La Chiamata di Mosè

23 Feb 2014 | Riflessioni

La chiamata di Mosè

Esodo cap. 3 e cap 4,1-18  (Es 3, 1-22; Es 4,1-18)

Leggete il testo in tutte le parti indicate.

Notiamo l’assoluta iniziativa di Dio e fragilità umana nel rispondere. Mosè lotta contro il Signore, accampa tutte le scuse possibili, non vuole questa incombenza, ma Dio non lo ascolta, raggiunge ed ottiene il convincimento di Mosè il quale dopo aver molto contestato  accetta il progetto e la missione di Dio per la sua vita.

E’ un testo ampiamente ricco, pieno, da gustare e meditare in ogni riga. E’ Dio che lancia un segno della sua presenza a Mosè, è Dio che lo incuriosisce e lo fa avvicinare al roveto, che non consuma, è Dio che lo chiama per nome “Mosè” (che ci chiama uno ad uno per nome). E’ Dio che gli rivela la santità del luogo dove Lui è, è Dio che gli rivela essere proprio il Dio di Abramo…

Subito Dio manifesta a Mosè, o potremmo pensare che confida a Mosè, la sua preoccupazione e la sua misericordia verso il popolo dell’Egitto: “Ora dunque il grido degli israeliti è giunto a me…” Dio non è sordo alle sofferenze umane, ai lamenti umani, alle urla di dolore del suo popolo e decide di liberarlo dalla schiavitù.  Schiavitù intesa anche in senso lato, schiavitù dagli idoli, dal peccato, non solo la tirannia del Faraone, ma il faraone rappresenta tutte le tirannie del maligno che rendono schiavo l’uomo. Ecco, Dio si confida col profeta, con la persona da Lui scelta e lo invita ad andare dal suo popolo per aiutarlo ad uscire dall’Egitto, dalla schiavitù.

Ma si scontra con le resistenze umane di Mosè: 1) (Falsa modestia ) Chi sono io per andare?  (Es 3,11)

2) Che debbo dire? Mi contesteranno e diranno chi ti manda? Per conto di chi fai questo?  (Es.3,13)

3) (terza scusa) Ecco non mi crederanno… (Es 4,1)

4) (quarta scusa) Io non sono un buon parlatore , sono balbuziente Es 4,10

5) (quinta resistenza) Perdonami Signore manda chi vuoi mandare, cioè manda qualcun altro (Es 4,13)

Allora la collera del Signore si accese su Mosè ( Es.4,14).

Insomma tutte le scuse di Mosè avvengono in contesto di dialogo

Con Dio, dove Dio di volta in volta rassicura Mosè, fa di lui un taumaturgo, gli mostra la potenza di Dio che lui avrà a disposizione per liberare il popolo dal Faraone, ma Mosè non ne voleva proprio sapere.

Infine, Dio non gli lascia più la possibilità di accampare scuse perché gli promette di mettergli a fianco Aronne che a differenza di lui parlava bene.

Ma Dio gli precisa che in ogni caso il rapporto speciale c’è l’ha con lui, Mosè. E’ lui il chimato!

Infatti a Mosè dice “Tu metterai sulla sua bocca le parole da dire… e lui parlerà al popolo per te. ..Io sarò con te e con lui mentre parlate”.

Dio a differenza di noi non si scoraggia di fronte alle nostre resistenze.

Dio prepara anche il cuore di Aronne alla missione; infatti, gli mette la gioia nel cuore quando questi sta per incontrare Mosè.

Dio realizza sempre il suo progetto di salvezza.

E’ lui che sceglie i profeti, è Lui che illumina e guida.

Che Dio ci possa illuminare in questo cammino intrapreso all’interno della Avvocatura in Missione. Che possa farci comprendere e riconoscere la profezia e i profeti di questo tempo.

 

Avv.Anna Egidia Catenaro