Andate ed ammaestrate le nazioni

18 Nov 2009 | 2004-2010

“Andate ed ammaestrate le nazioni”

Prof. Aldo Loiodice

Per la verità avevo preparato una scaletta, ma la metto da parte, dico invece le emozioni che ho avuto, sia ascoltando il Vescovo sia ascoltando il Collega che ha voluto parlare di Maria perché come giuristi, avvocati e anche magistrati, veniamo chiamati ad un compito sul quale tante volte forse non riflettiamo. Un compito che è qualcosa di divino, in fondo l’essere umano che ha raggiunto il massimo che si possa immaginare è la Madonna, è stata assunta in cielo e viene chiamata “Advocata nostra”, non c’è nessun altro che ha il titolo di avvocato: la Madonna; il  titolo che ti rende più vicino a Dio; senza offesa per il magistrato, che poi dovrebbe rappresentare la divinità.

Queste sono una serie di riflessioni, di emozioni, perché in fondo il diritto che andiamo a realizzare si realizza attraverso le interpretazioni degli altri, aiutiamo il giudice a scegliere, secondo quello che è poi la nostra personalità, quella che è la nostra cultura.

Ad un certo punto ci troviamo di fronte ad un diritto che a volte si manifesta ingiusto.

Sì perché la situazione che conosciamo non viene adeguatamente considerata, perché talvolta veniamo feriti in un minimo di giustizia che in ogni uomo e in  ogni avvocato c’è sempre, quale sia il cuore, quale sia l’appartenenza ideologica, anche del giudice. Quando nell’epoca del nazismo si diceva giudice a Berlino, si invocava la coscienza di un uomo che ha il senso della giustizia.

All’epoca i giudici c’erano formalmente, o facevano quello che dicevano i Nazisti oppure   anche   loro   facevano   una   brutta   fine,    ma    quando   l’avvocato  in quella epoca così difficile continuava a dire al cliente andiamo avanti, ci sarà  pure un giudice a Berlino…, vuol dire che aveva fiducia nella giustizia, aveva un pizzico di coscienza invincibile dall’ingiustizia ormai imposta sotto vari profili diversi.

L’avvocato non po’ sfuggire, al confronto con un senso di giustizia, non può assolutamente e,  siccome, la giustizia è uno degli aspetti  di Dio alla fine il rapporto con la divinità prima o poi viene.

Io ho fatto una esperienza bellissima, formato religiosamente a casa, dopo i ventanni, come capita a tutti, ho lasciato perdere pensando che sono cose da donne, cose da ragazzini, cose da catechismo o della parrocchia, allora dopo una ventina di anni ho dimenticato un patrimonio mirabile, che poi ho riscoperto, all’età di  42/43 anni, piano piano camminando senza che qualcuno mi spingesse.

Allora si scopre una dimensione nuova, che esiste una dimensione soprannaturale che non è distinta da quella naturale, ad esempio stando insieme in riva al mare noi non vediamo la terra che è di fronte – io sono di Bari, e dall’altra parte di vede l’Albania- ma se ci avviciniamo sulle colline si vede  la terra  che sta aldilà del mare, la realtà è sempre quella, però tutto cambia: dipende dal punto di vista da cui ci collochiamo, da quello del livello del mare,  o da un livello più elevato.

La realtà non si modifica è sempre quella ma bisogna vedere come la si percepisce, questa e un po’ la premessa:

Io era stato incaricato dalla Presidente, con  la quale mi complimento, io non faccio parte di Avvocatura in missione però ho detto subito sì perché mi piace qualunque persona che ha del senso di libertà e che abbia la capacità di confrontarsi senza avere vergogna, senza avere paura anche rimanendo in poche persone come i 12 apostoli, questo è un fatto positivo, segno di una umanità libera.

Il tema propostomi è stato:”Andate e ammaestrate le nazioni”, mi è stato indicato anche il versetto del vangelo.

Il Signore me l’ha affidato, allora cosa Egli vorrà? Sono andato a leggere questo versetto che riguarda l’ultima parte del vangelo di Matteo e si riferisce all’apparizione in  Galilea.

Gesù che era risorto  e aveva detto alle donne andate a dire che sono risorto e che mi vedranno  in Galilea.

Ai discepoli gli undici  intanto dicevano di andare in Galilea, nel frattempo i soldati si erano spaventati, allora tentarono di non far diffondere la notizia che era risorto.

Dopo 2000 anni, vediamo che questa notizia c’è ancora, in quel momento doveva essere una fesseria invece dopo 2000 anni è rimasto.

Dopo questo episodio i discepoli andarono sul monte a quando lo videro – naturalmente dopo  la passione rimasero dubbiosi-  effettivi sentimenti umani, Gesù avvicinatosi disse loro – questa è la frase  su cui dobbiamo soffermarci- : “mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra”; è una frase incontestabile, Gesù è il Risorto, ha il potere anche sulla morte; dopo tutto quello che è accaduto “ mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra quindi andate dunque e ammaestrate tutte le nazione”, spiega  “battezzandole nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo”, Dio uno e trino. “Osservate tutto ciò che vi ho comandato, ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”, dall’altra parte dice “non abbiate paura aprite il cuore a Cristo”

La nostra è una religione di gioia, nel senso che ti può capire qualsiasi guaio ma Gesù ha detto :” Vi do la mia pace” ed io comunque posso attestare che ho avuto questa esperienza

Che è così è vero, quindi Lo ringrazio,  “io sono con voi tutti i giorni” ha promesso il Signore ed è vero e lì nel sacramento dell’Eucarestia in corpo, sangue e divinità; è lì  è vero ed è anche qui; stiamo parlando di Lui e Lui ha detto: “ Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro”, quindi ci darà una mano ad aprire il cuore a Lui e Lui nella sua benevolenza ci darà aiuterà a comprendere qual è il compito o il ruolo che dovrà assumere, sempre in rapporto con Dio.

Se voi andate a controllare altri vangeli, parlano della resurrezione, raccontano che è apparso per quaranta giorni è apparso agli undici, ai  due di Emmaus  che andavano e parlavano tra di loro; della delusione avuta del fatto ce fosse morto che l’avessero ammazzato come un delinquente, come un criminale, come un terrorista e pedofilo al tempo stesso; la croce era  il massimo che si dava e poi con i chiodi, non come gli altri due, per giunta con un processo falso, con un testimone falso, con un processo manipolato, altra storia…Come funziona la giustizia? Si vede, ma non deve funzionare così, può funzionare così ma non dove. Anche ai nostri tempi può funzionare come noi vogliamo, può funzionare come il processo fatto a Gesù, certe volte non lo sappiamo, altre volte perché lo vogliamo, ma questo ci porta un po’ lontano.

Sta di fatto che però che nel vangelo si parla più a lungo di questo periodo della Resurrezione. Giovanni parla della rivelazione del Signore dopo la morte, da risorto ai suoi è in quella dimensione bella perché in fondo è avvenuto in termini pienamente e perfettamente umani. Cioè dopo la resurrezione Gesù non è diventato un altro, è rimasto lo stesso tanto che mangia insieme agli Apostoli, va in riva al mare, il pesce non era fresco,  Gesù è un buongustaio e dice “gettate le reti e pescate”; lo dice il Signore  e allora Pietro getta le reti e pescano tutto pesce freschissimo.

E si misero a mangiare tutti insieme il pesce ma Gesù era già morto e mangiava lì ed era risorto; allora la dimensione del risorto è una dimensione umana naturale che però è in una luce diversa ma è sempre la stessa.

Io quando ho imparato a fare la benedizione a tavola, quando si pranza, è un fatto che rende anche più gradito il pasto: benedici Signore noi e questi tuoi doni che stiamo per ricevere dalla tua generosità; il Re della eterna gloria ci conduca alla cena della vita eterna.

Lui dice “andate e ammaestrate le nazione battezzando…”, noi avvocati non possiamo battezzare,salvo in casi eccezionali, il battezzato può battezzare in caso di pericolo di morte, il battezzare in genere non compete a noi; insegnare ciò che Dio ha insegnato, è compito della Chiesa svolgere questa missione salvifica, salvare tutti, ammaestrare compete al magistero della chiesa.

Però non è solo la gerarchia all’interno della Chiesa  che deve insegnare ma  anche noi dobbiamo avere un grande e piccolo compito di grande responsabilità,  dobbiamo insegnare non facendo i sacerdoti ma come insegnò Gesù Cristo:“Bene fece ogni cosa”; occorre, quindi, testimoniare quando stiamo con gli amici, con la moglie, quando stiamo con i giudici, nella stessa vita e  lì stiamo in compagnia con Gesù.

Prima il vescovo ha detto chiaramente: ‘fate bene l’avvocato, fatelo con giustizia’; allora come facciamo ad insegnare noi che non apparteniamo alla gerarchia ecclesiastica? Battezzare non ci tocca però insegnare sì, Gesù ce lo ha comandato.

Cosa ha comandato? Una serie di cose, essenzialmente ha detto: “amate Dio e poi amate gli altri come voi stessi”, ma come si ama? Si ama anche facendo l’avvocato, bisogna imparare ad amare, e chi c’è lo insegna? Il modo Suo. Lui ci ha dato un esempio, abbiano tanti santi ognuno è diverso dagli altri, ma ciascuno è ad imitazione di Cristo.

Abbiamo l’esempio di Cristo il quale dà la possibilità a ciascuno di essere particolare, sono tanti i santi proclamati, sono milioni quelli che stanno in giro e non sono stati proclamati; i santi proclamati sono ognuno l’immagine di Cristo, ognuno però diverso d’altro. Tutti sono ad imitazione di Cristo, in che modo? Nel modo di amare.

Ognuno lo esprime con la sua personalità, non deve copiare quello che fanno gli altri.

E’ importante vivere con gli altri, incontrarsi sia nel normale incontro, sia nella battuta e nella delicatezza dell’amicizia, l’amore si manifesta nel modo garbato di Dio,il rispetto è il minimo di amore, bisogna ricominciare a ricostruire, allora ammaestriamo gli altri manifestando amore,  non in maniera lecchina oppure umilina, ma ciascuno secondo la propria personalità deve manifestare che ama il prossimo; ovviamente amare il prossimo non significa essere dei fessi, amare  gli altri significa desiderare che gli altri trovino la loro felicità; talvolta la loro felicità può passare attraverso qualche sofferenza; non siamo  noi giudici,  però delle volte  può capitare che infliggiamo qualche sofferenza agli altri, perché siamo tenuti a farlo, perché dobbiamo fare giustizia perché dobbiamo far prevalere l’amore in quella persona.

Per realizzare il compito che Gesù ci ha dato, a tutti, anche a  noi, bisogna formarsi, bisogna mantenere la propria personalità viva, bisogna fare in modo che noi conosciamo  Gesù Cristo ancora oggi, quindi leggere il vangelo, una pagina al giorno fa bene.

Uno se lo legge e ci si accorgerà a distanza di anni del beneficio che ne trae, sono 24 anni che ho incominciato a leggere il vangelo e ogni volta che  leggo una pagina del vangelo  mi dice una cosa diversa, è una cosa incredibile; le parole sono sempre quelle eppure incidono in maniera diversa.

Come ha detto un grande Santo Josè Maria Escrivà, fondatore dell’Opus Dei, ora proclamato santo, …………….

Che poi è sto proclamato santo qualche anno fa dopo Padre Pio , io sono andato in tutte e due canonizzazioni e il papa Giovanni Paolo II diceva proprio questo: la spiritualità che viene dal vangelo per chi lavora è quello di fare bene il lavoro per amore di Dio, non bene per guadagnare per il proprio orgoglio ma bene per amore di Dio, e poi come dice Gesù “tutto quello che date vi sarà restituito al cento per uno”. Ed io ho fatto questa esperienza, ed è vero. Ricordo i primi tempi  quando cominciavo a leggere le prime cose, ad andare a qualche ritiro a fare le prime esperienze, una volta ricordo che dovevo andare ad un ritiro e mi telefonò un cliente che da tempo non mi pagava e che io rincorrevo (abbiamo io dovere di giustizia di farci pagare, chiaramente con giustizia). Quando un cliente non ti vuole pagare scappa e chissà perché dieci minuti prima che io uscissi per andare ad un ritiro mi telefonò per chiedermi se poteva venire per saldare, allora dentro di me pensai: ‘ o lo prendo adesso questo cliente o …ma poi con l’aiuto del Signore… ( è molto importante confessarsi e comunicarsi, gli strumenti datici da Gesù sono importanti, la forza se non ti viene da Lui non ce l’hai), io grazie a Dio mi ero confessato da poco, avevo fatto la comunione la mattina ed effettivamente un poco di forza in più ce la avevo e fu come una specie di ribellione, erano molti soldi che dovevo riscuotere ma ebbi la forza di dirgli “Guarda dobbiamo fissare un appuntamento perché adesso non è possibile” Chiusi il telefono e me ne andai all’incontro di preghiera.

La mattina successiva alle sei e mezza presi il pullman per venire andare all’aeroporto e venire a Roma e… sul pullman vi era questo signore.

Allora l’insegnamento concreto era che Gesù non si fa mai vincere in generosità, Voi oggi state dando del tempo a Gesù perché vi attira o perchè credete, non è tempo perso, è tempo che vi ritorna in mille modi.

Andando ad un ritiro, all’inizio della mia conversione, eravamo tutti uomini, professionisti di varie professioni, non sapevo ancora come si svolgesse un ritiro, c’era una meditazione svolta da un sacerdote, poi il silenzio, poi un laico che legge un libro di spiritualità e poi ad un certo punto c’era il rosario e vidi questi uomini, in particolare uno che stimavo moltissimo che guidava il rosario, mentre lo diceva  si sentiva che c’era qualcosa di buono, mi rimase impresso… e a poco a poco anch’io iniziai a dire il rosario.

Quando sei in mezzo al traffico, che ti fa impazzire, ti dici un rosario e sei più tranquillo, arrivi a casa e ti sei anche detto un rosario e non ti sei arrabbiato per il traffico e hai fatto ricorso alla Madonna che effettivamente unisce ogni tipo di spiritualità, non c’è ne è una che non sia legata alla Madonna, Padre Pio alla Madonna, Josè Maria Escrivà alla Madonna, Giovanni Paolo II etc.

Tornando al discorso iniziale, noi dobbiamo far vivere il diritto, noi lo facciamo secondo il nostro modo di pensare, il nostro modo di persuadere, la cultura che ci circonda; all’Università abbiamo fatto, in omaggio a Giovanni Paolo II, una verifica della disponibilità dei vari giuristi del mondo, di fare al Papa un omaggio di una pagina, la lettera con cui abbiamo invitato i vari giuristi si apriva con la frase del Pontefice”Aprite le porte a Cristo, non abbiate paura”. Aprire le porte a Cristo significa aprire le porte all’amore, alla tua serenità, apri le porte ad un rapporto più libero con tutti che ti fa sentire meno soggetto a queste imposizioni culturali: televisive, giornalistiche e di vario tipo. Il rapporto con Dio ti rende libero.

Con questa richiesta invitando cattolici, ortodossi, ebrei, abbiamo avuto una risposta di oltre 400 giuristi, ne abbiamo fatto un volume e regalato a Giovanni Paolo II e a Papa Benedetto XVI venuto a Bari per il Congresso eucaristico abbiamo dato un successivo risultato di questo lavoro.

In questo volume c’è una comune identità: ognuno ha condiviso la impostazione che è quella di Gesù e che poi Giovanni Paolo II ha ripetuto nelle sue encicliche: che la persona è al centro del diritto, se il diritto non è per la persona umana ma è per il potere non serve, non è giusto e prima o poi quel diritto colpirà noi,prima o poi saremo vittime di quel diritto.

Dobbiamo portare avanti un diritto che è per la persona, le persone delle varie religioni sono state d’accordo su questa impostazione e quando abbiamo portato al Papa Giovanni Paolo II questo libro e ce lo ha restituito significando “Bene su questi temi ma continuate a lavorare”.

Allora ci si ricollega a quello che ha detto Gesù:”Ammaestrate le nazioni”, noi con il Diritto dobbiamo ammaestrare le nazioni, dobbiamo fare il Diritto conforme all’uomo, un diritto in cui c’è il nostro modo di amare l’uomo, vincendo la nostra umanità, la nostra cupidigia, la nostra gelosia, la nostra invidia, sono naturali, non ci spaventiamo, siamo fatti tutti alla nostra maniera, l’andare in giro ad ammaestrare è fare bene il nostro lavoro e farlo con amore, e questo io vi auguro.