortemente ridimensionate da questo punto di vista e questo è un fatto negativo, perché è chiaro che ci sono punti di vista diversi, però avevano una certa autorevolezza una certa impostazione di orientamento, ora il fatto di provare, di essere d’accordo, di lavorare per costruire luoghi in cui ci si confronta e nello stesso tempo si mette al centro il fatto che comunque di fronte alle guerre non bisogna, diciamo, incrementare la guerra ma cercare prima di tutto di trovare punti di mediazione che l’abbassino fino ad arrivare alla cessazione . E quindi che il dato è negoziazione non ho un altro termine, poi ognuno può chiamarla come vuole, questo vuol dire ovviamente non ognuno di noi ha sulle responsabilità magari delle sottolineature maggiori però se si discute di un elemento di confronto di negoziazione per arrivare alla cessazione diciamo del conflitto tra i belligeranti, fondamentalmente bisogna parlare con tutti, da questo punto di vista e quindi questo è “i luoghi “ che mancano e che sono mancati in questo periodo, quindi, per questa ragione io personalmente, non solo io ma anche la mia forza politica abbiamo aderito a questa iniziativa partita dal Senatore Romeo per primo, che aveva avanzato per primo questa idea, poi il senatore del Rio e quindi mi trovo diciamo d’accordo in questa impostazione sapendo che possiamo dare un contributo, spero di dare un contributo che vada in questa direzione, perché quello che non se ne può più è vedere la gente morire, in particolare i giovani e bambini; questa è la cosa straziante che ognuno di noi ha davanti agli occhi tutti i giorni e vive un senso di impotenza e l’impotenza è la cosa peggiore piuttosto che dare un contributo di risoluzione. Grazie.


Sen Malan
Credo che sia significativo che a questo tavolo il fatto ci siano rappresentanti di forze che la pensano in maniera diversamente su molti argomenti, non su tutti forse e in particolare sono contento di parlare dopo il senatore Magni che è di fronte a me nell’emiciclo cioè della parte opposta perchè su questo punto ci siamo trovati tutti d’accordo per cui ringrazio Massimiliano Romeo e Graziano Del Rio che hanno avuto questa iniziativa, di rivalutare, di riportare l’attenzione la necessità di un dialogo e soprattutto che lo scopo dell’agire, ciascuno ha la sua idea di come agire, di come affrontare le diverse situazioni, ma di ricordarci, perché a volte si rischia di dimenticarlo, che l’obiettivo comune al di là delle strade che si scelgono dovrebbe essere per l’appunto la pacifica convivenza tra i popoli, dove c’è ora la guerra e dove ci potrebbe essere. Soprattutto che deve essere un atteggiamento generale di fare del proprio meglio per essere operatori di pace, una citazione non a caso, di essere operatori di Pace, sapendo che abbiamo il dovere della nostra coscienza di esserlo e di assumersi la responsabilità dei passi che facciamo e anche di assumere di ricordare che è necessario appunto dialogare, non si può essere ingenui e pensare che basta il dialogo e anche i peggiori soggetti diventano buoni e si aggiusta tutto, ma di certo occorre questo come obiettivo per arrivare alla pace, ci vuole il dialogo, per mantenere la pace ci vuole il dialogo e noi questo credo insieme tenteremo di fare, credo che già il solo fatto di aver posto in essere i diversi passi che abbiamo fatto fino ad oggi, siano già in sé un buon segno. Grazie.

Sen Gasparri
Credo che in queste ore ci siano, in un altro contesto diverso da quello di cui ci stiamo occupando, dei segni positivi e non so poi se questa tregua nel Libano durerà perché la situazione non la devo descrivere perché è nota a tutti, tuttavia mi pare che anche parallelamente al G7 che si è svolto in Italia a Fiuggi e anche lì se n’è parlato perché c’erano tutti i Ministri degli Esteri dei principali Paesi, si sia alimentato un rivolo di speranza della situazione libanese medio orientale che è ancora peggiore di quella Ucraina della quale ci siamo occupati come gruppo in particolare perché lì la situazione più che da decenni ma da Millenni che ahimè è messa in una certa maniera e quindi speriamo che adesso vedremo anche con la nuova presidenza americana che cosa succederà in Europa, ci sono fatti che passano sopra le nostre teste ma ogni paese, ogni realtà ha il suo peso nella storia e l’Italia fa quello che può e devo dire che anche in questa fase, in sede di presidenza del G7 ha fatto sentire la sua voce; ovviamente altre sono le superpotenze planetarie. Io mi auguro che anche la vicenda che riguarda l’Ucraina che è stata sempre al centro delle nostre preoccupazioni nelle iniziative, possa avviarsi verso uno sbocco, c’è addirittura chi considera l’escalation di queste ultime settimane quasi una sorta di accelerazione in vista di un negoziato che prima o poi tutti prevedono ci possa essere; però queste escalation poi comportano vittime, morti, bombardamenti quindi non sono cose che si possano valutare con indifferenza per cui diciamo che noi quello che possiamo fare anche con questa inusuale come dire coesione di posizioni lo faremo anche nella qualità di capigruppo, di persone, ciascuno nella propria organizzazione politica ha un suo ruolo e un suo impegno, ovviamente consapevoli dei nostri limiti; io ho evocato il G7, l’elezione americana e quant’altro tutti si aspettano comunque in qualche modo una evoluzione, non entro nel dettaglio delle etnie che vivono, della necessità di realizzare una convivenza in terre martoriate, credo purtroppo anche quella Ucraina una vicenda anche quella che nei secoli ha visto più conflitti che pace però qui ci siamo nei limiti di quello che noi possiamo fare ma anche nella consapevolezza che tutte le voci sono utili, tutte le iniziative che assumeremo sono importanti, non aggiungo altro perché oggi è una giornata anche parlamentarmente impegnativa tra poco c’è la conferenza dei capigruppo e poi siamo in quattro se non ci andiamo il presidente del senato …manca il numero legale alla conferenza dei capigruppo cosa che non è mai successa … quindi la rapidità non fa torto alla intensità della volontà però le giornate sono quelle che sono in Parlamento.

Sen. Patuanelli
Sì grazie quanto detto da Maurizio dimostra però anche come posso dire la reale concretezza e il reale peso politico di questo tavolo di questo Intergruppo e la voglia di quasi tutti i presidenti di gruppo e di un non presidente di gruppo che vale però molto molto molto molto ma delegato dal presidente Boccia dimostra anche la serietà con cui vogliamo approcciare questo tema, io dico soltanto due cose: la prima è che se questo intergruppo nasce è per la grande testardaggine di Suor Anna che ringrazio perché credo che assieme a tutta Avvocatura in Missione ha fatto un lavoro davvero preziosissimo perché ci sia questo Intergruppo è per la volontà ferrea e ferma di Massimiliano Romeo che ha davvero condotto in porto questo percorso che inizia però … e allora per non ripetere le cose che gli altri colleghi hanno già detto io credo che si debba anche affrontare il tema di come prevenire l’insorgere delle guerre perché intervenire nel portare la pace dove la guerra c’è è importante e fondamentale e forse più importante creare le condizioni perché le guerre non ci siano e temo che in quasi tutti i conflitti le dinamiche che si ripetono sono quasi sempre le stesse, purtroppo come diceva Einstein la follia è fare sempre le stesse cose sperando di avere un risultato diverso, se ci si comporta sempre allo stesso modo il risultato e lo sblocco è sempre lo stesso; e allora al netto delle differenze e anche questo è il motivo per cui noi riteniamo di continuare ad inviare armi in Ucraina sia sbagliato perché ripetendo sempre le stesse cose il risultato sarà sempre lo stesso, ma questo so benissimo che un tema in cui possiamo avere posizioni con sfumature diverse, non del tutto diverse, credo però che sia una grande forza quella dell’intergruppo poter avere il contributo di chi sta fuori dal Parlamento di chi sta fuori dalla politica, per questo la proposta di un Intergruppo parlamentare è stata quella più giusta e logica per un consesso che ha come obiettivo quello di individuare dei percorsi di pace, di pace prima della guerra ed di pace dove i conflitti ci sono; credo che ci sarà tanto da fare non credo che nessuno di noi abbia l’ambizione di portare la pace nel mondo attraverso questo Intergruppo, ma certamente se niente si fa niente si ottiene Grazie.
Sen .ROMEO
Sì chiudo velocemente anch’io ho visto che ormai il presidente del senato ci dà giusto 10 minuti di tempo di bonus sì sì ha detto che avrebbe accettato un piccolo ritardo, il classico quarto d’ora accademico però meglio se erano 10 minuti vabbè intanto ringrazio tutti in primis l’associazione ovviamente Avvocatura in Missione ma anche tutti i parlamentari che sono qui presenti di tutti i gruppi ne vedo appunto la rappresentanza di tutti i gruppi, per la partecipazione per il fatto di avere aderito, per il fatto che credono che questa iniziativa non sia un’iniziativa così tanto messa in piedi giusto di facciata, ma che invece abbia dei contenuti, intanto qui c’è un piccolo miracolo che è quello comunque che siamo riusciti a trovare, noi anche, tra le nostre posizioni divergenti un minimo comune un tema sul quale siamo tutti d’accordo il fatto come è stato detto prima dell’importanza che ha la diplomazia e la mediazione il negoziare e questo è il tema che ci vede tutti uniti, anche se anche su queste tematiche delle guerre abbiamo poi delle posizioni politiche dei nostri gruppi che sono in molti casi anche differenti, non tantissimo ma un po’ differenti lo sono ; e quindi questo è già un bel risultato; noi abbiamo intenzione di organizzare degli eventi che chiamino a partecipare delle personalità, che vengano anche con molta umiltà lo diciamo a spiegarci in base all’esperienze che hanno ottenuto sul campo di come si possano mettere allo stesso tavolo dei belligeranti , su come si possano risolvere alcune conflittualità perché dall’esperienza di chi è stato sul campo e ha anche prodotto dei risultati importanti poi dopo strada facendo conoscerete ne abbiamo avuto appunto tanti ne abbiamo avuto tanti -dai capigruppo alcuni spunti, e poi da parte degli esponenti di associazioni che vogliono venire a parlare, a spiegare a farci capire davvero qual è la strada quanto sia importante la strada della diplomazia tenendo conto che è arrivato il tempo della diplomazia perché tutti cominciano con questo rischio escalation, continuando a soffiare sul fuoco difficilmente riusciremo a raggiungere una convivenza che importi anche ad una maggiore prosperità per tutti e di evitare questi continui morti tutti i giorni,, questo è diciamo così il nostro intendimento quindi faremo iniziative convegni tutti insieme ascolteremo perché per noi è importante ascoltare perché la politica deve reimparare a riascoltare a capire chi ha qualcosa da insegnarci su questo fronte e proprio per innestare un meccanismo che porti alla cultura del dialogo della pace e servire ad essere d’aiuto affinché anche i nostri giovani perché rappresentano il futuro possano imparare a seguire questa strada e come diceva Stefano anche a prevenire quelli che possono essere i conflitti, questo è il nostro intendimento quindi accettiamo consigli suggerimenti da tutti i membri in modo tale che poi insieme ci troveremo e cominceremo magari l’idea poi fare un convegno al mese adesso vediamo anche le tempistiche in base agli impegni parlamentari perché non è facile mettere insieme tutti, già oggi la giornata di oggi lo dimostra però se c’è l’impegno c’è la determinazione siamo convinti che questo intergruppo possa diventare anche un riferimento di voci che possono avere la loro influenza non certo noi come ha detto ha ragione Gasparri che possiamo darci dei compiti arriviamo noi a risolvere però magari dare voce a chi può magari dare un contributo importante quindi grazie a tutti e buona continuazione poi non so se c’era la suora Anna che voleva portare un saluto se ci vuoi dire qualcosa vieni vieni qua vieni qua vieni qui sennò dopo lì non ti vedono

Sr ANNA Egidia Catenaro
Io voglio ringraziare tutti e sei senatori che erano presenti il 19 giugno 2024 Io credo che questa data la dovremmo ricordare, sicuramente la ricorderemo perché loro come ho detto quel giorno avrebbero portato frutto hanno portato il frutto che 36 parlamentari di vari schieramenti hanno aderito a questo Intergruppo parlamentare quindi 42 senatori in Italia pensano di riuscire a dialogare anche se in posizioni di partito differenti, su questa tematica, il dialogo, tentare delle vie nuove che magari non sono state mai ancora perlustrate, per cercare di mettere insieme negli stessi tavoli persone che in questo momento sono in posizioni contrariamente contrapposte quindi noi auspichiamo che questo tavolo porterà molto frutto perché io ho visto fin dall’inizio l’unità tra tutti e la comunione di intenti, questo è importante, nessuno di loro proprio da esterna posso dire ha portato la bandiera del suo partito perché nel momento in cui una lotta viene fatta da un singolo partito, inesorabilmente diventa contrario ad un altro partito perché chiaramente hanno in Parlamento posizioni contrastanti o differenti o comunque similari. Ecco l’importanza e la forza di questo gruppo e sta proprio nell’unità e nella comunione d’intenti e quindi credo che porteremo molto frutto lavorando insieme e accogliendo tutte le istanze, anche giovanili, oggi abbiamo una rappresentante Martina giovane che vorrà portare anche le istanze dei giovani perché è bene che il parlamento parli con i giovani e i giovani esprimano i loro desideri i loro sogni attraverso le istituzioni. Grazie

In relazione all’iniziativa dell’Intergruppo Parlamentare che tutti hanno definito inusuale in relazione alle diversità di posizioni quale segno e risultato già allo stato è importante,
parole come:
a) Testardamente convinti ; anelito comune ; persone che si impegnano nella costruzione di soluzione anche ai problemi più complessi (De Rio)
b) responsabilità personali e politiche di ciascuno; costruzione dei luoghi dove si costruisce mediazione a fronte del ridimensionamento dei luoghi finora a ciò deputati come le Nazioni Unite; superamento del senso personale di impotenza (Magni)
c) Impegno al proprio meglio e responsabilità personale e di coscienza di essere operatori di pace (Malan)
d) Sussistenza di altri segni positivi per cui questa inusuale coesione di posizioni personale e quali capigruppo; intensità della volontà (Gasparri)

Danno segno della intima di coscienza, oltrechè personale e politica, convinzione di tutti i capigruppo nella bontà e nell’ impegno vero e sentito nell’iniziativa.