OBIEZIONE DI COSCIENZA

15 Nov 2009 | Testimonianze

OBIEZIONE DI COSCIENZA

A seguito della mia conversione, cioè del mio incontro forte con Gesù vivo, un giorno mi trovai a parlare con una Collega ed insieme ci interrogavamo quale fosse la linea da sostenere professionalmente nei casi di separazione e divorzi per essere con la coscienza tranquilla ed in coerenza con il credo cattolico.

Decidemmo entrambe che avremmo chiesto a dei sacerdoti.

Io durante un pellegrinaggio a Lourdes, all’incirca nel 1994, ero in treno con un gruppo insieme a P. Gabriele Amorth e colsi quell’occasione per chiedere a lui quale fosse la linea direttiva della Chiesa o comunque cosa mi consigliasse poiché per me era importante non contravvenire con il mio comportamento alla volontà di Dio ed al magistero della Chiesa.

P.Gabriele mi rispose che la Chiesa non ammetteva il divorzio , mentre le separazioni in qualche modo venivano tollerate poiché non trattantesi di situazioni definitive e che comunque non lasciano lo spazio per un ulteriore matrimonio.

La risposta fu molto semplice, non profondamente motivata teologicamente ma a me bastò questo per farmi decidere di operare da allora in poi l’obiezione di coscienza per i divorzi e…quasi per le separazioni.

Il mio motto da allora fu : ” Ogni giorno cerco di non fare i miei peccati e pertanto non intendo concorrere nei peccati degli altri “.

Per le separazioni, debbo dire che dopo la mia conversione il Signore mi mandò pochi di tali casi e quelli che mi mandò è perché intendeva operare attraverso il mio ministero di difensore una riconciliazione tra i coniugi, infatti solo pochissimi li ho difesi in giudizio, perché gli altri si sono riconciliati.

Bello fu il caso di una persona che conoscevo per motivi di lavoro, pur non essendo mio cliente specifico. Un giorno venne presso il mio Studio e mentre chiacchieravamo mi disse col tono di chi voleva confidarsi – anche se fra noi non c’era una confidenza particolare – ” Sa avvocato mi sono separato” Il suo tono di voce era triste. Io sobbalzai quasi dalla sedia e gli dissi: ” Chi le ha fatto la separazione?” Era una cara Collega che conoscevo bene. Subito costernata gli dissi: ” Perché non è venuto da me? ” Egli mi chiese il perché , forse pensava che io volessi intascare la sua parcella, invece io gli risposi :

” Perché io non la avrei fatta separare ! ” Fu allora che iniziammo a parlare e mi raccontò della sua vicenda, la quale non era assolutamente drammatica; era una semplice crisi di coppia dopo anni di matrimonio.

Io allora iniziai a parlargli, non ricordo bene cosa gli dissi di preciso ma gli raccomandai questo ” Se tua moglie torna ricordati che se non la riprendi sarai tu responsabile di fronte a Dio del fallimento del matrimonio”.

Egli che all’inizio della nostra chiacchierata aveva giurato che mai più avrebbe ripreso con sé la moglie, alla fine , prima di andar via, il suo volto era più disteso e gli strappai un accordo: io avrei pregato per il suo matrimonio e lui avrebbe fatto altrettanto.

La sera andai in un gruppo di preghiera ed affidai tale situazione al Signore.

Dopo venti giorni mi telefonò quella persona, io ormai avevo smesso di pregarci e forse non avevo avuto neppure la fede di essere stata ascoltata; infatti, gli chiesi – convinta dello stato di separazione – “Allora come va nella nuova casa? ”

Egli subito mi rispose ” No, avvocato debbo ringraziarla, perché è anche merito suo se io e mia moglie ci siamo riconciliate, dopo che io ho parlato con lei mia moglie è stata accompagnata da una parente da un sacerdote molto bravo e dopo il colloquio con lui le cose fra noi sono ritornate bene ed adesso andiamo insieme a fare volontariato”.

GLORIA al SIGNORE ! ! !

Avv.Anna Egidia Catenaro