IL MIO DIO E’ UN DIO VIVENTE

19 Nov 2009 | 2004-2010

IL MIO DIO E’ UN DIO VIVENTE

Buongiorno, prima di iniziare vi invito ad alzarvi in piedi e in piena libertà per chi vuole può segnarsi con il segno della croce e recitiamo insieme la invocazione allo Spirito Santo.

Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito santo…Vieni Santo Spirito….

Sono l’avv.Catenaro vorrei ancor prima di iniziare ringraziare L’Avv.Lucet del Consiglio dell’Ordine di Parigi per la sua presenza e per averci permesso di utilizzare questa bella Biblioteca. Ringrazio P. Gabriel per averci dato la sua disponibilità

Io esercito a Roma la professione da circa 20 anni occupandomi di pratiche civili e penale solo per i minorenni.

Voi vi sarete chiesti perché sono qui, perché proprio a Parigi a svolgere una conferenza che non ha nulla a che fare con il diritto ma che ha ad oggetto una riflessione su Gesù.

Circa 12 anni fa vivevo un momento di grande sofferenza interiore, ero una cattolica qualunque praticante a volte sì altre no, ma in quel momento di prova mi rivolsi con tutto il cuore al Signore e Lui in coerenza alla sua Parola :”Voi mi invocherete ed io vi darò risposta “ non si è lasciato attendere molto perché nel giro di pochi giorni fui invitata a partecipare ad un gruppo di preghiera. Io andai e quel giorno segnò l’inizio della mia conversione, le parole che venivano pronunciate dal sacerdote mi entravano dentro e sembravano dette apposta per me. A distanza di anni le ricordo ancora quando in maniera accorata diceva:”se siete qui non è un caso è perché Cristo si è rivelato a voi, se siete qui è perché qualcuno ha pregato per voi così fate anche voi per gli altri”. Io non capivo cosa significasse quel “Dio si è rivelato a voi” ma lacrime cogenti uscivano dai miei occhi, un pianto che non riuscivo a frenare che non era di tristezza, né di angoscia ma di liberazione, di purificazione. Da quel giorno la mia vita fu trasformata e da quel momento posso dire come Giobbe:”Signore prima ti conoscevo per sentito dire adesso ti conosco realmente”.

Nel giro di pochi giorni mi licenziai dallo Studio più famoso d’Italia, lo Studio Carnelutti, fondato dal famoso giurista e misi lo studio in proprio e ciò al fine di non avere obblighi di orario, poter avere tutto il tempo che desideravo da dare al Signore, e quindi di scegliere quando lavorare e quali pratiche scegliere o rifiutare.

In un attimo ero stata liberata dell’idolatria del lavoro.

Appena laureata infatti volevo diventare l’avvocato più famoso d’Italia ed in effetti ero su quella via perché fui presa a lavorare nel grande Studio Carnelutti, ma dopo l’esperienza viva che feci quel sabato del Signore, e che continuai a fare e ogni volta che andavo in quegli incontri di preghiera cambiarono i miei modi di pensare e decisi  di mettere Cristo al primo posto nella mia vita, perché quello è il suo posto.

Così iniziai a parlare di Lui ai colleghi, ai magistrati che incontravo ma anche a qualche cliente.

Soprattutto quando si trattava di cause delicate, attinenti il diritto di famiglia, le separazioni; con grande gioia, pur senza ricevere un compenso professionale, sperimentavo che a seguito del colloquio e con la preghiera alcune coppie si riconciliavano.

Ho fatto l’esperienza di un Dio vivente, che entra nella vita delle persone e le trasforma ed è per questo che vengo a voi a dirvi che il mio Dio è un Dio vivente.

Da qui il mio desiderio di comunicare la fede, e tale desiderio fu sempre più crescente sino a quando nel 1999 il Papa, in preparazione del grande Giubileo del 2000, esortò ad andare negli ambienti di lavoro e portare Cristo.

Dentro di me risuonava forte il grido di Paolo “Guai a me se non annunciassi il vangelo”.

Perché questa è la chiamata del cristiano, Gesù ci ha detto. “Andate in tutto il mondo ed annunciate il vangelo a tutte le creature”.

Chi ha fatto l’esperienza di Cristo non può e non riesce a tenerlo per sé, lo dice anche il Papa in numerosi documenti: “Novo Millennio ineunte” “Evangeli nuntiandi”.

Cosi nel 1999 iniziai ad organizzare dentro la Corte di Cassazione di Roma la prima conferenza ed intervenne P. Raniero Cantalamessa (un famoso predicatore della casa pontificia).

Vidi che gli avvocati e magistrati presenti, circa 200, erano attenti e scoprii che non è vero che non c’è più fame di Cristo; così pensai di organizzare periodicamente delle conferenze aventi sempre come tema la Parola di Dio.

Veniamo ora a Parigi.

Cosa c’entra Parigi, perché ho scelto Parigi ?

Voilà, nel 2000 per la prima volta venni a Parigi con l’intento di andare a visitare Rue du Bac, dove è apparsa la Madonna lasciando la medaglia cosiddetta miracolosa.

In quel luogo un giorno ascoltai l’omelia di un sacerdote il quale spiegò che S. Vincenzo de’ Paoli, ebbe la chiamata di andare dai poveri.

Io in quell’istante ebbi questa riflessione interiore: “i veri poveri non sono poveri, ma i ricchi, i potenti della terra perché per loro è più difficile incontrare Cristo”.

Quindi a Rue du Bac ebbi la conferma che l’evangelizzazione iniziata doveva essere continuata perché capii che per risolvere i problemi di tutto il mondo, della fame, della guerra  occorre che lo Spirito Santo tocchi i cuori dei ricchi, dei potenti della terra.

Ed allora mi resi conto che i ricchi siamo noi che amministrazione la giustizia, sono i legislatori, i governanti ed allora è proprio qui che è necessario portare Cristo.

Ma Parigi in quella circostanza fu anche importante perché ero in visita qui al Palazzo di giustizia e conobbi  un collega francese il quale fu gentile con me; io gli parlai subito della missione che svolgevo in Italia e dell’esperienze fatte, ma condividevo con lui anche i pensieri che avevo avuto a Rue du Bac ed in particolare della certezza interiore che dopo Roma, capitale d’Italia, dove vi fu il giubileo, la prima città straniera, per questa missione, sarebbe stata Parigi, capitale della Francia.

Quindi solo dopo la conferma che ebbi a Rue du Bac, iniziai in Italia a formare delle equipes stabili di preghiera e di evangelizzazione e da Roma la missione si è diffusa in altre città d’Italia.

Quindi l’Avvocatura in missione è sorta a Roma per l’ispirazione confermata a Parigi

Il pensiero di organizzare una conferenza anche a Parigi mi fu confermato per la prima volta quando lessi nel 2002 che il Card. Lustiger avrebbe organizzato nel 2004 un momento forte di evangelizzazione che doveva essere una sorta di giubileo.

Il 31 maggio 2003 infine ebbi la certezza ulteriore che dovevasi creare un gemellaggio per questa evangelizzazione tra Roma e Parigi,  allorquando invitata insieme al gruppo di Roma dall’Ambasciata francese presso la Santa Sede a partecipare ad una conferenza per il 700° di S. Ivo dei Bretoni, protettore degli Avvocati, in quella circostanza andammo per la prima volta in visita privata dal Santo Padre.

Allora pensai: noi italiani, con i francesi dal Papa in coincidenza della festa di S. Ivo, significa che è ora che inizi a concretizzare il progetto di organizzare una conferenza a Parigi.

Sono felice che ciò sia accaduto in contemporanea con la Toussant 2004.

Quindi sono qui per dirvi che:’ il nostro Dio è un Dio vivente’, che so che noi giuristi siamo sempre pieni di impegni ma noi siamo qui su questa terra per farci santi.

Il lavoro non deve essere il nostro Dio, ma deve essere unicamente uno strumento per la nostra  santificazione.

Chi già fa un cammino di fede è bene che ricordi l’importanza della testimonianza: infatti non conosceremmo Gesù se non avessimo avuto i discepoli che hanno testimoniato la fede,.

Per chi in questo momento si sente tiepido, o non ha fatto l’esperienza viva di Cristo, chieda al Signore di poterlo incontrare nel proprio cuore.

Il Signore non aspetta altro che questo: lui sta alla porta del nostro cuore e bussa e se noi apriamo lui resterà con noi.

Diamo adesso la parola a Padre Gabriel

Vi abbiamo lasciato una scheda che se avete piacere potrete riempire per rimanere in contato con Avvocatura in Missione o per poter fa parte della equipe di evangelizzazione qui a Parigi.

Merci.

 Avv.Anna Egidia Catenaro