INCONTRO CON GLI AVVOCATI DI LANCIANO

22 Nov 2009 | 1999-2003

INCONTRO CON GLI AVVOCATI DI LANCIANO

Lanciano  6 dicembre 2002, tribunale, ore 12

tema:  “SARA’ CHIAMATO EMMANUELE”

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Dio crea l’uomo a sua immagine e somiglianza, cioè santo e, come Dio, essere, intelletto e volontà: specchio della Trinità.  Esige che l’uomo lo riconosca come creatore, Dio e Signore.

L’uomo, invece rifiuta la signoria di Dio e, spinto dal serpente antico, disubbidendo, in pratica dice a Dio: voglio essere non come te, ma UGUALE  a te!

Conseguenza di quest’atto di  superbia è la condanna : (leggere Gen 3,17-19) . Mentre condanna, Dio, nella sua infinita misericordia, mentre maledice il serpente, così dice: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe, questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”  (Gen 3,15).

 E’ la promessa della salvezza!  Dalla stirpe di Eva nascerà colui che schiaccerà la testa al serpente e riscatterà l’uomo dal suo dominio.

L’uomo a causa della ribellione sente l’ostilità di Dio.  Ne perde addirittura la memoria e comincia a credere che Dio sia nella natura e nelle cose, nelle bestie, arriva perfino a divinizzare i propri vizi  e le proprie virtù. Togliendo alla parola Dio, la lettera D, l’uomo ha creduto di essere al centro dell’universo, invece ha finito con lo smarrirsi, schiavo delle sue paure e dei suoi vizi. Sente allora l’ostilità delle forze della natura e da un lato tenta di propiziarsele attraverso la religiosità fino ai sacrifici umani (ricordare Ifigenia!), dall’altro, attraverso la magia, tenta di soggiogarle al suo potere. Dio è dimenticato, offeso e trascurato.

MA DIO E’ AMORE  INFINITO  E SI RIVELA ALL’UOMO.  IN QUESTA RIVELAZIONE RINNOVA LA PROMESSA DELLA SALVEZZA E L’AVVENTO DI UN SALVATORE POTENTE CHE CALCELLERA’ L’OFFESA E RISCATTERA’ L’UMANITA’  DAL BARATRO.

NASCE COSI’ LA PRIMA ALLEANZA IN FORZA DELLA QUALE DIO SI LEGA INDISSOLUBILMENTE ALL’UOMO.

Questa è la condizione dell’uomo quando questa promessa viene ripetuta dai profeti.

Dio promette all’uomo che dimorerà insieme a lui, (Ez 37, 27-28; 43 ,7; Gl 2,27 e 4, 17,21); che sarà il Santo in mezzo al suo popolo (Os 11,9; Sof 3, 15-17);  che sarebbe venuto ad abitare in mezzo al suo popolo ( Zc 2, 14-15). Ma il profeta della salvezza è Isaia. E’ in Isaia 7,14 che la profezia si fa concreta quando il profeta afferma che “la vergine partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele”…”che un bambino è nato per noi” (9,5) , che questo bambino è Dio con noi (8,10).

E’ L’ANNUNCIO DI UNA NUOVA ALLEANZA, FONDATA NON PIU’ SUL SANGUE DEI CAPRI!

SIAMO COSI’ DI FRONTE ALLA PRIMA ETERNA INCONGRUENZA DI DIO! 

Non è l’uomo a cercarlo ed a trovarlo, ma è lui e solo lui a prendere l’iniziativa , a cercare l’uomo, a rivelarsi a lui e a salvarlo. Dio fa tutto da solo:

si rivela e manda suo figlio perchè sia, per mezzo di lui, Dio con noi,  Emmanuele.                                                

                                                              C O S  I’

I profeti non si limitano solo ad annunciare l’Emmanuele, ma ne descrivono anche il tempo, come tempo di grazia, di pace, di gioia!  Le immagini profetiche per questo tempo di grazia  sono tante: l’Emmanuele è presentato come il Germoglio del Signore, che crescerà in onore e gloria  (Is 4,9a), sarà il virgulto del tronco di Jesse  sul quale si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore…fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, cintura dei suoi fianchi la fedeltà (Is 11,1-5) , e sarà un’epoca di pace (Is 11, 6-9), ed il Signore preparerà un banchetto di  grasse vivande, di vini eccellenti, …e strapperà da questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli…eliminerà la morte per sempre e si dirà in quel giorno :”Ecco il nostro Dio, in lui abbiamo sperato che ci salvasse…rallegriamoci ed esultiamo per la sua salvezza” (Is 25, 6-9).  E tutti i popoli  saliranno al monte del Signore, al tempio del Dio di Israele e le spade saranno forgiate in  vomeri e le lance in falci, un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo (Is 2, 2-4).  E Gerusalemme sarà liberata, si rivestirà della magnificenza di Dio, indosserà le vesti più belle, scuoterà la polvere per alzarsi, scuoterà dal collo i legami, sarà riscattata senza denaro (Is 52, 1-3), ed il Signore tornerà in Sion.. e tutti i popoli della terra vedranno la salvezza.

               L’ULTIMO ANNUNCIO  E’  FATTO  ALLA VERGINE MARIA           

L’angelo Gabriele , apparendole, le dice: ” Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù . Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo…..Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà  sarà  dunque Santo e chiamato Figlio di Dio”(Lc 1, 31-35).

E la Vergine concepì e diede alla luce un pargolo, un figlio, quel figlio che, incarnazione del Verbo del Padre, è il salvatore dell’uomo.

Ma qual’è la situazione dell’umanità alla sua venuta?

L’uomo è nella più grave delle abiezioni, (Rom 1, 18-22) ed anche i   Giudei , malgrado la legge di Mosè, sono nella stessa abiezione, perchè pur avendo occhi  per vedere,  sono rimasti accecati e non hanno saputo riconoscere colui che Dio aveva mandato, il Verbo che era nel principio presso Dio ed era Dio, colui nel quale era la vita e la vita era la luce degli uomini,  luce che risplende nelle tenebre e che le tenebre non hanno accolto, colui che veniva nel mondo come luce, la parola incarnata del Padre, che venne in mezzo ai  suoi  i quali  non lo hanno accolto!  Tuttavia a coloro che lo hanno accolto ha dato il  potere di diventare Figli di Dio e di vedere la sua gloria (Gv 1, 1-14).

Sto parlando di quel Gesù di Nazaret in cui si impersona il servo di Javè annunziato da Isaia, colui che ha preso su di sé i nostri peccati , che è morto per noi e dalle cui piaghe siamo stati guariti (Is 53) colui che si è fatto per amore ubbidiente fino alla morte ed alla morte di croce, ed è per questo che Dio lo ha esaltato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni altro nome perchè  nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi ( Fil 2,6-11).

IN LUI LA SALVEZZA SI E’ COMPIUTA. E’ LA NUOVA ALLEANZA  FONDATA SUL SANGUE DEL FIGLIO DI DIO

Venuto nella carne, ha compiuto la salvezza, si è proclamato Dio con noi e, tornato dal Padre, ha mantenuto la promessa di rimanere con noi tutti giorni fino alla fine del mondo, quando tornerà nella gloria  (Mt 28,20b).

QUESTA  PROMESSA SI REALIZZA CON LA PENTECOSTE, CIOE’ CON LA DISCESA DELLO SPIRITO SANTO .

E’ lo Spirito Santo che rende presente Dio in mezzo a noi, rende viva e corporea la presenza reale di Cristo Gesù  e nell’Eucaristia e nella sua Chiesa.

E’ lo Spirito Santo che rende testimonianza a Cristo Gesù e rende testimone della Risurrezione il popolo di Dio, che annuncia la sua morte e proclama la sua resurrezione donec veniat!

Tuttavia il discorso dei profeti, lo stesso messaggio di Cristo, l’annuncio della risurrezione sono in un’unica funzione: il ritorno di Cristo nella gloria. La liturgia Eucaristica  non è che l’anticipazione di questo ritorno, il tempo della Gerusalemme celeste che scenderà dal Cielo come sposa adornata per le nozze dell’Agnello.

Dunque l’Emmanuele, il Dio con noi, rivelatosi attraverso i profeti, incarnato in Cristo Gesù, presente nella sua chiesa e perciò vivente con noi nella storia, tornerà poi nella gloria e noi lo vedremo ed allora egli consegnerà al Padre il Regno, ormai compiuto, quando l’ultimo nemico, la morte, sarà vinta per  sempre!

Perciò si deve parlare di  tre venute di Dio:

– la prima è  nell’incarnazione del Verbo;

– la seconda è nella Pentecoste che rende presente Cristo nella storia e nel cuore di ogni credente fino alla fine dei tempi;

– la terza quando egli tornerà nella gloria!

C’è però il grido angosciato di Gesù quando, dopo aver raccontato del giudice che non temeva Dio,  il quale,  tuttavia, dovette fare giustizia alla vedova importuna soprattutto per togliersela di torno, esclama:  “Ma il figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” ( Lc 18, 8b).

Allora noi dobbiamo chiederci:

SE GESU’ TORNASSE OGGI , TROVEREBBE LA FEDE SULLA TERRA ?

Guardiamoci  intorno.  Lo spettacolo che si offre ai nostri occhi  è quanto mai desolato e desolante. Delitti di ogni genere, stravolgimenti morali di ogni natura,  persecuzioni sanguinose, guerre fratricide, depravazioni contrabbandate come LIBERTA’, terrorismo interno ed internazionale,  invasione strisciante del mondo islamico che legandosi all’indigenza di molti  popoli di religione mussulmana e alla nostra inconfondibile accoglienza nella carità, quella che guarda all’uomo e alle sue sofferenze e non alla sua religione,  sta cercando di invadere e di islamizzare l’Europa ed il mondo occidentale cristiano. L’obbiettivo del nemico eterno dell’uomo, del serpente antico, è uno solo: cancellare Cristo dalla storia e dalla vita dell’uomo.  In questa strenua lotta il mondo delle tenebre tutto butta nell’agone nel disperato tentativo di vittoria: la magia, l’esoterismo, le medicine alternative, lo joga, il mantra, la New Age, le sette pseudocristiane, le sette anticristiane, le sette sataniche, ma soprattutto l’atteggiamento possibilista di molti che si chiamano credenti  ma per i quali, in realtà, Dio è un Essere lontano ed irraggiungibile, Cristo è un uomo santo del  passato, la religione è ridotta ad un insieme di  pratiche più o meno seguite,  il Papa, con le sue affermazioni, è una specie di scocciatore che a volte appare contraddire tutti e tutto specie quando scuote vibrantemente il loro quieto vivere di cristiani  ben  pensanti  i quali, un  po’  per  ignavia, un po’ per mancanza di conoscenza della propria fede , un po’ per non litigare con nessuno, hanno perso il coraggio di annunciare con franchezza la VERITA’, e cominciano essi stessi a credere che possano esistere più verità ritornando, attraverso il radicalismo egoistico, all’antico brocardo sofistico che afferma essere l’uomo la misura di tutte le cose.

TROVERA’ CRISTO LA FEDE SULLA TERRA?

Il  secolo che si è appena concluso gronda ancora del sangue di milioni di martiri, di quello di interi  popoli distrutti e annientati dalle dittature di destra e di sinistra tutte originate da deviazioni filosofiche anticristiane originate dagli errori della massoneria, del razionalismo,  dell’idealismo, del materialismo. Sono queste che  hanno insanguinato  il mondo intero, hanno  distrutto intere popolazioni attraverso le soluzioni finali, le pulizie etniche, e la soppressione totale di tutti gli oppositori. Questo secolo può paragonarsi, a causa del sangue versato dall’infinita schiera di martiri cristiani di tutte le confessioni, al tempo delle origini del cristianesimo. Se dunque è vero che il sangue di quei martiri ha donato al mondo due millenni di civiltà cristiana in cui, pur nelle divisioni e nelle contraddizioni, i cristiani hanno scritto la storia dell’Europa e del mondo generando i  santi che ancora giganteggiano per la potenza del pensiero, della mistica e del coraggio della testimonianza, è altrettanto vero che dal sangue dei martiri dell’ultimo secolo del secondo millennio nascerà una nuova infinita schiera di credenti e di testimoni.

PER QUESTO GLI INIZI DELLO STESSO SECOLO NOVECENTO SONO CONTRASSEGNATI DA UNA NUOVA POTENTE EFFUSIONE DEL  FUOCO DELLO SPIRITO SANTO CHE HA INCENDIATO TRASVERSALMENTE TUTTE LE CHIESE CRISTIANE: IL MONDO  EVANGELICO CON LO STUPENDO RISVEGLIO PENTECOSTALE; IL MONDO CATTOLICO CON LA MERAVIGLIA DEL CONCILIO VATICANO II E DEL MOVIMENTO CARISMATICO MONDIALE DEI NUOVI MOVIMENTI ECCLESIALI E DELLE NUOVE COMUNITA’ CARISMATICHE; IL MONDO ORTODOSSO CHE, DOPO LE CRUENTI PERSECUZIONI BOLSCEVICHE E COMUNISTE, SI APRE ANCORA UNA VOLTA ALLA POTENZA DELLO SPIRITO ACCETTANDO IL VENTO CARISMATICO DELLA PENTECOSTE.

Dio, come sempre, è fedele alle sue promesse. Egli è il Dio con noi, l’Emmanuele. E’ Lui che è venuto ad incontrare l’uomo e non lo lascia solo effondendo in ogni tempo della storia la sua potenza perchè l’uomo possa non perdere di vista il suo destino eterno.

La battaglia, pur se cruenta, non è la mia e/o la vostra battaglia ma è quella che Cristo stesso ha combattuto ed ha vinto salendo sulla Croce e risorgendo il terzo giorno. Noi abbiamo una sola certezza ed è nella sua Parola quella che disse a Pietro che in un impeto d’amore lo aveva riconosciuto come Cristo e figlio del Dio vivente: “Ed io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt 16, 18).

E Cristo tornerà nella gloria. Quella gloria anticipata nella Liturgia sarà l’inizio di una terra nuova ( 2Pt  3,13 ), quella che Giovanni descrive in Apocalisse 21, quando dice:” Vidi poi un nuovo cielo ed una nuova terra perchè il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c’era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: << Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra  di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il Dio con loro. E tergerà ogni lacrima dai suoi occhi; non ci sarà più la morte, nè lutto, nè lamento, nè affanno perchè le cose di prima sono passate>>. E colui che sedeva sul trono disse: << ECCO, IO FACCIO NUOVE TUTTE LE COSE>> e soggiunse: <<scrivi perchè queste parole sono certe e veraci. ECCO SONO COMPIUTE. IO SONO L’ALFA E L’OMEGA, IL PRINCIPIO E LA FINE>>.” (Ap 21, 1 6a).

Se ricordate, all’inizio di questo mio intervento,  ho citato i caratteri del regno messianico, vi ho ricordato come  il Dio con noi  pacificherà definitivamente l’umanità purificandola e sconfiggendo definitivamente il dolore e la morte: ciò avverrà,  e sarà ineluttabile, quando Egli tornerà nella gloria. Allora l’attesa dell’umanità, la meta della storia è questo ritorno. E’ questo che noi attendiamo  ed è con  questo spirito che noi dobbiamo vivere ogni tempo di avvento perchè il ricordo di Betlemme non serve ad altro che a rendere presenti e viventi nella storia le due prime venute di Cristo e a mantenere viva nella gioia l’attesa della sua terza venuta.

AMEN. ALLELUIA!

Nunzio Langiulli