Amatevi

13 Nov 2009 | Riflessioni

AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI COME IO VI HO AMATI

(2001- Chiampo –VC)

Se Gesù fosse qui questa sera ed avesse solo ½  mezz’ora di tempo per parlare a tutti e a ciascuno di voi cosa direbbe? Quale insegnamento o esortazione sarebbe più adatto, più efficace oggi? Come potrebbe in mezz’ora toccare i cuori di tutti ed insegnare a ciascuno la vita?

Di fronte a queste domande mi è venuta un’unica risposta: se Gesù fosse personalmente qui questa sera direbbe : “Fratelli avrei molte cose da dirvi ma una sola è quella necessaria AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI COME IO VI HO AMATI  Non c’è un amore più grande di questo dare la vita per i propri amici”( Gv.15,12).

Sì, Gesù ci ha amati e ci ama in maniera unica ed irripetibile, nessuna persona al mondo, nessun essere umano per quanto affezionato possa essere a noi non riuscirà mai ad amarci come Lui, fino al sacrificio estremo della offerta totale della sua vita in cambio del nostro  riscatto.

 In Fil.2,6 e ss. leggiamo “ non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo, e divenendo simile agli uomini, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce”.

 Quindi Gesù per amore del Padre e per amore dei suoi fratelli, si è spogliato della sua gloria, si è abbassato  fino a prendere fattezza umana (tranne che nel peccato), è venuto tra la sua gente ma la sua gente non l’ha accolto (V.Prologo di Gv), a quanti però l’hanno accolto ha dato il potere di divenire figli di  Dio.

E’ passato per i Paesi della Galilea sanando e beneficando tutti coloro che erano sotto l’oppressione del maligno, guarendo ogni sorta d’infermità, amando  tutti fino al momento estremo della morte in croce; e là  l’ultimo pensiero è stato per noi, i suoi crocifissori, e lui , il nostro avvocato verso il Padre con le braccia tese sul legno della croce compie, prima di esalare lo spirito, l’ultimo atto terreno di intercessione  per noi dicendo ” Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.

Ed allora oggi Gesù dice “AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI COME IO VI HO AMATI” è per amore che siete stati creati, sin dal seno materno ti ho chiamato per nome, ho scritto il tuo nome sul palmo della mia mano, amatevi, da questo vi riconosceranno che siete miei, dall’amore.

IO ti ho chiamato alla vita, IO ti ho chiamato per la vita, IO ti ho chiamato all’Amore, IO ti ho chiamato PER L’Amore, dice il Signore.

Il primo passo da compiere per giungere ad amare gli altri è quello di riconoscere l’amore di Dio, di accoglierlo nella propria vita e ricambiarlo.

COME si ricambia l’amore verso Dio ?

Gesù dice  in Gv.14,21 “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama”; in Gv.14,15 “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti” ed aggiunge in Gv.14,21 “Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e MI  MANIFESTERO’ a lui”.

 Se qualcuno mi ama osserverà la mia Parola e il Padre mio lo amerà e verremo a lui e faremo DIMORA presso di lui.

 (Quindi il primo stadio è quello della grazia, vivere nella grazia di Dio, il secondo stadio e quello di divenire  dimora di Dio)

 E Gesù continua in Gv. 15,9 “come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. RIMANETE nel mio Amore” (qui Gesù sembra quasi dire ‘Vi scongiuro rimanete nel mio Amore’).

“Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo Amore”.

“Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in Voi e la vostra gioia sia piena.”

 “QUESTO VI COMANDO. CHE VI AMIATE GLI UNI GLI ALTRI!”

 E’ un ordine datoci da Gesù.

 In queste righe si respira un crescendo, quasi un’ansia di Gesù, una raccomandazione continua, ripetuta, che si legge quasi con il respiro rotto se ci si immedesima, si sente quella raccomandazione della madre, del padre, “mi raccomando amatevi, mi raccomando….” E tutto questo perché? “PERCHE’ LA VOSTRA GIOIA SIA PIENA”. E POI PERCHE’ “SE RIMANETE IN ME E LE MIE PAROLE IN VOI, CHIEDETE QUEL CHE VOLETE E VI SARA’ DATO. AFFINCHE’ QUALSIASI COSA CHIEDERETE AL PADRE MIO NEL MIO NOME VI SARA’ DATO”.

 Se si arriva ad essere dimora di Gesù è Gesù stesso che chiede al Padre dentro di te e qualsiasi cosa chiederai ti sarà data perché il Padre nulla rifiuta al Figlio.

 Ricordate la resurrezione di Lazzaro. Ancor prima di vedere il miracolo Gesù ringrazia : “Grazie Padre perché tu sempre mi ascolti”.

 Quando quindi, sulle orme di Cristo, spogliati di noi stessi, saremo dimora di Dio, dello Spirito Santo allora anche per noi si realizza la profezia di Is. 61 e potremmo essere testimoni, evangelizzatori.

 Gesù infatti ai discepoli raccomandò “non portate nulla con voi, ne bisaccia né sandali”.

Non portate nulla di Vs. quando annunciate perchè Dio basta, spogliatevi completamente di voi stessi, non trattenete nulla di voi ma restituite tutto a Dio perché come diceva S.Francesco a Lui appartiene tutto ciò che è buono, a noi solo i peccati.

Ed allora come Pietro allo storpio davvero potrete dire “non posseggo nulla ma quello che ho te lo do nel nome di Gesù il Nazareno, alzati e cammina”.

L’importante è possedere Gesù, così come lo possedeva Pietro dopo la sua purificazione e dopo la sua effusione a Pentecoste.

 Gesù dice “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.

Gesù è gratis lo abbiamo ricevuto gratis, lo possiamo possedere gratis, senza pagare alcun prezzo, non ci presenta il conto finale ma anzi ci guarisce, fa miracoli per noi, ci ha redenti, gratis e non vede l’ora di darci la corona della gloria.

 E così ci chiede di annunciarlo gratis, ci chiede di testimoniare il suo amore perché anche noi possiamo essere strumenti del suo amore e poter far realizzare in noi la Parola da lui letta nella Sinagoga di Nazareth quando aprì il rotolo del libro e (Is.61) e lo riferì a Lui  : “Lo Spirito del Signore è sopra di me, per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore.

 Questa parola è destinata a realizzarsi ogni qual volta lasciamo vivere Dio dentro di noi e così riusciamo ad essere strumento di evangelizzazione, riusciamo a fasciare le ferite, a consolare gli afflitti, a ridare la vista ai ciechi e a ridare la libertà agli oppressi.

 Ma ci chiediamo come posso fare io questo? Io non ho carismi, io non sono un responsabile, io non ho un ministero, anche a te che credi di essere nulla Dio ti dice “vieni nella mia vigna a lavorare”.

Ci chiediamo :Come posso fare i miracoli? Come posso convertire i cuori? Come posso consolare gli afflitti? La risposta è ‘lascia vivere Gesù in te’ e chiedi un unico carisma la CARITA’, L’AMORE scritto in maiuscolo.

Chiedi stasera “Signore dammi il tuo amore dentro di me perché io sono incapace di amare”.

Anche santa Teresina di Lisieù un giorno si accorse di essere incapace di amare e scrisse: “io ho scoperto la mia incapacità d’amare, sono venuta al monastero per realizzare l’amore ma mi accorgo della mia incapacità radicale di amare”. Ed allora giunse anch’essa alla conclusione “se io sono incapace d’amare chiedo di accogliere l’Amore ,con la A maiuscola, dentro di me”.

 Se hai l’amore, hai tutti i carismi perché l’amore guarisce, l’amore consola, l’amore libera, l’amore accoglie.

 L’Amore è il presupposto necessario ed indefettibile per sperimentare la COMUNIONE, la comune unione, cioè l’unità.

GESU’ che sin dall’eternità e per l’eternità ha fatto e farà  l’esperienza della fusione con il Padre  e con  lo  Spirito Santo ha pregato per noi negli ultimi momenti della sua vita terrena, prima di essere catturato,(Gv.17,20) perché anche noi sperimentassimo la bellezza di quest’amore trinitario, puro, e di questa unione.

Gesu’  dice :“ PREGO… PERCHE’ TUTTI SIANO UNA COSA SOLA.

COME TU PADRE SEI IN ME ED IO IN  TE, SIANO ANCH’ESSI IN NOI UNA COSA SOLA, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.

E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. IO IN LORO, e TU IN ME, perché siano PERFETTI nell’UNITA’…”

 E’ una pagina meravigliosa del Vangelo, è il sogno di Gesù per l’umanità, prima di morire Gesù fece questo sogno che si realizzerà su questa terra per grazia e accoglienza soltanto in alcune persone e per tutti l’ultimo giorno.

 Gesù sognava l’unità. L’unione, come lui e il Padre sono una cosa sola nello Spirito Santo, nell’Amore. Così voleva che tutti quelli fatti ad immagine di Dio, nati dall’Amore, fossero una cosa sola.

Ma la preghiera di Gesù stenta a realizzarsi ed è per questo che tutti siamo malati, per questo il mondo è malato, la chiesa è malata, perché manca l’unione, perchè manca l’amore. E l’unione manca perché manca l’amore.

 Nella Trinità c’è l’accoglienza, il Padre accoglie il Figlio, il Figlio accoglie il Padre e l’accoglienza reciproca del Padre e del figlio è lo Spirito Santo.

 Gesù non  disdegna nessuno, grande o piccolo, peccatore o no, accoglie tutti, nel mistero eucaristico si dona a tutti.

Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo ci accoglie nel suo mistico corpo.

Ma noi non siamo capaci di accoglierci, non siamo capaci di ripetere l’accoglienza delle Persone Divine, della Trinità ed è per questo che siamo malati; se in noi ci fosse l’Amore non ci sarebbero più malattie perché l’amore risana, l’amore è vita, dove c’è l’amore non c’è nessuna  malattia perché la malattia a qualunque livello è la mancanza dell’Amore.

 Se noi possediamo lo Spirito santo che è l’amore tra il Padre ed il Figlio, se questo Spirito abita e dimora in noi, noi abbiamo l’Amore e saremo capaci d’amare.

 Il nostro amore è una risposta all’amore di Dio, Dio che ci ha amati per primo ed in questo incontro tra il nostro Amore con l’Amore di Dio si realizza quella fusione in Dio e quella comunione con i fratelli, comunione che si innalza ed eleva in adorazione di Dio ed in Dio.

 Avv. Anna E.Catenaro