31 maggio 2003

26 Nov 2009 | 1999-2003, Convegni

31 maggio 2003700° di S. Ivo, patrono degli Avvocati e dei Magistrati.

Incontro organizzato dall’Ambasciata francese presso la Santa Sede, alla presenza dell’Ambasciatore francese, di Prelati e Giuristi di Parigi e della Diocesi di Tréguier, sul tema:

“I ricchi ed i poveri di fronte alla giustizia”.

Sono l’avvocato Catenaro e credo che non sia un caso che io sia stata invitata a partecipare a questa conferenza, nel corso della quale abbiamo meditato sulla figura di S. Ivo. Questo Santo, con la sua vita e la sua esperienza, ha evidenziato la profonda discrasia esistente, nel mondo della giustizia, tra “Ricchi” e “Poveri”.

Nell’arco di questi due giorni, ho prestato attenzione alle relazioni che sono state presentate ed ho potuto constatare come tutti abbiano rilevato questa differenza, questa disparità di trattamento – che esiste a tutti livelli nel mondo – tra “Ricchi” e “Poveri”.

Qualcuno si è interrogato sul perché, in Europa, la comunità di Sant’Egidio – che tanto si adopera per i poveri – non si sia sviluppata.

Abbiamo, inoltre, sentito l’intervento del giudice Caselli, il quale ha portato l’esempio di come l’associazione “Libera”, costituita da Rita Borsellino, si sia battuta e sia, così, riuscita ad ottenere una Legge che consenta di utilizzare a fini buoni i terreni confiscati alla mafia, in Sicilia.

Vorrei ora presentare una testimonianza di quanto sto facendo tra gli avvocati e qualche magistrato qui a Roma e in altre parti d’Italia.

La richiesta che desidero fare ai Colleghi francesi presenti è che questa testimonianza sia di sprone perché anche in Francia, a Parigi, possa sorgere una equipe di “Avvocatura in missione”.

“Avvocatura in missione” è una associazione – in questo momento ancora piccola – sorta nel 1999, a seguito della esortazione del Santo Padre di andare nei nostri ambienti di lavoro professionale per portare Cristo.

Ritengo che si possa concretamente risolvere il problema dell’ingiustizia esistente nel mondo, solo toccando il cuore dei ricchi, dei potenti sulla terra – che, in parte, siamo anche noi: avvocati, magistrati, politici; portando nel cuore di questi potenti lo Spirito Santo, la conversione.

Discuteremo per tutta l’eternità sul perché esistono i poveri ed i ricchi: finché non ci sarà uguaglianza.

Ma l’uguaglianza non si risolve a livello dottrinale, con delle semplici conferenze;  il problema va risolto alla radice, toccando il cuore dell’uomo, mettendo in ginocchio i potenti della terra, mettendoli di fronte al Signore.

Di qui sorge questa evangelizzazione, che si occupa appunto di portare Cristo nel cuore dei ricchi.

Nel cuore dei Magistrati. Nel momento in cui un Magistrato è ricolmo di Spirito Santo, sicuramente ed inevitabilmente, le sentenze che emette saranno più rispondenti alla Legge, ma non solo intesa come Diritto Positivo, quanto soprattutto come diritto scritto nel cuore dell’uomo.

Nel cuore degli Avvocati. Nel momento in cui un Avvocato è ricolmo di Spirito Santo, non intraprende cause ingiuste, o addirittura distruttive per il genere umano, ma si rende portavoce dei diritti dei poveri, dei deboli, degli indifesi, di coloro che la Bibbia indica come l’orfano, la vedova, i poveri in senso stretto.

Tuttavia, il problema della giustizia non può che essere chiuso parlando unicamente della giustizia  giudiziaria. L’ingiustizia, infatti, esiste a livello culturale, sociale, patrimoniale, economico. Per risolvere l’ingiustizia vera bisogna andare a toccare i cuori.

Quindi, noi esortiamo il Consigliere di Stato francese, Maitre Paul Bouchet e l’avvocato che rappresenta il Consiglio dell’Ordine di Parigi, Maitre J. P. Mignard, di portare anche a Parigi questa innovazione, questo Spirito che vuole rendere presente Cristo nel nostro ambiente.

Leggevo due giorni fa, sul giornale “Avvenire” che il Vescovo di Parigi, insieme ad altri due Vescovi europei, intende avviare, nel prossimo anno 2004 a Parigi, una Missione impostata sulla falsariga di quella che è stata svolta per il Giubileo a Roma su esortazione del Santo Padre.

Questi sono dei momenti da accogliere come segni del Signore: il fatto che l’“Avvocatura in missione” si trovi oggi in questo contesto francese; il fatto di aver meditato sulla figura di S. Ivo, Santo nostro patrono; il fatto che, mentre partecipavo all’Eucaristia nella chiesa di Rue de Bac, a Parigi (dove è apparsa la Madonna della medaglia miracolosa e dove è custodito il cuore di San Vincenzo De Paoli), ed il celebrante durante l’omelia spiegava come San Vincenzo De Paoli ebbe la chiamata di andare dei poveri, io abbia sentito nel mio cuore risuonare queste parole: “I veri poveri non sono i poveri, ma sono i ricchi, i potenti della terra, perché loro hanno bisogno più degli altri di Cristo; per loro è più difficile incontrare Cristo”.

In questi tempi in cui si parla di globalizzazione e di diffusione della cultura nei paesi di missione, è bene sottolineare che l’unica soluzione all’ingiustizia in senso lato risiede nel toccare il cuore dei ricchi, perché solamente allora ci potrà essere un’uguaglianza a 360 gradi, a tutti i livelli e non soltanto in relazione agli atti di giustizia umana, di difesa di fronte  alla legge.

Per quanto concerne, poi, il problema economico di difesa del povero di fronte alla giustizia, bisogna ricordare – come fatto dall’avvocato di Lione Maitre Chanon – che adesso vi sono iniziative di difesa d’ufficio, difensori pagati dallo Stato, volontari che difendono i diritti dei poveri. Non è certo questo il problema. Il problema è molto più grave e risiede proprio in questa discrasia: gente che muore di fame mentre noi buttiamo dalle nostre tavole tutto quello che avanza, che è di troppo. Volevo condividere con voi questa esperienza, sperando che lo Spirito Santo ci possa illuminare tutti, per fare tutti qualcosa di buono per i poveri. Grazie.

Avvocato Catenaro