La Chiamata di Geremia

23 Feb 2014 | Riflessioni

Chiamata di Geremia

 

Restiamo sul tema della chiamata/vocazione .

Meditando sulle varie chiamate vogliamo riflettere sulla nostra vita, sulla nostra “risposta”oggi alla chiamata di Dio rivolta a me.

 

Ci possono aiutare le riposte dei vari profeti.

da Isaia passiamo a Geremia cap. 1 v.5-9

(leggere il testo dalla Bibbia).

 

C’è un parallelo tra Isaia e Geremia entrambi sperimentano il tizzone ardente sulle labbra, per l’uno ha provveduto l’angelo inviato da Dio mentre per Geremia “Il Signore stese la sua mano e mi toccò la bocca” .

 

Geremia accampa delle belle scuse di fronte alla rivelazione che il Signore fin dal seno materno avesse un progetto per lui, : “sono giovane”.

 

E’ come dire:  mi sento indegno, mi sento inadeguato, non sono in grado, non sono capace.

 

Quante volte abbiamo accampato queste scuse con il Signore.

Oppure abbiamo detto questa frase pensando che siamo noi a dover compiere le “Grandi Opere di Dio” senza pensare che DIO li compie lui direttamente.

 

Noi possiamo essere solo strumenti “inutili” nelle sue mani. A noi sta solo di dare la disponibilità e poi fa tutto Lui.

Attraverso il passo di Geremia scopriamo che è Dio che ci ha chiamati alla vita, ci ha chiamati per amore, ci ha chiamati alla grazia, alla figliolanza divina, che è Dio che per ciascuno di noi ha un progetto. Di fronte alla titubanza di Geremia nel rispondere il Signore lo rassicura: “Io sarò con te…” “Non temere ci sono io a salvarti/ a proteggerti”.

 

Il profeta deve essere fedele al suo mandato anche se faticoso, pericoloso, anche se produce sofferenze e prove perchè il Signore gli da un comando: “ovunque ti invierò tu dovrai andare, tutto ciò che ti ordinerò tu dovrai riferire…”

 

Fedeltà di Dio alla promessa  v. 8 :”Non temere…io ti proteggerò”, Corrispondenza alla grazia da parte del profeta con la fedeltà al ministero affidatogli.

 

“Ecco io ti metto le mie parole sulla bocca” Quando si è avuto l’incontro con il Signore quello che ebbe Isaia, quando il tizzone ardente della purificazione del tuo peccato ti  ha raggiunto, purificazione che avviene in via principale entro il confessionale (di qui l’esortazione alla confessione generale almeno una volta nella vita chiedendo il dono della contrizione per i propri peccati ), allora lo Spirito Santo è in te e le Parole di Dio possono uscire dalla tua bocca, esattamente come avviene per Geremia.

 

Geremia nel cap.20 v.7 arriverà a dire: “Mi hai sedotto Signore, ed io mi sono lasciato sedurre, mi hai fatto forza ed hai prevalso”.

Esprime l’abbandono del profeta all’amore di Dio e la risposta piena alla sua vocazione.

 

Quali sono oggi gli ostacoli ad accogliere l’amore di Dio, il progetto di Dio nella tua vita? Quali le resistenze per  l’abbandono in Dio  e a Dio di tutto il nostro essere?

 

Buona preghiera, con affetto e benedizione, Anna